Antonio Decaro ha sciolto le riserve e ha detto sì alla sua candidatura alla presidenza della Regione Puglia per il centrosinistra.
Alla fine la necessità di preservare l'unità della coalizione ha prevalso e l'ex sindaco di Bari ha tolto anche il veto alla candidatura dell'ex leader di SeL, oggi AVS, Nichi Vendola.
La Dynasty pugliese sembra aver avuto il suo lieto fine, anche se tuttavia non tutti – anzi quasi nessuno – hanno avuto il loro 'e vissero felici e contenti'.
Di sicuro contento non è Michele Emiliano, governatore uscente costretto a un passo indietro per favorire la discesa in campo di Decaro. Neanche Elly Schlein è contenta fino in fondo poiché, come in Campania, potrebbe aver dovuto pagare pegno per uscire dall'impasse. La segretaria avrebbe volentieri fatto a meno delle tensioni degli ultimi giorni.
Voci insistenti sussurrano, infine, che il nuovo candidato governatore avrebbe preferito correre per la segreteria nazionale contro Schlein.
Insomma, sono pochi – in Puglia come al Nazareno – quelli che si illudono che la questione sia definitivamente risolta. La partita vera, dopotutto, inizia adesso e fino al giorno delle elezioni (non c'è una data, ma si dovrebbe votare il 23-24 novembre) la Puglia potrebbe riservare nuovi colpi di scena.
Cosa avrebbe 'promesso' Elly Schlein ad Antonio Decaro per convincerlo ad accettare la candidatura, nonostante Vendola? È quello che un po' tutti si stanno chiedendo in queste ore. Dopotutto, il popolarissimo europarlamentare dem sembrava inamovibile con i suoi veti.
Le ipotesi circolate nelle ultime ore sono diverse, ma quella più verosimile riguarderebbe una futura candidatura dell'ex governatore di SeL alle prossime elezioni Politiche nel 2027. Un compromesso raggiunto con AVS che avrebbe rappresentato la chiave di volta per lo sblocco della situazione.
L'eventuale elezione di Vendola al Parlamento, limiterebbe a pochi mesi la sua presenza in consiglio regionale. Una convivenza breve a cui Decaro non avrebbe potuto dire di no, almeno senza suscitare ulteriori sospetti sull'esistenza di motivazioni diverse dietro il suo irrigidimento contro l'esponente di AVS.
Si tratta tuttavia di voci, che non hanno trovato conferme ufficiali e come tali vanno trattate.
A #Bisceglie, #Decaro annuncia la candidatura insieme ad Elly #Schlein: "Non vi meritate i pettegolezzi, i tira e molla, e i retroscena di queste settimane. Non se lo merita la #Puglia. E di questo vi chiedo scusa. Andiamo a vincere questa campagna elettorale". #DecaroPresidente pic.twitter.com/IoQdVWBSFZ
— Kαrloѕ X. (@karlitos_x) September 5, 2025
Intanto, Vendola ha commentato così la decisione di Decaro:
Chi non l'ha presa bene è Michele Emiliano. Il governatore uscente, infatti, non sembra aver digerito il fatto di essere stato l'unico a essere sacrificato per 'convincere' il suo ex delfino a candidarsi. E lo ha fatto capire chiaramente.
Non è sfuggita a nessuno, neanche a Elly Schlein, l'agenzia uscita nel pomeriggio di ieri, subito dopo la notizia dell'accordo con Decaro, in cui il due volte governatore faceva capire che, se Vendola fosse rimasto in campo, allora si sarebbe candidato anche lui. In serata, tuttavia, è arrivata in una nota la conferma del suo passo indietro, dopo i ringraziamenti della segretaria dal palco della Festa dell'Unità di Bisceglie.
Al Nazareno sono consapevoli di trovarsi su un terreno molto scivoloso e che tirare troppo la corda con il potente quasi ex governatore potrebbe essere rischioso: Emiliano ha dalla sua un ampio consenso e muove molti voti, dopo un ventennio al vertice delle istituzioni regionali, prima come sindaco di Bari e poi come governatore.
È davvero finita così? Per saperlo occorre attendere i prossimi sviluppi, ma ciò che è certo che la conclusione del caso Vendola ha rappresentato un smacco per Emiliano.
Visti i presupposti, le probabilità che la Dynasty pugliese sia definitivamente archiviata sembrano poche e da questo punto di vista, l'esperienza in Campania dovrebbe insegnare qualcosa.
Il faticosissimo accordo raggiunto con Vincenzo De Luca sulla candidatura di Roberto Fico alla presidenza della Regione – che ha spaccato in due il partito – infatti, non è stato sufficiente a silenziare il governatore campano che, anzi, sembra aver affilato ulteriormente le parole e invettive contro il suo partito e contro gli alleati del Movimento 5 Stelle.
Proprio ieri nella sua consueta diretta social del venerdì è ritornato alla carica sparando a zero sul reddito di cittadinanza – cavallo di battaglia dei pentastellati – e ha difeso nuovamente Emiliano.
Ha detto De Luca, attaccando Decaro, che in quel momento ancora non aveva sciolto la riserva su una sua possibile candidatura alla presidenza della Regione Puglia.
Ha poi affondato il governatore, che ha difeso il diritto di Vendola ed Emiliano di candidarsi.