L’escalation militare in Medio Oriente si sente anche in Italia. Già oggi, 16 settembre 2025, a poche ore dall’annuncio dell’ingresso dei militari israeliani a Gaza, gruppi e cittadini a sostegno della Palestina si sono ritrovati nelle principali città italiane. Hanno manifestato contro quello che definiscono un nuovo grave attacco al diritto internazionale. Ma le proteste non si fermano qui: venerdì 19 settembre i trasporti si fermeranno per quattro ore e in tutta Italia ci saranno manifestazioni. L’obiettivo è chiaro: dare voce a chi soffre e non lasciare che la tragedia passi inosservata.
A spiegare le ragioni della mobilitazione è stato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, durante una conferenza stampa nella sede del sindacato. Ha detto chiaramente che scendere in piazza è necessario, perché quello che sta accadendo a Gaza è un massacro e una deportazione di civili. Ha aggiunto che opporsi alla violenza e al riarmo non è solo solidarietà, ma anche un impegno per i diritti di tutti e per la democrazia. La giornata nazionale di mobilitazione vuole coinvolgere lavoratori, cittadini e associazioni: restare a guardare significherebbe voltare le spalle a vite in pericolo.
Nei prossimi giorni non mancheranno altre iniziative. Il 22 settembre è previsto uno sciopero organizzato da Usb, mentre il 4 ottobre a Roma ci sarà una manifestazione nazionale in sostegno della Palestina.
La Cgil parla di una crisi senza precedenti. A Gaza, l’operazione militare dell’IDF sta colpendo duramente i civili. Landini ha ricordato che la violenza non minaccia solo i palestinesi, ma mette a rischio i diritti di tutti e la democrazia globale. La mobilitazione del 19 settembre invita la società civile a fare qualcosa, perché ogni gesto collettivo può aiutare chi soffre e far sentire la propria voce contro la violenza. Come ha spiegato il leader della Cgil:
Le iniziative coinvolgeranno tutte le categorie del sindacato, con ore di sciopero e manifestazioni locali diverse da regione a regione, ma con un momento comune nel pomeriggio. Nei settori esclusi dalle norme si terranno assemblee per discutere della crisi e coordinare il sostegno.
La Fiom-Cgil ha confermato lo stato di mobilitazione generale, proclamando quattro ore di sciopero per favorire la partecipazione. L’invito a scendere in piazza è rivolto a chiunque voglia reagire, sostenere chi soffre e contribuire concretamente a fermare la violenza.
La Cgil sottolinea l’urgenza di creare corridoi umanitari e proteggere la popolazione civile, sostenendo missioni come la Global Sumud Flotilla. Landini ha chiesto al governo Meloni e all’Unione Europea di sospendere accordi commerciali e militari con Israele fino alla fine delle ostilità e di avviare un processo diplomatico per il riconoscimento dello Stato di Palestina:
L’obiettivo è garantire sicurezza a operatori umanitari, giornalisti e personale sanitario e spingere la comunità internazionale a convocare una conferenza di pace sotto l’egida dell’ONU. Nei giorni successivi, in particolare il 22 settembre e il 4 ottobre, ci saranno altre iniziative a sostegno della popolazione di Gaza.