Zelensky sa di non poter vincere la guerra con la Russia e allora vuole trascinare anche l’Europa e la NATO.
A sostenerlo è Roberto Vannacci, ex generale e vicesegretario della Lega, che ha offerto la sua interpretazione delle recenti dichiarazioni del presidente ucraino, secondo cui l’Italia potrebbe essere il prossimo bersaglio della Russia.
Per l’ex generale della Lega si tratterebbe di un tentativo deliberato di estendere il conflitto con la Russia a livello continentale. Un tentativo che se dovesse avere successo sarebbe il preludio sarebbe il preludio alla Terza Guerra Mondiale.
Ha, infatti, dichiarato in un’intervista ad Affaritaliani.
Ecco, allora, come Vannacci ha commentato le parole di Zelensky sull’attacco della Russia all’Italia.
Secondo l’ex generale della Lega, il presidente ucraino starebbe cercando di instaurare un clima di paura e insicurezza, con lo scopo di spingere l’Europa verso un conflitto diretto con la Russia. Vannacci definisce ‘irresponsabile’ l’approccio di Kiev perché rischia di ‘portarci sull’orlo del baratro della distruzione termonucleare reciproca’.
L'atteggiamento di Zelensky aumenterebbe il rischio di una guerra nucleare tra potenze, perché cercherebbe un’escalation del conflitto, coinvolgendo anche paesi NATO (come l’Italia).
Un allarme che arriva a distanza di 24 ore dalle inquietanti dichiarazioni del leader ucraino sulla possibilità di un attacco di droni russi all'Italia, sulla falsariga di quanto già sta accadendo nei paesi del fronte est della NATO.
spiega Vannacci.
Lo scopo finale, secondo il vice di Matteo Salvini, non sarebbe la sicurezza dell’Europa, bensì il disperato tentativo di non perdere una guerra che sarebbe consapevole di non poter vincere.
Vannacci crede che l’Ucraina non abbia i mezzi per vincere contro la Russia da sola, e che stia cercando di ottenere un intervento militare diretto dell’Occidente.
Accusa Vannacci che poi critica l’Unione Europea che, nel frattempo “si suicida energeticamente ed economicamente nel promuovere la guerra a oltranza e nel rifiutare ogni approccio negoziale accettabile con la Russia”.
Il generale italiano conclude il suo ragionamento con un monito:
Per chi condivide la linea di Vannacci, la strategia di Kiev appare sempre più come un’escalation calcolata. L’Ucraina, consapevole dei propri limiti militari e della progressiva erosione del sostegno internazionale, starebbe spingendo i governi europei verso un punto di non ritorno: l’intervento diretto.
Dichiarazioni come quella su un presunto attacco russo imminente all’Italia — prive, al momento, di conferme oggettive — sembrano costruite appositamente per generare allarme nell’opinione pubblica e costringere i vertici politici a schierarsi in modo più netto.
Il rischio, però, è che si cada nella trappola di una guerra nucleare che nessun cittadino europeo ha mai votato né desiderato.