Venticinque anni, originario del Mali, era ospite in un centro di accoglienza. Ha un nome il presunto responsabile dello stupro a una ragazza di appena 18 anni, avvenuto poco prima della mezzanotte tra il 30 e il 31 agosto 2025 nei pressi della stazione di San Zenone al Lambro, in provincia di Milano.
L'uomo è stato sottoposto a fermo: gli investigatori lo hanno individuato grazie agli esami del DNA. La vittima lo aveva descritto "di carnagione scura, con i capelli ricci".
L'uomo, le cui iniziali sono H.S., nato in Mali, risulta essere arrivato in Italia a luglio 2024, passando dall'hotspot di Lampedusa e Linosa.
Aveva un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria ed era ospite presso un centro di accoglienza gestito dalla onlus Fratelli di San Francesco, con sede proprio vicino la stazione del comune in provincia di Milano.
Secondo gli accertamenti dei carabinieri e della procura di Lodi, il 25enne, con moglie e figli, avrebbe dei precedenti di polizia per maltrattamenti e lesioni nei confronti di una compagna.
L'uomo lavorava come aiuto cuoco in un'altra struttura di accoglienza alla periferia Sud di Milano. Ieri, mercoledì 10 settembre 2025 è stato fermato e condotto in carcere con l'accusa di violenza sessuale aggravata dalla minorata difesa e di lesioni.
Il 25enne è stato rintracciato dagli inquirenti incrociando le immagini delle videocamere della zona in cui è avvenuto lo stupro con quelle del centro di accoglienza, in cui è tornato dopo la violenza.
Qui i carabinieri la scorsa settimana si erano presentati per chiedere agli ospiti un campione di DNA su base volontaria. L'uomo però si trovava nell'altra struttura a Milano, dove è stato raggiunto per il prelievo, risultato poi compatibile con le tracce biologiche trovate sui reperti della vittima.
Le analisi sono state effettuate dai Ris di Parma.
ha dichiarato in conferenza stampa la procuratrice di Lodi, Laura Pedio, che aveva anche lanciato un appello nei giorni scorsi: "Chi sa qualcosa, chiami i carabinieri e lo racconti".
La 18enne stava andando a prendere il treno alla stazione di San Zenone al Lambro per tornare a casa nel nord di Milano, dopo aver trascorso la serata con la sorella.
All'improvviso uno sconosciuto l'ha afferrata e trascinata in un'area boschiva, dove l'ha picchiata e violentata.
La 18enne è rimasta in balia del suo aggressore per circa un'ora prima di riuscire ad allertare, sotto shock, il 112. Quindi è stata accompagnata in codice arancione nel centro antiviolenza della clinica Mangiagalli di Milano.
Qui le sono state prelevate tracce biologiche, refertate e inviate ai Ris di Parma, che si sono rivelate decisive per incastrare il presunto responsabile della violenza.