Il governo ha deciso di accelerare sulla giustizia, portando subito in Aula a Montecitorio la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Questa settimana il testo approderà in Aula per l'approvazione in seconda lettura, dopodiché passerà al Senato per l'approvazione definitiva del Parlamento.
L'accelerazione impressa dalla maggioranza all'iter parlamentare della riforma ha acceso le proteste dell'opposizione, riaprendo lo scontro mai sopito sulla controversa misura firmata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio e bandiera di Forza Italia.
Questa settimana, tuttavia, è anche la settimana della visita in Italia del presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa. Una visita che arriva in un momento particolarmente delicato sul piano internazionale a causa delle crescenti tensioni tra Russia e Nato al confine orientale dell'UE.
Secondo quanto stabilito la scorsa settimana dalla conferenza dei capigruppo della Camera, questa settimana Montecitorio sarà impegnato con la seconda lettura conforme della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Il mandato al relatore sarà votato martedì mattina dalla commissione Affari Costituzionali e nel pomeriggio la riforma approderà in Aula per la discussione. La discussione impegnerà i deputati anche nei giorni successivi, con l'ipotesi di sedute notturne e della protesta delle opposizioni, contrarie al provvedimento.
L'approvazione potrebbe arrivare già entro giovedì, poi il testo passerà al Senato dove dovrà essere approvato per la quarta e ultima volta. Trattandosi di una riforma costituzionale, infatti, il testo necessita della doppia approvazione di Camera e Senato. Una volta approvato in via definitiva dal Parlamento, tuttavia, la riforma dovrà essere sottoposta a un referendum costituzionale. L'ultima parola spetta agli italiani che potranno decidere se approvare o bocciare la misura.
Il governo vorrebbe arrivare all'approvazione definitiva entro dicembre 2025 così da poter fissare il referendum entro la primavera del 2026.
Con l'approvazione della riforma della separazione delle carriere, e dopo l'approvazione nei mesi scorsi dell'autonomia differenziata, resterebbe da approvare solo la riforma del premierato per completare il patto di governo, stipulato da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.
Il premierato arriverà alla Camera per la prima lettura a novembre. Trattandosi di una riforma costituzionale, anche la modifica dell'elezione del presidente del Consiglio dovrà seguire lo stesso iter rinforzato della riforma della giustizia che prevede doppia lettura in ciascun ramo del Parlamento e referendum costituzionale.
Il governo punterebbe ad approvare la riforma entro la fine della legislatura (autunno 2027), così da rimandare il referendum al 2028. L'obiettivo di Giorgia Meloni e degli alleati, infatti, è quello di evitare di fare il gioco dell'opposizione che punterà a trasformare (come già sta accadendo con la separazione delle carriere) la consultazione popolare in un voto sul governo. Un rischio che la premier vuole scongiurare, anche per evitare ripercussioni a pochi mesi dalle elezioni politiche.
L'agenda politica della settimana, tuttavia, prevede anche un altro importante appuntamento: la visita a Roma del presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa che sarà ricevuto, oggi, lunedì 15 settembre alle 19,00 a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni.
La visita ufficiale del presidente del Consiglio UE in Italia arriva in un momento molto delicato per l'Europa. L'incidente dei droni russi abbattuti in Polonia mercoledì 10 settembre sta mettendo seriamente a rischio la pace nel Continente. La Nato ha lanciato nelle scorse ore la missione "Sentinella Est” per rinforzare e presidiare il confine orientale dell'Unione e prevenire nuovi sconfinamenti da parte di Mosca.
L'Europa si sente sotto minaccia e tutti gli stati membri sono stati chiamati a dare il proprio contributo per la sicurezza. Nel governo le posizioni sono differenti, con la Lega contraria a qualsiasi tipo di intervento militare italiano a favore di Kiev.
Il rischio di un'escalation militare sarà sicuramente tra gli argomenti che Costa e Meloni affronteranno durante l'incontro a Palazzo Chigi.