Durante la sua consueta diretta social settimanale, il governatore Vincenzo De Luca ha colto l’occasione per ribadire, ancora una volta, come alle prossime elezioni regionali in Campania nulla possa essere dato per scontato.
Nonostante l’intesa con il Pd per la candidatura di Roberto Fico alle elezioni regionali, De Luca ha più volte smentito di aver assunto un impegno ufficiale a sostegno dell’ex presidente della Camera. Anzi, nelle ultime settimane non ha risparmiato critiche nei confronti di Fico, ribadite anche ieri.
Aprendo la diretta su Facebook, De Luca ha subito raccontato di essere impegnato nella redazione di in un programma per la Campania fondato sulla concretezza e, soprattutto, “sulla valorizzazione del percorso realizzato in questi anni”.
Un percorso che, secondo il governatore, non può essere interrotto, in particolare per quanto riguarda le politiche ambientali. Il riferimento è al termovalorizzatore, che il suo successore vorrebbe chiudere ma che De Luca considera “essenziale per evitare che i rifiuti finiscano per le strade”.
“È indispensabile evitare demagogia e posizioni cervellotiche”, ha avvertito, ammonendo Fico che il suo sostegno potrebbe vacillare se non ci sarà convergenza su questo tema.
Gli attacchi a Fico non si sono fermati qui. Superata la questione ambientale, De Luca si è concentrato sul reddito di cittadinanza, misura bandiera del governo Cinque Stelle nella legislatura in cui Fico era presidente della Camera. Senza mezzi termini, il governatore l’ha definita “una misura demagogica, irrazionale e clientelare”, inutile per sostenere le persone, funzionale solo a fini propagandistici.
Nel criticare il reddito di cittadinanza, De Luca ha poi sottolineato orgogliosamente di non aver mai assunto navigator. Un dato, questo, usato per rivendicare il valore delle politiche da lui messe in campo in Campania, “misure che nessun’altra regione d’Italia ha adottato”.
Come metro di paragone per rivendicare il suo lavoro, De Luca ha usato paradossalmente la Puglia, guidata da un altro esponente di spicco del Pd, Michele Emiliano.
“Loro hanno stanziato 12 milioni di euro per il “reddito di dignità”, mentre "la Campania ha investito 30 milioni solo per garantire il trasporto gratuito agli studenti fino a 26 anni”, ha sottolineato il governatore parlando di "politiche sociali di gran lunga più significative della semplice propaganda”.
È nella conclusione, però, che il governatore ha sferrato l’attacco al Movimento 5 Stelle e a Fico: “Non sosterremo nessuna porcheria clientelare”, ha avvisato usando la prima persona plurale. Un modo per lasciare intendere che, anche senza il ruolo di governatore, la sua influenza sulla Campania continuerà a farsi sentire.
Nella diretta su Facebook, il governatore si è persino schierato contro “il cabaret della regione Puglia” – dove fino a ieri era in bilico la candidatura di Decaro – dichiarandosi solidale con Nicky Vendola. “Nessuno ha il diritto di assumere atteggiamenti di arroganza”, ha affermato senza mezzi termini, riferendosi chiaramente all’ex sindaco di Bari e alla dirigenza dem.
Comprensibilmente, i toni minacciosi e l'ambivalenza di De Luca stanno creando nei militanti e nei dirigenti del Pd campano, preoccupati per le possibili mosse che “Lo Sceriffo” potrebbe riservare alla coalizione. Il percorso verso il voto, che si terrà presumibilmente dopo la prima metà di novembre, è ancora lungo e, a furia di colpi interni, le contraddizioni potrebbero esplodere.
Le divisioni nella coalizione progressista sono state evidenziate, in questi giorni, anche da Stefano Bandecchi, candidato indipendente alla presidenza della Regione Campania con la sua “Dimensione Bandecchi”. Negli scorsi giorni, Bandecchi ha definito Fico un “candidato fantoccio” destinato a non contare nulla a causa dell’influenza – e dell’ostracismo – di De Luca.
Anche perché, pochi giorni fa, lo stesso De Luca ha espresso pubblicamente dubbi sulle capacità di governo di Fico, privo di esperienza amministrativa. L’osservazione è stata subito ripresa da Bandecchi: