13 Sep, 2025 - 15:30

La Terza Guerra Mondiale fa paura, la Nato blinda la Polonia: l’Italia invierà jet e soldati al confine? 

La Terza Guerra Mondiale fa paura, la Nato blinda la Polonia: l’Italia invierà jet e soldati al confine? 

Scenari da incubo sul confine est dell’Europa: la Nato blinda la Polonia dopo l'incidente con i droni russi. L’Italia invierà nuovi jet militari? Il governo è spaccato, l’escalation militare fa tremare l’Europa.

Le grandi manovre militari sul versante est della Nato evocano scenari di guerra preoccupanti. Il timore è che l'escalation militare tra Russia e Ucraina, prima o poi, determini un nuovo incidente - come quello già verificatosi nei cieli polacchi - che potrebbe far scivolare il conflitto verso un pericolosissimo punto di non ritorno per l'Europa. 

Nel prossimo, futuro tutti i membri del Patto Atlantico sono stati chiamati a contribuire alla missione Nato “Sentinella dell'Est” per difendere la sicurezza e la sovranità dell'UE. Anche l'Italia.

Nelle ultime ore, il dibattito politico nel nostro Paese è tutto concentrato su quale contributo l'Italia sarà disposta a dare per rispondere all'appello della Nato. Nel governo ci sono posizioni differenti, soprattutto da parte della Lega. Anche nell'opposizione, la divisione è netta.

Operazione “Sentinella dell'Est”, l'Italia invierà soldati e jet in Polonia?

L'incidente dei droni russi nei cieli della Polonia ha fatto salire la tensione tra Europa e Russia. Che si sia trattato di un incidente o di una provocazione, la facilità con cui Mosca è riuscita a violare lo spazio aereo di un Paese della Nato ha fatto suonare l'allarme a Washington come a Roma.

Nelle scorse, ore  la Nato ha lanciato l'operazione “Sentinella dell'Est” per  proteggere il confine orientale dell'UE da eventuali nuove incursioni russe e ha chiesto uno sforzo in più a tutti i Paesi membri. 

Da Parigi, Berlino e Londra sono giunte immediatamente rassicurazioni a riguardo: faranno la loro parte implementando il dispiegamento di mezzi e uomini nell'area. 

Da Roma non sono arrivate conferme di un potenziamento delle risorse già impegnate nel pattugliamento del confine est dell'Unione. Al momento, il contributo dell'Italia è di circa 2000 uomini, 4 F-35, due aerei da ricognizione radar e una batteria Samp-T. In queste ore, tuttavia, - secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - il governo italiano starebbe valutando se incrementare la presenza italiana con altri due F-35. Non si parlerebbe, almeno per il momento dell'invio di altri soldati. 

La Terza Guerra Mondiale fa paura, Governo diviso: tensione altissima

Un maggiore protagonismo militare dell'Italia nel conflitto russo-ucraino è da sempre motivo di divisione all'interno della maggioranza di Giorgia Meloni. Gli ultimi sviluppi sul fronte orientale impongono a Palazzo Chigi di prendere nuove decisioni. Aumentare il dispiegamento di forze come chiesto dalla Nato? Rivedere la propria posizione sulla questione delle truppe Nato in Ucraina?

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi ha ribadito in un'intervista al quotidiano “La Stampa”, che l'Italia darà il proprio contributo. 

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“Daremo il nostro contributo. Non vogliamo aumentare la pressione su Putin con mezzi militari, ma indicare alla Russia che difenderemo i nostri alleati senza esitazione. Che non si mettano in testa di poter avviare nuove avventure militari.

Le maggiori resistenze in maggioranza arrivano, come sempre, dalla Lega. Nelle ultime ore, il vicepremier Matteo Salvini ha avvertito gli alleati di governo:

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Se devo assumere militari, li assumo per proteggere gli italiani, non per fare le guerre in giro per il mondo”.

Opposizione divisa: M5S contro l’escalation, Calenda attacca il centrosinistra

Anche nell'opposizione ci sono voci discordanti. Il Movimento 5 Stelle, al pari della Lega, ha da sempre una posizione più critica nei confronti delle sanzioni contro la Russia e dell'appoggio all'Ucraina. 

L'europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Danilo Della Valle, ha lanciato l'allarme per un possibile allargamento del conflitto in Ucraina.

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Il dispiegamento di 40 mila soldati polacchi al confine con la Bielorussia è un'escalation militare del conflitto in Ucraina e rappresenta una tappa di quell’allargamento della guerra ad altri attori regionali che va evitato nella maniera più assoluta.

Intanto, il leader di Azione, Carlo Calenda, oggi ha attaccato nuovamente i leader del centrosinistra dai suoi canali social, accusandoli di non avere il coraggio di schierarsi convintamente al fianco dell'Ucraina.

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“C’è un dato che la dice lunga sul posizionamento del campolargo sulla guerra in Ucraina. Nessuno dei segretari politici dei partiti che lo compongono, in quasi tre anni, ha trovato il tempo per recarsi lì a manifestare di persona la propria solidarietà Schlein Conte Fratoianni Bonelli Renzi. Eppure è lì che si difende la democrazia liberale dal fascismo russo. E’ una scelta che proprio non riesco a comprendere.”

 

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