La politica pugliese entra in una fase di grande fermento. Dopo settimane di tensioni e veti incrociati, la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione per il centrosinistra è finalmente ufficiale. Dietro l’accordo, che ha visto prevalere la necessità di preservare l’unità della coalizione, si celano equilibri delicati e compromessi politici che rischiano di lasciare ferite difficili da rimarginare. L’ex sindaco di Bari ha ritirato ogni veto contro la presenza di Nichi Vendola, segnando un passo importante per il centrosinistra pugliese.
Tuttavia, non tutti gli attori coinvolti hanno accolto con entusiasmo l’intesa: il governatore uscente Michele Emiliano si è visto costretto a fare un passo indietro, mentre la segretaria nazionale Elly Schlein ha dovuto mediare tra le diverse sensibilità. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere come questi equilibri influiranno sulla campagna elettorale e sul futuro della Puglia.
Nichi Vendola ha ribadito la propria vocazione al servizio della comunità politica e alla collaborazione con il nuovo candidato governatore, sottolineando l’importanza di concentrarsi sui problemi concreti della regione:
Il sostegno di Vendola si concretizza nella sua disponibilità a candidarsi nella lista di AVS, con l’obiettivo di rafforzare l’alleanza progressista:
La presenza di Vendola in coalizione sembra dunque un tassello fondamentale per garantire la coesione interna e il successo elettorale, pur se per un periodo limitato, vista l’eventuale futura candidatura alle politiche del 2027.
Il recente sondaggio Yoodata pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno due settimane fa ha mostrato un quadro di consenso significativo per Decaro, con il 67% di gradimento come potenziale candidato governatore e un livello di fiducia personale che sfiora il 69%. Tuttavia, altri esponenti del centrosinistra come Francesco Boccia, Loredana Capone e Raffaele Piemontese restano competitivi, indicando che la scelta finale richiederà equilibrio e condivisione.
Sul fronte opposto, il centrodestra osserva con attenzione la situazione, pronto a sfruttare eventuali spazi lasciati dall’unità del centrosinistra.
Il centrodestra pugliese resta in attesa di definire il proprio candidato alle Regionali, con il dibattito interno acceso dalle parole di Antonio Tajani, che ha aperto alla possibilità di profili civici accanto a Mauro D’Attis, fino a oggi unica certezza del partito. Secondo dirigenti interni, D’Attis rimarrebbe il candidato di Forza Italia solo se la scelta ricadesse su una candidatura di partito; in caso contrario, la scelta verrebbe concordata a livello nazionale.
La partita si potrebbe riaprire del tutto se Antonio Decaro dovesse ritirarsi dal centrosinistra, lasciando spazio a figure autorevoli come Marcello Gemmato. Nel frattempo, la Lega lavora sulle liste e Noi Moderati prepara il congresso regionale, mentre il centrodestra a Bari critica duramente la giunta Leccese.