08 Sep, 2025 - 07:17

Campania, Fico candidato ma il vero terremoto arriva da De Luca

Campania, Fico candidato ma il vero terremoto arriva da De Luca

Da due giorni è ufficiale: Roberto Fico sarà il candidato alla presidenza della Regione Campania per il campo semi-largo, visto che non sarà della partita Azione di Carlo Calenda, che è stato molto chiaro: «Per me Roberto Fico è quasi tutto il male di questo Paese».

Tutto sembrerebbe tranquillo all’interno della coalizione, dunque, ma la realtà appare molto diversa. Protagonista è il governatore uscente e ras dei voti Vincenzo De Luca che, anche oggi durante un intervento a L’Aria che tira su La7, non ha perso occasione per attaccare in un colpo Fico, Conte e il suo stesso partito, il Pd.

Lo scontro sulla comunicazione e i programmi in Campania

Un antefatto pesa sull’ufficializzazione della candidatura: è stato infatti il Pd, attraverso i suoi social, a comunicare l’ufficialità delle candidature regionali, anticipando così la comunicazione del M5S che, a quanto trapela, non l’ha presa bene.

Dopo questo episodio, De Luca è intervenuto a gamba tesa in diretta Tv: «Se il buongiorno si vede dal mattino allora buonanotte. Noi avevamo deciso mesi fa di discutere prima dei programmi e poi dei nomi. Poi hanno fatto una fuga in avanti e non va bene... mi pare che siamo davanti a un percorso molto tormentato».

Il governatore ha poi rincarato la dose: «Ho visto che Fico è arrivato e ci ha illuminato d’immenso con alcune affermazioni per metà maleducate nei confronti della Regione e per un’altra metà ricche di banalità».

L’attacco di De Luca tra Pd, Conte e Movimento 5 Stelle

Il presidente campano ha sottolineato anche il metodo, oltre al merito: «Avevamo deciso mesi fa, e devo dare atto di grande correttezza a Conte, che prima discutiamo dei programmi poi si parla dei nomi. Ho visto questa fuga in avanti: discutiamo prima dei candidati e poi, quando capita, dei programmi. Non va bene. Che stiamo facendo, il gioco delle tre carte?».

La polemica sull’esclusione di De Luca dalla Festa dell’Unità

Le stilettate non si limitano al candidato dei 5 Stelle: De Luca ha riservato critiche anche al Pd. Il partito, di cui è espressione, ha organizzato la Festa dell’Unità senza invitarlo, nonostante le garanzie sulla poltrona di segretario regionale Pd promessa da Elly Schlein e nonostante i passi di avvicinamento compiuti per provare a ricucire i rapporti.

«Da sempre i dirigenti nazionali del Pd mi gratificano di questa attenzione. Mai invitare il presidente di Regione più votato d’Italia del Pd, per l’amor di Dio. Anche questa volta hanno mantenuto la linea coerente della cafoneria, li ringrazio», ha dichiarato ironicamente De Luca, togliendosi un altro sassolino dalla scarpa.

Un equilibrio fragile: la partita resta ancora aperta

La candidatura di Fico resta fragile: senza un pieno coinvolgimento di De Luca la partita rischia di riaprirsi seriamente, con danni enormi per tutti gli attori della coalizione.

Il governatore lo sa bene, conosce il proprio peso politico-elettorale e continuerà a tirare la corda fino al limite per ricordare a Schlein, Conte e Fico che la politica in Campania passa da lui.

Intanto, tra il Nazareno e la sede dei 5 Stelle si valutano possibili reazioni: prudenza, silenzio o attacco? Se ci saranno, e dal loro tenore, potremo capire la direzione degli eventi.

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