19 Sep, 2025 - 13:45

“E’ il sangue dei bambini di Gaza”: cosa è successo di inatteso a Napoli nel giorno del miracolo di San Gennaro?

“E’ il sangue dei bambini di Gaza”: cosa è successo di inatteso a Napoli nel giorno del miracolo di San Gennaro?

Oggi, venerdì 19 settembre 2025, nella cattedrale di Napoli si è rinnovato il miracolo di San Gennaro, simbolo di speranza e di protezione per la città.

Erano le 10:07 quando il prodigio si è ripetuto e l’arcivescovo Domenico Battaglia ha mostrato ai fedeli l’ampolla con il sangue liquefatto del santo protettore della città a cui i napoletani legano le sorti della stessa città.

Nel corso dell’omelia, il cardinale ha pronunciato parole inattese. Il presule campano ha richiamato l’attenzione dei fedeli presenti – in un momento in cui gli occhi del mondo erano puntati su Napoli – sulla tragedia in corso nella Striscia di Gaza, con un riferimento diretto ai bambini di Gaza:

“È il sangue di ogni bambino palestinese che metterei esposto in questa Cattedrale, accanto all'ampolla del santo”.

Ha detto commosso Battaglia e la città, quella stessa città che ha messo la ‘Madonna di Palestina’ in una bacheca nel cuore del suo centro storico, ha applaudito rompendo il silenzio del momento solenne.

Il miracolo di San Gennaro e le parole del cardinale Battaglia sui bambini di Gaza

Nel giorno in cui si è compito il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, uno dei momenti più attesi e sentiti a Napoli, l’arcivescovo Domenico Battaglia ha voluto lanciare un messaggio potente, utilizzando il simbolo del sangue di San Gennaro per denunciare gli orrori e le violenze dei conflitti che stanno insanguinando la Striscia di Gaza e Ucraina. 

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“Il sangue di San Gennaro si mescola idealmente al sangue versato in Palestina, come in Ucraina e in ogni terra ferita, dove la violenza si crede onnipotente e invece è solo rumore.

Ha detto il presule applaudito dai fedeli per un appello che va oltre la liturgia, ma che si rivolge direttamente a Israele e alla comunità internazionale affinché facciano il possibile per far cessare le violenze a Gaza come in Ucraina.

In un passaggio particolarmente intenso della sua omelia, Battaglia ha evocato l’immagine del ‘sangue innocente’ come un ‘sacramento rovesciato’ sottolineando la necessità di rimettere il valore della vita umana al centro delle scelte.

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 Il sangue è sacro ogni goccia innocente è un sacramento rovesciato. E oggi, con pudore e con fuoco, dico: è il sangue di ogni bambino di Gaza che metterei esposto in questa Cattedrale, accanto all'ampolla del santo.

Parole, anche in questo caso, interrotte da un lungo applauso dei presenti, a conferma della portata straordinaria di questo messaggio.

L’appello di Battaglia a Israele: “Fermati, apri i valichi, lascia passare cure e pane”

Nel corso della sua omelia, inoltre, l’arcivescovo di Napoli ha scelto di rivolgersi direttamente al governo israeliano per chiedergli di cessare le violenze nella Striscia e di consentire l’ingresso degli aiuti umanitari. 

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Ascolta, Israele: non ti parlo da avversario, ma da fratello nell'umano. Ti chiamo col nome con cui la Scrittura convoca il cuore all’essenziale: Ascolta. Cessa di versare sangue palestinese. 

Il presule dice di comprendere "il peso del lutto” e delle ferite subite dal popolo israeliano, ma si appella anche al suo senso di giustizia:

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“Ma oggi, davanti al sangue del martire, ti chiamo per nome: tu, Israele, fermati. Apri i valichi, lascia passare cure e pane, sospendi il fuoco che non distingue e moltiplica gli orfani. Non ti chiedo debolezza: ti chiedo grandezza. La grandezza di chi arresta la propria forza quando la forza profana la giustizia.

Ha concluso.

A Napoli, nel giorno in cui si è rinnovato il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, è stato lanciato un forte messaggio di pace e di speranza che intreccia fede (per chi crede) e politica.

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