Se c'è un dato che sta emergendo con chiarezza dall'analisi della sconfitta del centrosinistra alle Elezioni Regionali nelle Marche, è che l'alleanza con il Movimento 5 Stelle non solo non funziona, ma addirittura danneggia il Partito Democratico.
A farlo supporre è l'analisi dei flussi di voto in base alla quale, nella migliore delle ipotesi, gli elettori M5S hanno disertato le urne per non votare il candidato del Pd, mentre nella peggiore hanno addirittura votato il candidato di Giorgia Meloni.
Elly Schlein è sempre convinta della necessità di essere 'testardamente unitari' anche quando dall'alleato arrivano solo batoste?
Ecco allora cosa mostrano le analisi del voto marchigiano secondo alcuni dei principali sondaggisti italiani e dove sono finiti i voti del M5S.
A 48 ore circa dalla chiusura delle urne nella Regione Marche e dalla vittoria di Francesco Acquaroli, le analisi dei flussi di voto fatte dagli analisti restituiscono un resoconto amaro per il campo largo.
Non è solo per i circa 8 punti percentuali che separano il candidato della coalizione di centrodestra da quello di centrosinistra, quanto piuttosto per il fatto che gli analisti sono tutti concordi nel ritenere che la sconfitta sia maturata all'interno dell'alleanza riformista, con il Movimento 5 Stelle che avrebbe di fatto consegnato la vittoria a Giorgia Meloni.
Una cospicua fetta di elettori pentastellati, infatti, avrebbe scelto di non andare a votare delusi dall'accordo di Giuseppe Conte con il PD per l'appoggio a Matteo Ricci.
Secondo l'Istituto Cattaneo l'astensione del Movimento 5 Stelle avrebbe tolto almeno 2 punti percentuali a Ricci.
“I due fattori principali sottostanti al risultato (del voto nelle Marche, ndr) sembrano essere un flusso di voti verso il centrodestra di elettori dell’area “liberal-democratica” e l’astensione di elettori 5S e Avs.”
L'astensionismo di protesta dei 5 Stelle, tuttavia, non è l'unico dato evidenziato dagli analisti. Dal flusso del voto, infatti, emergerebbe che circa il 13% di chi nel 2020 aveva votato per il candidato M5S, a questo giro ha votato per Acquaroli.
L'emorragia di voti del M5S è stata certificata anche da YouTrend di Lorenzo Pregliasco.
Tra i partiti principali, quello meno trainato dalle preferenze nelle Marche è il Movimento 5 Stelle: per ogni voto dato a questa lista sono state espresse in media 0,44 preferenze#RegionaliMarche #maratonaYoutrend pic.twitter.com/bZjoOSQxXO
— Youtrend (@you_trend) September 30, 2025
Nelle Marche il M5S ha ottenuto solo il 5,8% delle preferenze, riuscendo a eleggere un'unica consigliera regionale. Nel 2020, quando i grillini correvano in solitaria, raggiunsero il 7,1%. Alle Europee del 2024 arrivarono al 9,68%.
Gli elettori M5S, invece, non hanno perdonato a Giuseppe Conte l'accordo con il Pd per sostenere l'ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, scegliendo in molti casi l'astensione o, peggio, il voto al centrodestra.
Nelle ultime dieci elezioni in cui Pd e M5S hanno corso in tandem, hanno vinto solo in tre occasioni. In una di queste la candidata era la pentastellata Alessandra Todde.
Non proprio una buona base per costruire un'alleanza stabile per sfidare Giorgia Meloni alle Politiche del 2027.
Quella nelle Marche rappresenta la decima elezione regionale in cui PD e M5S perdono correndo insieme.#RegionaliMarche #maratonaYoutrend pic.twitter.com/yurJbpHIUj
— Youtrend (@you_trend) September 29, 2025
Quanto accaduto nelle Marche ha fatto suonare più di un campanello di allarme in Toscana, dove si vota il 13 e il 14 ottobre e dove il candidato del centrosinistra è il governatore uscente del Pd, Eugenio Giani.
Una candidatura che ha messo in grande difficoltà Giuseppe Conte che ha addirittura dovuto convocare una votazione tra gli iscritti toscani prima di poter dare il via libera del Movimento. In Toscana il M5S è all'opposizione di Giani e non è stato facile fargli digerire l'appoggio al governatore uscente.
Hanno affossato Ricci per molto meno, quindi è lecito preoccuparsi per ciò che potrebbero decidere nel segreto delle urne per Giani.