Scoppierà la Terza Guerra Mondiale? Le tensioni tra Cina, Russia, Corea del Nord e l'Occidente accendono l'allarme globale. Dalla parata militare a Pechino alle dichiarazioni infuocate di Trump, il mondo osserva con crescente preoccupazione. Il rischio di escalation è concreto e mette a dura prova la diplomazia internazionale.
Le immagini del Presidente della Cina, Xi Jinping, il capo del Cremlino Vladimir Putin e il leader della Corea del Nord Kim Jong-un, che osservano soddisfatti l’imponente parata militare cinese in piazza Tienanmen, hanno fatto il giro del mondo e messo in allarme le cancellerie occidentali.
Non si sarebbe trattato, infatti, di una semplice ‘foto di gruppo', ma un’immagine carica di implicazioni geopolitiche per l'evidente consolidamento dell’asse Pechino-Mosca-Pyongyang che potrebbe portare a un’escalation delle tensioni su scala mondiale.
Un asse che, naturalmente, è percepito come una minaccia per l’ordine mondiale da tutti i governi occidentali a cominciare dagli Stati Uniti e dall’Europa.
Non è un caso se ieri - mercoledì 3 settembre 2025 - il presidente Usa, Donald Trump, abbia subito pubblicato un messaggio sui social diretto al leader cinese.
Un messaggio non proprio incoraggiante al quale Pechino ha replicato oggi, affermando che non ci sarebbe alcuna cospirazione della Cina con Russia e Nord Corea contro gli Stati Uniti.
Presupposti che non lasciano dormire sonni tranquilli alle rispettive diplomazie, dopo tutto, è stato lo stesso Xi ad affermare che “l’umanità si trova di fronte a pace o guerra”.
Oggi, intanto, a Parigi i leader europei della coalizione dei volenterosi si sono riuniti per discutere dell’estensione dell’articolo5 della NATO all’Ucraina (che prevede un intervento alleato se Kiev venisse di nuovo attaccata dopo la fine della guerra) e della possibilità di un intervento di una forza franco-britannica per sostenere l’esercito ucraino nelle retrovie e garantire il cessate il fuoco. Due ipotesi che avrebbero l’appoggio degli Usa e potrebbero provocare un’imprevedibile reazione del Cremlino e complicare ulteriormente le trattative di pace tra Zelensky e Putin.
Ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen a margine dell’incontro di Parigi.
I fatti degli ultimi giorni hanno evidenziato come la sicurezza e la pace globale stiano viaggiando su un terreno molto accidentato: il ritorno di una logica di “blocco Est vs Ovest”, i conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, le tensioni latenti tra Usa e Cina, mettono a rischio, di ora in ora, la stabilità mondiale.
In questo contesto i focolai di crisi considerati potenziali micce per lo scoppio della Terza Guerra Mondiale sono diversi.
Tra i principali scenari, che secondo esperti e osservatori internazionali, potrebbero condurre a un conflitto su vasta scala c’è sicuramente il confronto tra Cina e Taiwan. Gli Stati Uniti – e il Giappone – infatti, non resterebbero a guardare in caso di invasione dell’isola da parte di Pechino che non ha mai nascosto le sue mire su Taipei. In quel caso un’escalation in quest’area coinvolgerebbe rapidamente altre potenze regionali e con molta probabilità europee.
Un altro scenario a rischio è rappresentato dalle tensioni tra Russia e Nato, in conseguenza dell’invasione dell’Ucraina. In caso di attacco da parte di Mosca di un Paese membro dell’alleanza Atlantica scatterebbe l’articolo 5 del Trattato Nato, che prevede l’intervento di tutti i paesi del Patto a difesa del Paese sotto attacco, innescando una guerra dagli esiti difficilmente prevedibili.
Un terzo possibile scenario, infine, è rappresentato dal Medio Oriente e nello specifico dal conflitto tra Iran e Stati Uniti, che nei mesi scorsi ha portato per alcune ore il mondo sul baratro del conflitto mondiale.