28 Sep, 2025 - 12:34

Terza guerra mondiale nel 2027? L’allarme del comandante Nato: rischio scontro con Russia e Cina

Terza guerra mondiale nel 2027? L’allarme del comandante Nato: rischio scontro con Russia e Cina

L’Europa vive settimane di forte tensione: le violazioni dello spazio aereo in Polonia, Romania ed Estonia hanno alimentato il timore di un conflitto diretto tra NATO e Russia. Gli avvertimenti dei vertici militari occidentali prefiguravano già un possibile scontro globale entro il 2027. Il comandante della NATO Alexus Grynkewich aveva ipotizzato che la Cina potesse attaccare Taiwan, spingendo così Mosca a colpire i Paesi dell’Alleanza Atlantica e sollevando forti preoccupazioni sulla stabilità mondiale.

Crescente tensione ai confini della Nato

L’ultimo mese ha visto un’escalation di tensioni in Europa e, parallelamente, aumentano i timori che i paesi della Nato possano essere coinvolti in un conflitto più esteso con la Russia.

Il 10 settembre 2025 la Polonia ha annunciato l’incursione di oltre 20 droni russi nel proprio spazio aereo. Nei giorni successivi anche la Romania e, successivamente, l’Estonia hanno segnalato violazioni simili.

Il 12 settembre, l’Alleanza Atlantica ha lanciato una missione volta a proteggere il fianco orientale. Il messaggio era chiaro: la sicurezza del territorio dell’Est equivale alla sicurezza dell’intero continente.
Tra denunce e episodi sospetti cresce quindi il timore che la terza guerra mondiale possa essere alle porte.

L’avvertimento del comandante Nato

A questo proposito tornano alla mente le parole del comandante della Nato in Europa, Alexus Grynkewich, che già nel mese di luglio aveva messo in guardia contro il rischio di una guerra su vasta scala.

In un articolo dell’8 luglio 2025, il quotidiano tedesco Bild ha riportato l’avvertimento allarmante del generale statunitense: l’Unione Europea e gli Stati Uniti avrebbero solo 18 mesi per prepararsi ad un conflitto militare contro Russia e Cina.

Secondo Grynkewich, il 2027 potrebbe rappresentare l’anno della crisi.

A differenza degli scenari attuali, lui ritiene che Pechino stia pianificando un attacco a Taiwan e cercherà di distogliere l’attenzione di Washington e dei suoi alleati nella regione indo-pacifica, così da potersi concentrare sulla conquista dell’isola.

L’ipotesi più preoccupante è che la Cina possa spingere Mosca ad attaccare i paesi della Nato per creare un conflitto su due fronti. Un simile attacco coordinato rappresenterebbe una sfida enorme per gli alleati occidentali.

Un’allerta simile era già stata lanciata dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un’intervista al New York Times, dove aveva avvertito che se il presidente cinese, Xi Jinping, dovesse attaccare Taiwan, potrebbe spingere la Russia ad attaccare i paesi della Nato.

Già dall’inizio della guerra in Ucraina, nel febbraio 2022, erano cresciuti i timori di un intervento militare cinese contro Taiwan.

Il quadro ipotizzato dai vertici dell’Alleanza Atlantica solleva interrogativi sulla sicurezza dell’Atlantico, dell’Europa e dell’Artico, dimostrando quanto siano interconnessi questi scenari.

La risposta della Nato e l’aumento della spesa militare

Nel mese di giugno 2025, gli alleati dell’Alleanza hanno raggiunto un accordo per aumentare la spesa per la difesa dal 2 al 5 per cento del PIL, iniziativa fortemente voluta dal presidente americano, Donald Trump.

L’intesa prevede che l’obiettivo venga realizzato entro il 2035: il 3,5 per cento del PIL sarà destinato a armamenti e truppe, mentre il restante 1,5 per cento sarà investito in settori legati alla difesa, come la sicurezza informatica.

Queste decisioni confermano la determinazione della Nato a rafforzare le proprie capacità militari e a prepararsi a possibili scenari di conflitto, rispondendo così agli avvertimenti dei vertici militari e alle minacce provenienti da Russia e Cina.

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