Dal 4 al 7 settembre si è tenuta la XIII edizione della SEA, la Scuola Estiva Arpinate, che ha avuto ad oggetto le dinamiche e le problematiche migratorie. L’iniziativa è stata promossa dall’Unicusano, in collaborazione con l’Università di Catanzaro e l’Istituto di Studi Politici San Pio V, ma hanno partecipato anche il Centro Migrare dell’Università di Palermo, l’Università di Cassino e il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università di Pisa. Cerchiamo di fare un bilancio dell’iniziativa con il suo promotore, il prof. Enrico Ferri che insegna Filosofia del Diritto e Storia dei Paesi Islamici all’Unicusano.
(Il dott. Luca Di Sciullo, seduto, e il prof. Enrico Ferri)
D) Professor Ferri la SEA ha tenuto quest’anno la tredicesima edizione, un traguardo importante per un’iniziativa scientifica così impegnativa.
R) Riuscire in tredici diverse occasioni a portare ad Arpino per 4 giorni diverse decine di studenti e docenti, per confrontarsi su tematiche dei nostri tempi, non è un’impresa semplicissima, considerando che ai momenti propriamente didattici e scientifici si legano anche serate musicali, escursioni turistiche, mostre e via dicendo.
D) Il tema di quest’anno era Migrantes. Le migrazioni nella storia e nel mondo contemporaneo. Sono state raggiunte sulla questione migratoria conclusioni da tutti condivise?
R) L’obiettivo della SEA, ma in genere di un confronto scientifico, non è tanto di arrivare a conclusioni condivise, quanto piuttosto di sviscerare una questione, semmai mettendo in risalto aspetti importanti e per motivi diversi poco considerati.
D) Quali sono stati i più interessanti dati emersi?
R) Posso ricordare alcune considerazioni che da diverse prospettive e da più parti sono stati rimarcati. Diversi relatori, a partire da Luca Di Sciullo, Presidente dell’IDOS, hanno evidenziato che l’emigrazione/immigrazione sebbene sia una realtà presente da sempre nella storia di tutti i popoli, è di fatto vista come un fenomeno straordinario, temporaneo ed una questione di ordine pubblico, tanto a livello politico che legislativo.
D) Se l’immigrazione non è un fenomeno estemporaneo, né di ordine pubblico, lei come lo definirebbe, attraverso quale metro?
R) L’emigrazione/immigrazione è stata sempre presente nella storia dell’uomo e ne abbiamo molti riscontri. La ritroviamo ad esempio, come evento importante nelle tre religioni monoteistiche del Mediterraneo, in grandi narrazioni fondative come quella di Roma o Cartagine, per non parlare di interi continenti che sono stati creati con le loro attuali caratteristiche attraverso processi migratori, come gli USA o l’Australia. In Italia oggi ci sono circa cinque milioni di immigrati, secondo i dati del Dossier Statistico sull’immigrazione, ma gli Italiani all’estero registrati nell’AIRE sono sei milioni e la cifra è in difetto.
D) Perché l’emigrazione è una costante nella storia dell’uomo?
R) Per motivi diversi: già negli esempi storici e mitologici a cui mi riferivo più sopra ne sono ravvisabili alcuni, che costantemente ritornano. Mosè scappa dall’Egitto per sfuggire schiavitù e persecuzioni, Muhammad lascia Mecca perché i meccani gli avevano reso difficile vivere e professare l’Islam, Enea scappa da Troia in fiamme portando con sé la famiglia, mentre Didone cerca scampo dalla persecuzione del fratello. Si emigra innanzitutto per sfuggire da condizioni di vita precarie o drammatiche, ma pure alla ricerca di opportunità per vivere meglio, per sé e la propria famiglia. In epoca moderna questa ricerca è stata motivata anche e soprattutto da ragioni economiche, ma tale aspetto è ben noto nell’antichità, basti pensare al fenomeno delle colonie. Molte città nel Mediterraneo, da Tunisi a Marsiglia, da Siracusa a Bodrum sono state fondate da emigranti, da coloni.
D) Le tematiche discusse nella SEA sono state affrontate con approcci ermeneutici diversi?
