Nei giorni scorsi la Banca Centrale Europea (BCE) ha invitato tutti i cittadini dell'Unione a prelevare e tenere contanti in casa per affrontare eventuali crisi.
Un invito che sta suscitando forti preoccupazioni soprattutto alla luce dell'inasprirsi della tensione al confine est dell'Unione tra NATO e Russia. I timori sempre più fondati di un possibile allargamento del conflitto al Continente, che significherebbe lo scoppio della Terza Guerra Mondiale.
La Bce parla genericamente di crisi e quindi non fa alcun riferimento a un allargamento del conflitto, ma la tempistica non fa stare tranquilli.
Non era mai capitato in passato che la banca dell'UE chiedesse esplicitamente ai cittadini di recarsi agli sportelli bancomat per prelevare soldi cash da tenere in banca in caso di emergenza.
A quale emergenza ci si riferisce? Quali sarebbero le eventuali crisi che i cittadini europei potrebbero essere chiamati a breve a dover fronteggiare?
Ecco nel dettaglio cosa ci ha chiesto la Bce e quanti contanti dovremmo tenere in casa per stare più sicuri.
Nell'ultimo bollettino pubblicato dalla banca centrale europea c'è un capitolo intitolato:
“Keep calm e carry cash”, ovvero, “Mantenete la calma e tenete i contanti”.
Insomma, restate calmi ma per sicurezza andate al bancomat più vicino e prelevate del denaro da tenere in casa per sopravvivere in caso di crisi. Se l'obiettivo era davvero quello di non generare allarme tra la popolazione europea, sicuramente non è stato centrato.
La Bce consiglia di tenere in casa dei contanti sufficienti per poter sopravvivere per le prime 72 ore in una situazione di crisi.
In uno scenario di emergenza, infatti, i primi tre giorni sono quelli maggiormente critici, perché potrebbero verificarsi blackout con l'interruzione di tutti i servizi di pagamento digitale.
Avere denaro contante in casa consentirebbe di poter far fronte alle esigenze fondamentali come ad esempio l'acquisto di cibo e acqua. Nel report si fa riferimento ad esempio al blackout che nei mesi scorsi ha interessato la Spagna, rimasta per 50 ore senza corrente elettrica.
Oltre al blackout spagnolo, la Bce pone come esempi di casi di crisi anche la pandemia da Covid-19, la guerra tra Russia e Ucraina e la crisi del debito greco. Tutti casi in cui la domanda di denaro contante è fortemente aumentata.
La Banca Centrale Europea non ne parla esplicitamente, tuttavia, la lettura più plausibile è quella del timore di una nuova crisi imminente.
Bisogna prelevare tutti i soldi dal conto in banca? No, non sarà necessario essere così drastici. Il governo italiano sulla questione non si è espresso, né ha dato indicazioni precise. Qualche indicazione in più la si può avere dagli stati europei.
Olanda, Austria e Finlandia ad esempio hanno raccomandato ai loro cittadini di tenere in casa tra i 70 e i 100 euro per ciascun membro della famiglia.
Tale somma dovrebbe essere sufficiente per coprire le spese essenziali per le prime 72 ore nel caso di interruzione della corrente elettrica e l'impossibilità di effettuare pagamenti digitali.
I governi europei hanno ritenuto opportuno, anche in questo caso, informare i propri cittadini su cosa fare nel caso lo scenario peggiore – ovvero lo scoppio di un conflitto europeo - mentre in Italia il dibattito intorno a questo tema è praticamente inesistente.
Al di là della suggestione sulla possibilità dello scoppio imminente di un conflitto su larga scala (qualcuno ha ipotizzato lo scoppio della Terza Guerra Mondiale il 3 novembre), una guerra che secondo la maggior parte degli analisti è già in corso e coinvolge tutta l'Europa, è quella che gli esperti chiamano guerra ibrida.
Una guerra fatta di attacchi informatici alle infrastrutture strategiche di una nazione e anche agli istituti di credito. Hacker di tutto il mondo, non solo russi, minacciano quotidianamente le reti informatiche nazionali, ma anche i sistemi di volo, ai trasporti ferroviari, alle centrali elettriche.
L'Italia, dallo scoppio della guerra in Ucraina, è tra i principali obiettivi dei pirati informatici. In caso di attacco prolungato ai sistemi informatici italiani, avere in casa una quantità di denaro sufficiente per poter far fronte alle spese più urgenti, può rappresentare una forma di tutela.