L'Italia riconoscerà la Palestina? Da New York, dove sta partecipando all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, annuncia la presentazione di una mozione di maggioranza, da sottoporre all'approvazione del Parlamento, con le condizioni necessarie per giungere al riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese, sulla scia di quanto già fatto dalla maggior parte degli Stati europei.
L'intervento della premier italiana all'ONU è previsto per domani alle 20,00 (le due di notte in Italia) ed è tra i più attesi tra quelli degli Stati dell'UE, in quanto il nostro governo è tra i pochi che ancora non hanno aperto al riconoscimento della Palestina.
Nella settimana in cui Francia, Regno Unito, Belgio, Canada, Australia hanno formalizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, anche per l'Italia ci sono delle novità.
Rispondendo alle domande dei giornalisti a margine dell'apertura dell'80esima Assemblea delle Nazioni Unite, a New York, Giorgia Meloni ha annunciato che la maggioranza presenterà in Aula una mozione per affermare che il riconoscimento della Palestina deve essere subordinato a due condizioni: il rilascio degli ostaggi e ovviamente l'esclusione di Hamas da qualsiasi dinamica di governo all'interno della Palestina.
Una novità rispetto alla linea finora tenuta dal governo, che pur sostenendo la soluzione “due popoli e due Stati”, ha ribadito che al momento non ci sono le condizioni per riconoscere lo Stato palestinese senza favorire Hamas.
Sempre parlando con i giornalisti, Meloni ha ribadito le sue perplessità ad accelerare i tempi.
Cosa ha fatto cambiare idea a Meloni? In maggioranza esistono sensibilità diverse sul conflitto in Medio Oriente. La Lega ha una posizione diversa rispetto a Fratelli d'Italia e Forza Italia nella condanna a Israele.
Probabilmente nelle ultime ore qualcosa è cambiato, anche se ancora oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato:
La mobilitazione popolare che, lunedì 22 settembre, ha portato in piazza migliaia di lavoratori e cittadini italiani per chiedere un intervento più deciso del governo sulla situazione nella Striscia di Gaza, dopo l'occupazione da parte di Israele, potrebbe aver inciso. Anche la decisione di Francia e Gran Bretagna di riconoscere la Palestina può aver avuto un peso.
La decisione di presentare la mozione di maggioranza sulle condizioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina, tuttavia deve essere maturata nelle ultimissime ore, perché appena ieri il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, anche lui a New York per l'Assemblea generale dell'ONU aveva ribadito la linea del governo: sì alla soluzione “due popoli due Stati”, ma parlare di Stato di Palestina (e di conseguenza riconoscerlo) è prematuro.
L'iniziativa della maggioranza, potrebbe nascondere qualche insidia per l'opposizione che come il centrodestra ha al suo interno partiti con sensibilità diverse.
Le difficoltà dell'opposizione sono note anche a Giorgia Meloni. In questi minuti, il sottosegretario al Consiglio dei Ministri, Gianbattista Fazzolari, ha dichiarato:
Per poi aggiungere:
Il conflitto in Medio Oriente e l'escalation militare di Israele nella Striscia di Gaza è il tema centrale dell'assemblea di New York, che coincide con l'80esimo anniversario della fondazione dell'ONU.
La premier è arrivata negli Stati Uniti lunedì notte. Il suo intervento al Palazzo di Vetro è previsto alle 20,00 di mercoledì 24 settembre, quando in Italia saranno le 2,00 di notte.
Il suo è tra gli interventi più attesi alla luce della posizione del governo italiano sulla spinosa questione del riconoscimento dello Stato di Palestina.
Giorgia Meloni si tratterà a New York solo per 48 ore prima di ritornare in Italia dove ad attenderla ci sono le tensioni interne e le elezioni regionali nelle Marche.