Sta suscitando molte polemiche il saluto tra il vicepremier italiano Matteo Salvini e l’ambasciatore russo in Italia, Alexej Paramonov, durante un ricevimento ufficiale organizzato dall’ambasciata cinese al Parco dei Principi a Roma. Secondo quanto riportato da diverse fonti, si sarebbe trattato di un incontro cordiale con strette di mano e in un clima amichevole.
Un gesto a prima vista di semplice cortesia e buona educazione che, tuttavia, sta sollevando molte critiche da parte dell’opposizione e che potrebbe mettere in grave imbarazzo Giorgia Meloni e Antonio Tajani, con i partner europei.
Nelle ultime settimane, inoltre, Paramonov ha attaccato in più occasioni il governo italiano con riferimenti anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e alla premier Meloni, con chiare accuse di russofobia.
Ecco cosa sta succedendo e perché il saluto tra Salvini e l'ambasciatore di Putin è diventato un caso politico.
Il saluto del vicepremier Matteo Salvini all’ambasciatore russo - che sia stato un abbraccio o una semplice stretta di mano - è diventato molto velocemente motivo di imbarazzo per il governo italiano e per il centrodestra.
Il leader della Lega in un’intervista a Telelombardia, ha chiarito di aver incontrato Paramonov a un ricevimento al quale era stato invitato come altri ministri e a cui partecipavano anche parlamentari del PD e di FdI e di essersi limitato a ricambiare il suo saluto.
Ha spiegato Salvini.
Il deputato della Lega, Andrea Crippa, intercettato nei pressi della Camera, ha ribadito il concetto:
Per la Lega, quindi, si tratta di polemiche sterili e tendenziose.
Saluto Salvini ambasciatore russo, Crippa (Lega):
— Tag24.it (@Tag24news) September 17, 2025
“Sono principi di buona educazione. Chi oggi fa la polemica perché Salvini ha stretto una mano non lavora per la #pace.”#Salvini #Governo #Lega pic.twitter.com/WhMJ41b8HH
Al momento da Palazzo Chigi e dalla Farnesina non sono trapelati commenti in merito all’iniziativa del vicepremier della Lega, che ha già messo il governo in una posizione molto scomoda.
Il saluto tra Matteo Salvini e il rappresentante diplomatico di Mosca potrebbe essere interpretato all’estero come una delegittimazione della linea ufficiale atlantista tracciata da Meloni e Tajani. L’iniziativa, infatti, rischia di essere percepita come una “doppia linea” all’interno dell’esecutivo, con possibili conseguenze sul piano della fiducia tra partner europei e alleati NATO.
L’episodio arriva in un momento delicato per la politica estera italiana, mentre si intensificano le tensioni sul fronte orientale dell’Alleanza Atlantica che impongono equilibrio nelle dichiarazioni e tanta diplomazia.
In gioco – come accusano dall’opposizione – ci sarebbe anche la sicurezza nazionale: il gesto può minare la fiducia dei partner NATO con un danno d’immagine globale.
Ci sono poi le dinamiche interne alla maggioranza stessa. Il gesto evidenzierebbe una distanza palese in maggioranza su un tema delicato come la guerra in Ucraina. Non sarebbe la prima volta che le dichiarazioni degli esponenti della Lega rimarcano un’autonomia in relazione alle questioni di politica estera. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nelle ultime settimane si è ritrovato in più di un’occasione a dover ricordare al collega vicepremier che la linea in politica estera è decisa dal presidente del Consiglio e dal titolare degli Esteri.
Tutte questioni che l’opposizione di centrosinistra non ha perso tempo a evidenziare. Tutti i principali partiti di centrosinistra – a eccezione, al momento, del Movimento 5 Stelle – hanno chiesto alla premier di prendere pubblicamente le distanze dalle azioni del suo vice.
Sottolinea la deputata di Azione, Daniela Ruffino, per la quale “l’abbraccio con l’ambasciatore russo in Italia” dovrebbe essere motivo di imbarazzo per il governo italiano.
Scrive sui social la deputata democratica Lia Quartapelle, vicepresidente della commissione Esteri.
Non sorprende. Ma dovrebbe preoccupare il ministro degli Esteri e la presidente del Consiglio. Chi la fa politica estera italiana, il governo oppure i legami mai troncati tra Lega e Russia? pic.twitter.com/kszNVrd6TR
— Lia Quartapelle (@LiaQuartapelle) September 17, 2025
Per Enrico Borghi di Italia Viva:
Spaccatura sottolineata anche dalla senatrice PD, Simona Malpezzi:
Attacca la senatrice del PD Sandra Zampa.
Ha dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
Si chiede infine il capogruppo al Senato del PD, Francesco Boccia.