16 Sep, 2025 - 11:07

Siamo davvero vicini alla Terza Guerra Mondiale? Tre indizi delle ultime ore che non si possono ignorare

Siamo davvero vicini alla Terza Guerra Mondiale? Tre indizi delle ultime ore che non si possono ignorare

Il mondo sta attraversando una fase molto critica. La pace non è mai stata tanto in bilico come nelle ultime settimane. Occorre prendere atto del fatto che una simile escalation di tensioni geopolitiche non si era più verificata dai tempi della Guerra Fredda

Il rischio dello scoppio della Terza Guerra Mondiale, fino a pochi mesi fa relegato alla fantapolitica, oggi appare terribilmente plausibile, e gli sforzi delle diplomazie mondiali sono in una fase di stallo con la progressiva chiusura dei canali di comunicazione. Gli analisti sono concordi nell’affermare che i segnali di allarme ci sono e sono gravi. Le guerre – come ci insegna la storia – non scoppiano da un giorno all’altro, ma sono il risultato finale di tensioni e conflitti sottovalutati o gestiti in maniera approssimativa. 

Le ultime ore sono state particolarmente delicate per il fragile equilibrio che ancora regge la pace in occidente. I segnali emersi nelle ultime 24-48 ore, non sono semplici episodi isolati. Sono parte di un quadro più ampio in cui le superpotenze si stanno progressivamente preparando al peggio.

Ecco tre indizi delle ultime che ci dicono quanto la situazione globale sia diventata davvero esplosiva.

Le parole di Mosca sulla NATO in guerra con la Russia

Un primo indizio è rappresentato dall’escalation militare lungo il fronte orientale della NATO, al confine con la Russia.

Le parole pronunciate ieri dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa hanno contribuito ad alzare ulteriormente la tensione. Il portavoce di Putin ha, infatti, dichiarato che la “NATO di fatto è già in guerra con la Russia”.

Parole pronunciate mentre si registravano nuovi sconfinamenti dei droni russi sulla Polonia e la Romania e che vanno ascritte in una dialettica a cui ormai la Russia ci ha abituato dall’invasione dell’Ucraina in poi. Dichiarazioni che, tuttavia, confermano la tensione sul fronte orientale dove da una settimana sono in corso operazioni militari da entrambe le parti. 

Dmitry Peskov, inoltre, ha ammesso lo stato di stallo delle trattative per una tregua in Ucraina ed è tornato ad accusare Kiev e i Paesi europei di ostacolarne il raggiungimento. 

La militarizzazione del confine est con la Russia: anche l’Italia manderà due jet?

È questo il secondo indizio, la corsa ad accumulare armi e uomini sul confine est da parte della NATO e della Russia. La NATO ha lanciato l’operazione “Sentinella dell’Est”, dopo l’abbattimento – mercoledì 10 settembre 2025 – di alcuni droni russi nei cieli polacchi.

Da una settimana sta accumulando mezzi armati e truppe lungo il confine con la Russia e la Bielorussia. Secondo un’indiscrezione riportata oggi dal Corriere della Sera, anche l’Italia contribuirà a rinforzare il contingente NATO con l’invio di altri due Eurofighter. Al momento il governo Meloni non ha confermato, ma secondo quanto riportato dal quotidiano la conferma dovrebbe arrivare giovedì prossimo. 

Putin e l’alleato Lukashenko, in risposta hanno dato il via a un’esercitazione congiunta, “Zapad 2025”, sul territorio bielorusso che, nelle ultime ore, è stata estesa all’oblast di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania. Una decisione che può essere letta come un’ulteriore provocazione da parte di Mosca e come l’intenzione di ribadire le minacce ai paesi del fianco est.

Siamo in guerra? Le dichiarazioni di Crosetto sull’Italia in caso di attacco

Il terzo indizio arriva dalle parole del ministro della difesa italiana Guido Crosetto, che ha lanciato un allarme sulla preparazione delle forze armate italiane a fronteggiare un eventuale stato di crisi. Per vent’anni – ha denunciato Crosetto – l’Italia non si sarebbe preoccupata di investire nella propria difesa e oggi ci ritroviamo con le difese sguarnite. 

In merito alla difesa nazionale, Crosetto ha ammesso:

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“Non siamo pronti né a un attacco russo né all’attacco di un'altra nazione, lo dico da tempo. La gente non vuole sentir parlare di necessità di difesa, ma io penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarsi”. 

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso forte preoccupazione per il peggioramento del contesto internazionale. Ha sottolineato come il clima globale sia “deteriorato non soltanto in Ucraina ma in tutto il mondo”, auspicando “nuove vie di impegno per cercare la pace”

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“Noi abbiamo la necessità di mettere insieme nazioni e di usare il peso di più nazioni per fare pressioni. Non abbiamo più tempo da perdere, perché il clima così a fattori invariati non può che peggiorare. Abbiamo il dovere di fare qualunque cosa per invertire una rotta verso il dirupo che mi pare inarrestabile e sempre più veloce”.

Ci sarà la terza guerra mondiale? Gli sforzi di Trump per la pace

Chi sta lavorando per la pace? Se al momento il fronte più caldo è quello aperto dal conflitto tra Russa e Ucraina, chi sta continuando a lavorare per un accordo di pace tra Putin e Zelensky è il presidente USA, Donald Trump.

 Oggi il segretario di Stato, Marco Rubio, ha rivelato che il presidente Donald Trump probabilmente incontrerà Volodymyr Zelensky la prossima settimana e spera ancora di mediare un accordo di pace con il presidente russo Vladimir Putin.

Rubio ha dichiarato che Trump ha avuto "diverse telefonate con Putin, diversi incontri con Zelensky, incluso probabilmente di nuovo la prossima settimana a New York".

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