Le Elezioni regionali 2025 stanno mettendo a dura prova la coalizione di centrodestra ancora senza candidati in Campania, Puglia e Veneto. Un rebus che si sta trasformando in un boomerang per l'immagine di unità degli alleati.
In queste Regioni si voterà a fine novembre e la coalizione di centrosinistra ha già indicato i nomi dei suoi candidati. Meloni, Tajani e Salvini, invece, ancora non ci sono riusciti. In Veneto bisogna solo decidere a chi si prenderà il merito di una vittoria più che scontata, mentre in Campania e in Puglia, invece, è da stabilire chi dovrà assumersi la responsabilità di una sconfitta altrettanto probabile.
Il risultato è che la maggioranza si presenta unita al primo test elettorale nelle Marche (il 28 e 29 settembre), in Calabria (6-7 ottobre) e in Toscana (13-14 ottobre) ma divisa su tutto nel resto delle regioni.
A certificare lo stallo arrivano le parole di Maurizio Gasparri, mentre il centrosinistra corre unito e ringrazia.
Tra una settimana sapremo chi governerà le Marche per i prossimi cinque anni tra il governatore uscente del centrodestra, Francesco Acquaroli (FdI) e il candidato del centrosinistra, l'ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd). Poi toccherà alla Calabria e alla Toscana.
Nel frattempo, Giorgia Meloni e i suoi due vice dovranno sedersi di nuovo intorno a un tavolo e trovare un accordo sulle ultime tre Regioni, che da sole rappresentano un'ipoteca su Palazzo Chigi.
L'impresa è ardua e si spera che un risultato favorevole nelle Marche possa garantire una spinta nella giusta direzione.
A confermare i ritardi nelle trattative nel centrodestra è il capo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che oggi ha dichiarato che una soluzione, al momento, non è stata trovata Parlando con i giornalisti al Senato, Gasparri ha detto di non poter dare nessun aggiornamento sullo stato delle trattative, perché non c'è ancora una soluzione.
Ha dichiarato, ribadendo la posizione di Forza Italia, che in Puglia e Campania preferirebbe un candidato civico e non politico.
Ha detto il senatore azzurro che ha anche spiegato le ragioni di questa scelta:
In conclusione ha poi provato a smorzare i toni evidenziando che i ritardi nella scelta dei candidati non sarebbe dovuta a divisioni interne, bensì alla 'ricerca di un valore aggiunto'.
Più ottimista, invece, Fulvio Martusciello. Il coordinatore campano di Forza Italia, infatti, si è detto sicuro che questa sarà la settimana decisiva per la scelta del candidato in Campania.
Martusciello ha chiarito che il nome del candidato governatore del centrodestra "è un problema che non riguarda la Campania”, ma la Lega.
Non la pensa così Fratelli d'Italia che, invece, vorrebbe puntare su candidati politici e per questo ha proposto Edmondo Cirielli in Campania e Marcello Gemmato in Puglia. In Puglia, per Forza Italia, il nome più accreditato è quello di Mauro D'Attis.
La partita – come evidenziato da Gasparri – è difficile in entrambe le regioni: in Campania il candidato del centrosinistra è Roberto Fico (M5S), mentre in Puglia è l'amatissimo ex sindaco di Bari, Antonio Decaro (PD). In tutte le regioni, inoltre, il centrosinistra di Elly Schlein e Giuseppe Conte correrà unito.
In Campania, Puglia e Veneto si voterà solo a fine novembre.
Diversa, ma altrettanto difficile, è la situazione in Veneto dove le elezioni sono solo una formalità e la vittoria del centrodestra è praticamente scontata. La Lega non intende lasciare agli alleati l'onore di raccogliere un consenso costruito in tre decenni di amministrazione del territorio, ma allo stesso tempo non è riuscita a proporre un nome considerato all'altezza del governatore uscente, Luca Zaia.
Zaia come è noto non può ricandidarsi per il limite dei due mandati per i presidenti di regione e al suo posto Matteo Salvini ha proposto il suo vice Alberto Stefani, giovane astro nascente della Lega. Fratelli d'Italia, tuttavia, è il primo partito della regione e non intende cedere la candidatura.