Un’altra aggressione, purtroppo l’ennesima, ai danni del deputato Francesco Emilio Borrelli. L’episodio è avvenuto pochi giorni fa a Napoli, mentre il deputato era in diretta social per documentare l’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di un ristorante.
Si tratterebbe dello stesso locale coinvolto nell’incidente di via Foria dello scorso giugno, quando un’esplosione ha distrutto due piani di un edificio, provocando la morte di un uomo e il ferimento di altre quattro persone. Le indagini successive hanno accertato che lo scoppio è stato causato da una fuga di gas dovuta alla presenza di bombole. Per questo episodio, sei persone – tra cui i proprietari e gestori del ristorante Da Corrado, dove è avvenuta anche l’aggressione a Borrelli – risultano oggi iscritte nel registro degli indagati.
Nel video si vede Borrelli iniziare a discutere con una donna. “Vi hanno messo sotto inchiesta”, le dice il deputato, presumibilmente riferendosi ai fatti di via Foria. I toni della discussione si alzano rapidamente: interviene una seconda donna, che si qualifica come sorella dell’uomo morto nell’esplosione avvenuta a giugno, e inizia a minacciare Borrelli, avvicinandosi fisicamente e intimandogli di andarsene. Il deputato, però, non cede e continua a ribadire il motivo della sua denuncia, ossia l’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte del locale.
La situazione degenera: l’aggressione fisica prende il via tra calci e schiaffi, e alle due donne si unisce anche un uomo. “Eccoli qua, la criminalità organizzata”, commenta Borrelli, che si allontana mentre schiva mani e urla.
“Qui c’è stato un morto e questi hanno rioccupato tutto. Questa è la gestione criminale, lo diciamo da tempo, nella debolezza delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Avete visto quanti sono?”, continua a ripetere Borrelli mentre si rimette in auto.
Questa aggressione è solo l’ultima in ordine di tempo: al Corriere della Sera, a dicembre 2024, il deputato aveva dichiarato di essere stato aggredito oltre 55 volte. Noto per la sua attività anticamorra e per le denunce che conduce nel suo territorio, documentandole su TikTok e altri social, Borrelli è da tempo nel mirino della criminalità organizzata a causa delle sue battaglie contro racket, abusivismo, illegalità e violenza.
Non a caso, a maggio scorso la protezione del deputato è stata ulteriormente rafforzata, dopo alcuni danni intenzionali all’auto di scorta e le minacce a lui rivolte da Rita De Crescenzo, la tiktoker, in seguito all’intervento di Borrelli nella questione degli ormeggi tra Mergellina e via Caracciolo a Napoli. La donna, la cui famiglia lavora nel settore, aveva pubblicato un video minaccioso contro il deputato: “Tu hai tolto il pane a me, io adesso faccio saltare tutto. È arrivato il momento che sia io a distruggere te”.
Proprio Borrelli, tra l’altro, è stato uno dei primi a denunciare come la criminalità organizzata utilizzi i canali social – in particolare TikTok – per sfidare le istituzioni e rivendicare il controllo del territorio.
Per questo motivo, il deputato aveva proposto l’introduzione di un Daspo digitale: “Minacce, aggressioni, diffamazioni: c’è ormai un sistema collaudato. Queste persone vanno fermate, anche perché a loro non importa andare in galera o ricevere una multa; quello che conta è portare avanti la loro propaganda diffamatoria”, aveva spiegato a Tag24, sottolineando l’urgenza di bloccare il fenomeno sempre più preoccupante dell’istigazione alla camorra e alla criminalità organizzata sui social.