12 Sep, 2025 - 20:00

Sondaggi politici, Meloni può guardare all'autunno con serenità: ecco perchè

Sondaggi politici, Meloni può guardare all'autunno con serenità: ecco perchè

La nuova Supermedia elaborata da YouTrend per AGI, aggiornata all’11 settembre 2025, fotografa i rapporti di forza tra i partiti italiani in un momento politicamente delicato. L’analisi, basata sulla media ponderata dei principali sondaggi, mostra un quadro in cui i movimenti sono contenuti ma non irrilevanti, perché delineano le tendenze di fondo che accompagnano maggioranza e opposizione.

Fratelli d’Italia conferma la sua posizione dominante, attestandosi al 29,5% e guadagnando ancora qualche decimale. Il Partito Democratico resta stabile poco sopra il 21%, mentre il Movimento 5 Stelle continua a perdere terreno e scende al 13,3%. All’interno della coalizione di governo, Forza Italia e Lega restano sostanzialmente ferme, mentre cresce Alleanza Verdi e Sinistra, che sfiora il 7%.

Tra i partiti minori spicca la crescita di Azione, che risale dopo mesi difficili, mentre Italia Viva e +Europa faticano a mantenere una presenza significativa. Noi Moderati restano invece stabili su percentuali marginali. È in questo quadro che si delineano le strategie dei prossimi mesi, con un equilibrio generale che per ora resta favorevole alla maggioranza guidata da Giorgia Meloni.

Fratelli d’Italia e Partito Democratico: due velocità diverse

Il partito di Giorgia Meloni si conferma al vertice, guadagnando lo 0,3% rispetto a luglio. Il 29,5% rappresenta un dato che rafforza ulteriormente la leadership della premier e conferma la solidità del consenso di FdI. Un consenso che, al momento, non mostra cedimenti significativi nonostante le difficoltà economiche e sociali che il governo si trova ad affrontare.

Il Partito Democratico di Elly Schlein resta al 21,8% (+0,1%). Un piccolo passo avanti che, tuttavia, non cambia i rapporti di forza. La distanza con Fratelli d’Italia supera ancora i sette punti percentuali: un margine che conferma la difficoltà del PD a proporsi come alternativa realmente competitiva. Schlein ha consolidato la base progressista, ma la sfida più complessa resta quella di allargare i consensi oltre il proprio perimetro tradizionale.

La fotografia di oggi restituisce quindi due velocità diverse: da una parte un partito al governo che continua a crescere, dall’altra un’opposizione che si mantiene stabile ma non riesce a colmare il divario.

Movimento 5 Stelle e centrodestra

Il Movimento 5 Stelle arretra leggermente (-0,2%) e scende al 13,3%. Non è un crollo, ma conferma un trend negativo che dura ormai da mesi. Giuseppe Conte fatica a imprimere al movimento una direzione chiara e la competizione con il PD per la leadership dell’opposizione sembra sempre più sbilanciata a favore dei democratici.

Sul fronte del centrodestra, Forza Italia resta stabile all’8,7%, mentre la Lega recupera un decimale e si porta all’8,5%. Entrambi i partiti mantengono un ruolo fondamentale per la tenuta della coalizione, pur avendo perso da tempo la centralità politica di cui godevano negli anni passati. Oggi il loro peso si misura soprattutto in rapporto alla forza di Fratelli d’Italia.

Da segnalare la crescita di Alleanza Verdi e Sinistra, che con un +0,6% raggiunge il 6,9%. Una progressione significativa, che rafforza il ruolo del fronte ambientalista e sociale all’interno dell’opposizione e apre spazi interessanti soprattutto nei grandi centri urbani.

I partiti minori: segnali di ripresa e difficoltà

Tra i partiti minori, il dato più rilevante riguarda Azione. La formazione guidata da Carlo Calenda guadagna lo 0,8% e si porta al 3,8%, recuperando terreno dopo mesi complicati. Non è ancora un risultato sufficiente per incidere sugli equilibri nazionali, ma è un segnale di vitalità che potrebbe rilanciare il partito.

Italia Viva scende al 2,1% (-0,2%), confermando le difficoltà che il progetto renziano incontra ormai da tempo. Peggiora anche la situazione di +Europa, che perde lo 0,4% e cala all’1,7%, sempre più ai margini dello scenario politico. Stabili, infine, Noi Moderati all’1%, un dato che conferma il loro ruolo sostanzialmente marginale.

Il quadro generale mostra quindi un sistema politico ancora polarizzato: una maggioranza solida, trainata dal partito di Giorgia Meloni, e un’opposizione che cresce in alcuni segmenti ma non riesce a presentarsi come alternativa unitaria. I prossimi mesi diranno se questi piccoli movimenti saranno l’inizio di un cambiamento più profondo o solo assestamenti temporanei.

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