Una foto rubata e manipolata che la ritrae nuda, accompagnata da scritte oscene e addirittura il suo numero di telefono e l'indirizzo di casa. Arianna ha 19 anni, vive a Foggia e da ormai diverse settimane sta vivendo un vero e proprio incubo.
Con queste parole si apre il video che la 19enne ha pubblicato su TikTok affinché tutti conoscano la sua storia, dopo aver già sporto denuncia alla polizia.
Non solo una vicenda di revenge porn: come sottolinea lei stessa, anche diffamazione, doxing, minaccia, violenza. Atti persecutori messi in atto da ignoti che stanno distruggendo la sua serenità e la sua dignità.
Un racconto lucido e forte, con la voce che a tratti si spezza. Tutto è iniziato a maggio di quest'anno, quando la vita di Arianna "è stata travolta da un'ondata di violenza".
Una sua foto, in cui è completamente vestita, da lei scattata e non inviata a nessuno, è stata rubata e manipolata. Hanno tolto i vestiti, aggiunto un seno nudo, inserito il suo nome.
Un'immagine completamente falsa che ha iniziato a circolare tra sconosciuti e anche per strada.
sottolinea Arianna. Ma la vicenda, già gravissima, è diventata ancora più spaventosa a partire dal 18 luglio, quando le foto sono riapparse, ancora "più modificate e offensive".
Arianna continua il suo racconto con i dettagli di quello che appare come una persecuzione.
Accanto alle foto modificate, anche i suoi dati personali: numero di telefono e indirizzo di casa. Una situazione che ha trasformato la sua vita in un inferno.
Nel video Arianna racconta di non riuscire più a dormire bene né a uscire con serenità, vivendo con il timore costante che qualcuno possa davvero andare a cercarla, credendo a quelle parole.
Ma Arianna rifiuta di sentirsi vittima colpevole, sottolineando come lei non abbia fatto niente di sbagliato.
La ragazza cita anche la legge.
Arianna ha deciso di condividere questo video che, da quando è stato pubblicato su TikTok l'11 settembre, ha già totalizzato oltre 724mila visualizzazioni, perché non vuole più tacere.
sottolinea.
Poi l’appello a chiunque possa incrociare quelle immagini, da lei definiti "strumenti di violenza". L'invito è di non condividerle, ma di segnalarle e fermarle, sia che vengano inviate su chat che trovate affisse sui muri, sui pali, lasciate sui parabrezza delle auto.
Alla fine del video, Arianna, tra le lacrime, si rivolge direttamente agli autori della persecuzione.
Alle istituzioni lei chiede "ascolto, protezione e giustizia". Il suo desiderio? Tornare a vivere "senza paura", libera di poter camminare per strada come una ragazza libera e non "da bersaglio".
Il video si chiude con un invito al sostegno di tutti.
Solo su TikTok il video condiviso da Arianna ha raccolto migliaia di commenti, perlopiù di sostegno e vicinanza. A chi ha chiesto se avesse denunciato la situazione alla Polizia postale, la ragazza ha spiegato di aver già sporto denunce/querele contro ignoti e le rispettive integrazioni nel corso dei mesi sia in questura alla polizia, sia al suo avvocato.
Lei, sottolinea, non sa chi possa essere il responsabile di questi crimini e di così tanto dolore, considerando che - spiega- non ha mai avuto una relazione o una frequentazione con nessuno.
Le indagini sono in corso: la speranza è che il colpevole abbia le ore contate.