12 Sep, 2025 - 20:39

Cos’è successo ad Arianna, 19enne di Foggia vittima di revenge porn: la sua storia nel video denuncia

Cos’è successo ad Arianna, 19enne di Foggia vittima di revenge porn: la sua storia nel video denuncia

Una foto rubata e manipolata che la ritrae nuda, accompagnata da scritte oscene e addirittura il suo numero di telefono e l'indirizzo di casa. Arianna ha 19 anni, vive a Foggia e da ormai diverse settimane sta vivendo un vero e proprio incubo.

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Sto registrando questo video con il cuore pesante, le mani che tremano e la voce rotta. Perché quello che sto per raccontarvi non è facile. Non è leggero e non è qualcosa che pensavo sarebbe mai successo a me.

Con queste parole si apre il video che la 19enne ha pubblicato su TikTok affinché tutti conoscano la sua storia, dopo aver già sporto denuncia alla polizia.

Non solo una vicenda di revenge porn: come sottolinea lei stessa, anche diffamazione, doxing, minaccia, violenza. Atti persecutori messi in atto da ignoti che stanno distruggendo la sua serenità e la sua dignità.

Cos'è successo ad Arianna, la 19enne di Foggia vittima di revenge porn?

Un racconto lucido e forte, con la voce che a tratti si spezza. Tutto è iniziato a maggio di quest'anno, quando la vita di Arianna "è stata travolta da un'ondata di violenza".

Una sua foto, in cui è completamente vestita, da lei scattata e non inviata a nessuno, è stata rubata e manipolata. Hanno tolto i vestiti, aggiunto un seno nudo, inserito il suo nome.

Un'immagine completamente falsa che ha iniziato a circolare tra sconosciuti e anche per strada.

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Non avevo fatto nulla di male, ma improvvisamente la mia dignità è stata calpestata, strappata via

sottolinea Arianna. Ma la vicenda, già gravissima, è diventata ancora più spaventosa a partire dal 18 luglio, quando le foto sono riapparse, ancora "più modificate e offensive".

Non solo deepfake porn: diffusi anche i suoi dati personali

Arianna continua il suo racconto con i dettagli di quello che appare come una persecuzione.

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Hanno cominciato ad aggiungere frasi sessualizzanti e degradanti che mi descrivono come una persona facile, disponibile, una p*****a, una pervertita. Frasi come: ‘tutto gratis’, ‘le p*****e sono sempre quelle che non ti aspetti’, ‘contattatemi, offro servizi completi a pochi euro’.

Accanto alle foto modificate, anche i suoi dati personali: numero di telefono e indirizzo di casa. Una situazione che ha trasformato la sua vita in un inferno.

Nel video Arianna racconta di non riuscire più a dormire bene né a uscire con serenità, vivendo con il timore costante che qualcuno possa davvero andare a cercarla, credendo a quelle parole.

Ma Arianna rifiuta di sentirsi vittima colpevole, sottolineando come lei non abbia fatto niente di sbagliato.

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Sono le persone che hanno creato quelle immagini, che le hanno condivise, che hanno scritto quelle frasi infami. Sono loro i colpevoli. Sono loro i criminali.

La ragazza cita anche la legge.

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Quello che mi stanno facendo ha un nome: si chiama revenge porn. In Italia è un reato, come dice l’articolo 612 del codice penale, punito fino a sei anni di carcere. Eppure queste persone si sentono intoccabili. Pensano di potersi nascondere dietro a uno schermo e distruggere la vita di qualcuno senza mai pagarne le conseguenze.

L'appello: "Non condividete le immagini, segnalate"

Arianna ha deciso di condividere questo video che, da quando è stato pubblicato su TikTok l'11 settembre, ha già totalizzato oltre 724mila visualizzazioni, perché non vuole più tacere. 

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Parlo per me ma anche per tutte le altre persone che ci sono passate o ci passeranno. Perché oggi sono io, ma domani potrebbe essere tua sorella, la tua migliore amica, tua figlia

sottolinea.

Poi l’appello a chiunque possa incrociare quelle immagini, da lei definiti "strumenti di violenza". L'invito è di non condividerle, ma di segnalarle e fermarle, sia che vengano inviate su chat che trovate affisse sui muri, sui pali, lasciate sui parabrezza delle auto.

Alla fine del video, Arianna, tra le lacrime, si rivolge direttamente agli autori della persecuzione.

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Basta rubarmi la dignità. Basta usare il mio corpo contro di me. Basta infangare il mio nome, la mia casa, la mia sicurezza. Io sono convinta che prima o poi vi troveranno. Prima o poi pagherete per ogni ferita che avete lasciato dentro di me.

Alle istituzioni lei chiede "ascolto, protezione e giustizia". Il suo desiderio? Tornare a vivere "senza paura",  libera di poter camminare per strada come una ragazza libera e non "da bersaglio".

Il video si chiude con un invito al sostegno di tutti.

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Aiutatemi a ridare senso alla parola giustizia. E soprattutto ricordate che dietro a ogni immagine, a ogni schermo, c’è una persona vera, con sentimenti, paure e sogni. Io sono quella, e oggi vi sto chiedendo con tutta me stessa di non lasciarmi sola.

I commenti al video di Arianna 

Solo su TikTok il video condiviso da Arianna ha raccolto migliaia di commenti, perlopiù di sostegno e vicinanza. A chi ha chiesto se avesse denunciato la situazione alla Polizia postale, la ragazza ha spiegato di aver già sporto denunce/querele contro ignoti e le rispettive integrazioni nel corso dei mesi sia in questura alla polizia, sia al suo avvocato.

Lei, sottolinea, non sa chi possa essere il responsabile di questi crimini e di così tanto dolore, considerando che - spiega- non ha mai avuto una relazione o una frequentazione con nessuno.

Le indagini sono in corso: la speranza è che il colpevole abbia le ore contate.

 

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