R) È una costante di ogni edizione della SEA un approccio multidisciplinare alla questione discussa. Nel corso degli anni si sono confrontati giuristi, politologi, religiosi, letterati, statistici, informatici, scienziati e via dicendo, per permettere un approccio articolato e non scontato alle diverse problematiche.
D) Studiosi di diverso orientamento culturale ed ideologico?
R) Certamente, l’obiettivo principale, se non unico, è stato quello del confronto, che è sempre avvenuto in modo civile ed amichevole, in un clima di cordialità che spesso è stato riconosciuto ed apprezzato dagli intervenuti, dai relatori come dai borsisti, in questa come nelle passate edizioni.
D) Ricordiamo che alla SEA partecipano studenti di varia provenienza.
R) Certo, la SEA è innanzitutto una “Scuola”, che vuole contribuire alla formazione di giovani studenti e non solo. Ogni anno vengono bandite delle borse di studio, in questa edizione 25, che permettono ai vincitori di essere ospitati ad Arpino nei giorni dell’iniziativa e di partecipare ad altri eventi collegati alla SEA, di tipo turistico e culturale.
D) Quali sono state quelli promossi in questa edizione?
R) La visita all’Acropoli di Arpino e poi all’Abbazia di Casamari, con una competente guida del posto, Maria Strangolagalli. Poi c’è stata la visita al polo museale di Civita Falconara, alla Chiesa di Santa Maria di Civita, dove si sono potuti ammirare fra l’altro, due opere poco conosciute del Cavalier d’Arpino, grazie alla disponibilità del parroco, Don Ugo e della dottoressa Maria Vittoria Battiloro, che ha spiegato natura ed origini dei vari reperti. È stata visitata anche la Fondazione Mastroianni, nel Castello Ladislao, che conserva molte delle opere di Umberto Mastroianni.
D) C’è stato pure un concerto di musica folk e della tradizione popolare con” I Dissonanti”, un gruppo musicale di Arce, svoltasi nella location de “Il Ciclope” sull’Acropoli. Ma lei è attento anche all’accoglienza, a dimensioni come la gastronomia e i prodotti del territorio.
R) In subordine all’obiettivo didattico e scientifico, la SEA ha lo scopo, neanche troppo nascosto, di far conoscere un territorio come quello di Arpino e delle zone limitrofe, nelle sue varie dimensioni e, non ultimi, la cucina e i prodotti tipici.
D) Studenti e docenti hanno avuto in più occasioni l’opportunità di degustare i prodotti locali.
R) A partire da quelli de “Il Ciclope”, dove sono ospitati i borsisti e si mangia una cucina del territorio, preparata da Sandra, secondo la tradizione, ma anche con tratti di originalità. Nella cena che ha seguito lo spettacolo de “I Dissonanti”, si sono potuti assaggiare prodotti caratteristici della zona. Alcune preparazioni con il tartufo di Sulpizio, storica azienda di Campoli Appennino, accompagnate dai vini di Cominium, apprezzato produttore di San Donato Val Comino. Non sono mancate le mozzarelle di bufala di Nonna Pitta, di Amaseno, sempre presente alle edizioni della SEA. Del circondario di Arpino c’erano l’azienda di Latessa Annamaria con le sue carni, fra le quali particolarmente apprezzate le polpette di coniglio; i salumi di Tiziana Sella e i prodotti dell’Antica Aia, azienda familiare di Fontana Liri. Un excursus significativo sull’ eno-gastronomia locale.
D) È prevista la pubblicazione degli Atti della SEA 2025.
R) Sulla rivista “Democrazia e Diritti Sociali” dell’Università di Cassino, grazie alla disponibilità del direttore, il Collega Luigi Di Santo. Saranno curati dal giovane collega Francesco Cirillo, validissimo aiuto nella preparazione e gestione della SEA, che nei giorni dell’iniziativa ha avuto anche il supporto creativo di Michelangelo.
D) La SEA 2025 ha un bilancio positivo sotto molteplici punti di vista.
R) Credo di sì, soprattutto sul piano scientifico e delle relazioni non solo intellettuali. Quasi trenta studenti si sono conosciuti ed hanno vissuto insieme per 4 giorni, partecipando ad incontri di analisi e studio su una problematica vitale come la migrazione, in un contesto gradevole da molti punti di vista come quello di Arpino. Spero che tutti conservino un buon ricordo di queste giornate.