Altro che Tele-Meloni. Mentre si accusa la TV pubblica di essere asservita al governo, martedì sera Rai3 ha deciso di mandare in onda Open Arms – La legge del mare, un film del 2021 passato quasi inosservato al cinema, trasformandolo improvvisamente in una prima serata sulla TV del servizio pubblico.
Il film del 2021 è ispirato alla storia della discussa ONG spagnola impegnata nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo. Una scelta che ha subito acceso le polemiche soprattutto tra i banchi della Lega, che parla di propaganda anti-italiana e pro-immigrazione e accusa il servizio pubblico - finanziato dai cittadini - di dare attenzione a un’organizzazione accusata di violare le leggi italiane e di minare la sicurezza nazionale.
In Italia, la Ong spagnola è nota soprattutto per lo scontro nell’estate del 2019 con l’allora ministro degli Interni, Matteo Salvini, e per il procedimento giudiziario che ne è seguito, tuttora in corso nonostante l’assoluzione in primo grado del leader del Carroccio.
La Open Arms è una Ong spagnola che soccorre migranti in difficoltà nel Mediterraneo per portarli in un porto sicuro, e la sua storia è raccontata nel film che RaiTre ha deciso di mandare in onda domani sera in prima serata.
Una scelta che è stata duramente contestata dalla Lega che, ha parlato senza mezzi termini di “propaganda ideologica” e di “spot pro-ong”. Gli esponenti del partito di Salvini hanno stigmatizzato il messaggio pro-immigrazione clandestina che tale scelta potrebbe veicolare, nonché l’opportunità della messa in onda della pellicola mentre il processo che coinvolge il loro leader è ancora in corso.
Nell’estate del 2019 Open Arms è stata protagonista di un duro braccio di ferro con l’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che negò all’imbarcazione, con a bordo circa 147 migranti, il permesso di attraccare in un porto italiano sulla base del decreto sicurezza bis. La nave rimase bloccata al largo di Lampedusa per 19 giorni. Solo il 20 agosto la procura di Agrigento dispose lo sbarco.
Il leader della Lega ha sempre sostenuto di aver agito negli interessi degli italiani e per la difesa dei confini dall’ondata di sbarchi di immigrati clandestini sulle nostre coste. La vicenda all’epoca creò una profonda divisione nell’opinione pubblica.
La scelta di mandare in onda il film su una rete pubblica e in prima serata può essere interpretata come una legittimazione dell’azione delle Ong che sfidano le leggi italiane e favorendo una narrazione che minimizza le conseguenze sulla sicurezza nazionale e la sovranità territoriale.
Questa almeno è la lettura data dalla Lega che ha evidenziato come la scelta di RAI Tre abbia una valenza politica.
Ha detto la deputata della Lega, Simonetta Matone, che ha poi sottolineato la battaglia del segretario nazionale, che invece “ha fatto di tutto per proteggere i confini del nostro Paese e la sicurezza degli italiani”.
Il senatore leghista Marco Dreosto ha parlato di “ennesima operazione di propaganda ideologica di estrema sinistra che trasforma in eroi chi ha violato le regole e attaccato l’Italia”.
Ha accusato il senatore leghista.
I parlamentari della Lega in Vigilanza Rai Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli definiscono “incredibile” la scelta del Servizio Pubblico.
Per il suo rifiuto a fornire un porto all’Open Arms nell’agosto del 2019, Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio con le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Nel dicembre 2024 è stato assolto in primo grado dal tribunale di Palermo "perché il fatto non sussiste".
Sentenza #OpenArms, Matteo #Salvini assolto: il fatto non sussistehttps://t.co/48XR9Wxypk
— Tag24.it (@Tag24news) December 21, 2024
Tuttavia, nel luglio 2025 la Procura di Palermo ha impugnato l'assoluzione con un ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, saltando il passaggio in appello. La Cassazione deciderà se accettare il ricorso e riaprire il caso o confermare l'assoluzione.
La messa in onda del film Open Arms – La legge del mare ha riacceso un acceso scontro politico, trasformando una scelta editoriale in un caso nazionale. La Lega accusa la RAI di fare propaganda pro-Ong mentre il processo a Salvini è ancora in bilico.