06 Sep, 2025 - 17:33

Manifestazione per il Leoncavallo, cosa è successo a Milano: la maggioranza accusa il centrosinistra

Manifestazione per il Leoncavallo, cosa è successo a Milano: la maggioranza accusa il centrosinistra

L’iniziativa a sostegno del centro sociale Leoncavallo ha richiamato in piazza a Milano una partecipazione trasversale, includendo forze politiche, sindacati e associazioni partigiane. Tra i presenti, il Partito Democratico ha deciso di lasciare libertà di partecipazione ai suoi iscritti, con il segretario metropolitano Alessandro Capelli presente al corteo senza esporre simboli o bandiere di partito. L’obiettivo era dare spazio alla pluralità dei partecipanti, rispettando le diverse sensibilità e storie personali.

La manifestazione ha visto anche l’adesione formale dell’Anpi e della Cgil, che hanno preso parte con propri rappresentanti e dichiarazioni ufficiali. Il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, Luca Stanzione, ha sottolineato che l’appello rivolto a tutte le forze democratiche della città non riguardava solo il centro sociale, ma la difesa dello spazio democratico in senso più ampio, minacciato secondo lui dalle scelte governative recenti.

Stanzione ha evidenziato come la crisi economica e dei salari renda necessaria una mobilitazione pubblica, per evitare che scenari autoritari del passato possano ripresentarsi.

Tensioni durante il corteo

Il corteo ha registrato alcuni momenti di tensione, con un piccolo gruppo di manifestanti che ha lanciato uova e petardi verso le forze dell’ordine, senza provocare danni. Nonostante ciò, la partecipazione complessiva è stata contenuta rispetto alle aspettative, ma simbolicamente rilevante per il messaggio antifascista e democratico che intendeva trasmettere.

La piazza ha ribadito la difesa di spazi culturali e sociali indipendenti, sottolineando il valore della memoria storica di Milano, pur mantenendo un carattere pacifico e plurale.

Pd e pluralità: una scelta simbolica

Alessandro Capelli ha spiegato che partecipare senza bandiere non era una contraddizione, ma un modo per rispettare la pluralità della piazza. Il partito, ha riferito in discorsi indiretti, intendeva essere presente per sostenere i valori storici della città e la memoria partigiana, senza imporre la propria identità politica. Capelli ha aggiunto che il Pd vuole continuare a fornire risposte politiche concrete alle esigenze emerse dalla manifestazione, confermando il ruolo del partito come interlocutore della città più che come protagonista del corteo.

Gli organizzatori e le associazioni promotrici hanno sottolineato come la manifestazione non fosse solo una sfilata, ma parte di un percorso unitario e pacifico in difesa dei principi antifascisti. Secondo i loro interventi indiretti, l’evento rappresenta un momento di allerta contro qualsiasi tentativo di comprimere i diritti civili o stravolgere la Costituzione, e mira a rafforzare la coesione tra diverse forze democratiche, al di là delle appartenenze politiche.

Le critiche della destra

Dal fronte opposto, esponenti della Lega e di Forza Italia hanno attaccato la partecipazione di Pd, Cgil e Anpi, accusandoli di schierarsi al fianco di chi agisce in maniera abusiva e contraria alla legge. In dichiarazioni riprese dai media, hanno evidenziato contraddizioni interne al centrosinistra e sottolineato episodi di illegalità legati al Leoncavallo, come debiti verso il Comune e il ministero.

Le stesse fonti hanno rimarcato l’importanza di tutelare la proprietà privata e la legalità come pilastri di una Milano che guarda al futuro, condannando azioni violente come lanci di petardi e fumogeni contro le forze dell’ordine.

Infine, le istituzioni regionali hanno condannato gli episodi di violenza durante il corteo, ribadendo solidarietà agli agenti impegnati nella gestione della manifestazione. La giornata ha così confermato il valore simbolico del Leoncavallo come spazio democratico, ma ha anche evidenziato le tensioni politiche e culturali che attraversano la città.

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