15 Sep, 2025 - 09:30

L'intelligenza artificiale entra ufficialmente nella scuola italiana: ecco cosa cambia

L'intelligenza artificiale entra ufficialmente nella scuola italiana: ecco cosa cambia

La scuola italiana si prepara ad affrontare le sfide del presente. Nel giro di pochi anni, l'intelligenza artificiale ha assunto un ruolo sempre più rilevante ed è necessario che le fasce più giovani della popolazione imparino a confrontarsi con essa, poiché sarà sempre più presente nei contesti accademici e lavorativi. L'argomento è stato ampiamente discusso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha stilato delle apposite linee guida pubblicate nel mese di agosto, poco prima della chiusura del Senato per la pausa estiva. Nel decreto n. 166 del 9 agosto 2025 viene riconosciuto il potenziale dell’intelligenza artificiale, ma anche i rischi e gli impatti negativi sulla società.

Sarà utilizzata la piattaforma del Mim Unica per l’inserimento dei progetti di IA da parte delle scuole, e lo stesso ministero si occuperà del monitoraggio e della condivisione delle buone pratiche tra istituti. Adesso non resta che superare l’avversario più ostico: i ritardi degli apparati burocratici, che potrebbero avere ripercussioni sull’insegnamento dell’intelligenza artificiale nelle scuole.

Solo qualche mese fa, il ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato lo stop all’utilizzo dei cellulari in classe. Una decisione accolta con favore da genitori e insegnanti, ma che potrebbe entrare in conflitto con le nuove linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Cosa stabilisce il decreto sull’IA nelle scuole

Da quest’anno, l’intelligenza artificiale potrebbe avere un ruolo molto più centrale nei programmi scolastici. Ad agosto, il Mim ha pubblicato linee guida che prevedono una maggiore valorizzazione dell’IA e della sua gestione da parte del personale scolastico e dei docenti. Sulla base di regolamenti europei e normative nazionali e internazionali, sono state diffuse indicazioni su come affrontare il nuovo anno scolastico.

L’obiettivo è imparare a conoscere l’IA e i suoi impatti, positivi e negativi, sulla società italiana, sostenendo l’inclusione e migliorando l’offerta formativa. Una novità che arriva in un contesto in cui occorre vincere lo scetticismo dei genitori degli studenti nei primi gradi di istruzione.

Il rapporto con l’intelligenza artificiale

Una necessità per il futuro, ma anche una grande fonte di preoccupazione. L’intelligenza artificiale è uno strumento che bisognerà imparare a governare, ma i dubbi restano numerosi, soprattutto tra i genitori degli studenti più giovani. In un sondaggio condotto da Swg con Gilda oltre un anno fa è emerso che l’intelligenza artificiale divide i docenti ma unisce gli studenti: mentre una parte dei primi si dice contraria all’introduzione, nel secondo caso il sostegno è quasi totale per misure che insegnino a utilizzarla.

La misura, quindi, non può che essere accolta con favore, anche se non mancano le perplessità e il rischio di una difficile convivenza con un’altra decisione, sempre di viale Trastevere, che mesi fa aveva riscosso grande successo tra genitori e insegnanti.

L’utilizzo dei cellulari nelle scuole e l’IA

Come conciliare le nuove linee guida sull’IA con il divieto di utilizzare i cellulari in classe? È la domanda che molti si sono posti leggendo le novità introdotte con l’inizio di questo anno scolastico. Sembra quasi un ossimoro voler insegnare l’uso dell’intelligenza artificiale impedendo l’impiego dello strumento con cui quotidianamente si opera.

Una questione che sarà chiarita solo col tempo e con modalità che potrebbero variare da istituto a istituto, sempre nel rispetto delle linee guida ministeriali. Ciò che è certo è che la circolare n. 3392 del 16 giugno 2025 – quella che prevede una maggiore disciplina sull’uso dello smartphone nelle scuole – è stata accolta molto positivamente dal corpo docente, dai presidi e, soprattutto, dai genitori. Tuttavia, la misura restrittiva di viale Trastevere non ha trovato consenso tra gli studenti, che appena una settimana fa hanno contestato il ministro Valditara.

Insomma, il nuovo anno scolastico inizia così: tra misure attese e contraddizioni da risolvere.

 

 

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