Sono in arrivo importanti cambiamenti nel sistema di riscossione dei debiti fiscali in Italia. L’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) sta lavorando a una revisione che prevede la cancellazione automatica di cartelle esattoriali inesigibili per oltre 9 milioni di contribuenti.
Parallelamente, la nuova rottamazione quinquies, la quinta versione della pace fiscale, rischia di escludere più di 7 milioni di debitori. Scopriamo nel dettaglio cosa cambia e quali sono le novità più rilevanti.
Dopo la Rottamazione Quater, il Governo si appresta a introdurre la Rottamazione Quinquies, una nuova misura di pace fiscale ancora in fase di definizione.
Secondo le prime anticipazioni, questa iniziativa offrirà ai contribuenti un’ulteriore possibilità per regolarizzare i propri debiti con il Fisco in modo più accessibile e sostenibile.
L’obiettivo è rendere più semplice e vantaggioso il percorso di sanatoria fiscale, ampliando così le opportunità di risanamento per un numero sempre maggiore di cittadini.
L’analisi aggiornata al 31 gennaio 2025 del magazzino crediti gestito dall’Agenzia delle Entrate Riscossione rivela che il 32% delle cartelle esattoriali, pari a circa 408 miliardi di euro, è costituito da debiti inesigibili.
Si tratta di crediti difficilmente recuperabili o del tutto irrecuperabili, che saranno quindi cancellati automaticamente.
Questa misura coinvolgerà oltre 9 milioni di contribuenti che presto vedranno azzerate le proprie cartelle esattoriali pendenti, alleggerendo così il peso fiscale e burocratico su una vasta platea di cittadini.
La rottamazione quinquies, proposta dal Governo e guidata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, introduce criteri più restrittivi per accedere alla pace fiscale.
L’obiettivo è escludere i cosiddetti “recidivi”, ovvero contribuenti che negli ultimi tre anni hanno accumulato debiti fiscali e dimostrato una persistente difficoltà nel saldarli.
Ciò significa che circa 7 milioni di debitori rischiano di rimanere fuori dalla rottamazione, riservata invece a circa 2,3 milioni di contribuenti “virtuosi” che non hanno accumulato debiti reiterati o hanno mantenuto un comportamento fiscale regolare. D'altra parte si stanno aprendo le porte anche ai decaduti.
La relazione evidenzia come solo il 20% delle cartelle esattoriali venga pagato subito dopo la notifica, mentre un altro 25% viene regolarizzato entro 4-5 anni, grazie a rateizzazioni o azioni di recupero.
Il restante 55% rimane irrisolto per tempi più lunghi. Per migliorare l’efficacia del sistema, è necessario adottare azioni di recupero più tempestive e mirate, concentrandosi su contribuenti con reali capacità di pagamento.
Attualmente, l’Agenzia tratta allo stesso modo debitori nullatenenti e soggetti solvibili, rischiando di disperdere risorse su crediti di scarso valore e difficilmente recuperabili.
Tra le proposte al vaglio del Governo c’è una revisione complessiva del sistema di riscossione. L’obiettivo è concentrare le risorse sul recupero dei crediti di maggiore entità e con maggiori possibilità di incasso.
Tuttavia, questo approccio potrebbe favorire i grandi debitori a scapito dei piccoli, un aspetto che richiede attenzione per garantire un equilibrio tra equità fiscale ed efficacia dell’azione di recupero.