Nei giorni in cui si "festeggia" il ritorno a scuola, si consiglia anche una furbata agli studenti: prendete i voti assegnati all'Italia da "Gazzetta" e "Corsport" e invitate i professori ad essere altrettanto generosi quando ci sarà da giudicare verifiche in italiano o matematica, assai più impegnative di una partita contro Israele. Sui quotidiani, infatti, azzurri tutti promossi a pieni voti. Esagerati.
Il risultato è stato bello. La prestazione no. Nè collettiva, né riferita ai singoli. Donnarumma sui quattro gol subiti non ha colpe, ma in un paio di situazioni ha esitato. Di Lorenzo spaesato e beffato sulla rete del momentaneo 4-4. Mancini se l'è cavata e anche Bastoni ha reso discretamente a parte il neo dell'autogol, che peraltro lo accomuna a Locatelli, in una goffa anticipazione di Juventus-Inter alla ripresa del campionato.
A centrocampo Barella non corre più come una volta, così Tonali spicca da leader dominante. Sulla corsia destra Politano imbruttito dai complimenti ricevuti per la scintillante prova contro l'Estonia. A sinistra Dimarco al solito propositivo in avanti e approssimativo dietro. Bene invece Retegui e benissimo Kean, attaccante ormai di grande spessore internazionale.
Dopo l'euforia per il debutto generoso e appassionante con l'Estonia, devono essere segnalate anche un paio di imperfezioni firmate da Gattuso. Formazione discutibile per l'esclusione di Calafiori e non solo. Sostituzioni sbagliate a metà secondo tempo (Frattesi non è in condizione) oppure incomprensibili verso la fine (Daniel Maldini al posto di Retegui...). Anche il ct avrà letto con sollievo le pagelle di alcuni quotidiani, fin troppo benevole rispetto a quello che si è visto nel rocambolesco risultato 4-5 che - questo sì è positivo - rappresenta un notevole passo avanti per consolidare almeno il secondo posto nel girone.
Esaurita la personale pagella di chi ha fatto le pagelle sull'Italia (e per chi non ha gradito nemmeno il gioco di parole: scusate!). Doveroso però spendere qualche parola in più su Kean, scommettendo sul suo futuro. Da ragazzino è stato il primo italiano del 2000 a debuttare e segnare tra serie A e Champions League. Poi sembrava perso tra gloria precoce e limiti temperamentali più che tecnici. Si è ripreso. Oggi è rande. Ha 25 anni, l'età giusta per promettere qualche stagione di livello top. E per top si intendono Kane e Lewandowski, fin quasi a Haaland e Osimhen.
Moise Kean: lui sì ha meritato gli 8 in pagella, anzi magari anche un voto in più. Per le sufficienze e i 6,5 letti su tutti gli altri azzurri, conviene ripetere la speranza da primo giorno di scuola: che i professori siano poco severi con gli studenti, come i giornalisti di "Gazzetta" e "Corsport" con l'Italia di Gattuso.