La crisi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia torna al centro dell’attenzione globale. Volodymyr Zelensky ha denunciato un’emergenza senza precedenti che hanno isolato l’impianto dalla rete elettrica. Mentre l’Aiea cerca di rassicurare, le dichiarazioni del presidente ucraino si intrecciano con una strategia politica volta a mobilitare l’Occidente.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato, in un post su X, che il 30 settembre 2025 segnava il settimo giorno di emergenza nella centrale nucleare di Zaporizhzhia.
It is now the seventh day – something that has never happened before – of an emergency situation at the Zaporizhzhia Nuclear Power Plant. Because of Russian shelling, the plant has been cut off from power, disconnected from the electrical grid, and is being supplied with… pic.twitter.com/hUSusfgVjy
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) September 30, 2025
Le sue parole sono state piuttosto allarmanti quando ha affermato che si tratta di un’eventualità senza precedenti “a causa dei bombardamenti russi, la centrale è stata tagliata fuori dalla rete elettrica e scollegata, alimentata da generatori diesel”.
Ha anche annunciato di aver ricevuto informazioni secondo cui uno dei generatori sarebbe guasto. Oltre alla denuncia sulla situazione della centrale, ha accusato la Russia di ostacolare i lavori di riparazione delle linee elettriche e il ripristino della “sicurezza di base”. Il presidente ucraino ha definito l’azione russa una minaccia globale, affermando che “nessun terrorista al mondo ha osato fare ciò che la Russia sta facendo a una centrale nucleare”.
La centrale di Zaporizhzhia, situata nell’Ucraina meridionale, è stata occupata dalle forze russe nelle prime settimane dall’inizio della guerra, a marzo 2022. È la più grande d’Europa, con sei reattori, e da anni suscita forti preoccupazioni sulla sicurezza.
L’allarme di Zelensky ha riacceso infatti le preoccupazioni ma a calmare i timori è intervenuta l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite.
The IAEA is engaging with both sides of the military conflict to help pave the way for the restoration of offsite power to Ukraine’s Zaporizhzhya NPP as soon as possible, Director General @rafaelmgrossi said today: https://t.co/ODSjkR6fXd pic.twitter.com/SbWEh7TBCq
— IAEA - International Atomic Energy Agency ⚛️ (@iaeaorg) September 30, 2025
L’Aiea ha dichiarato di essere al lavoro per ripristinare la linea elettrica esterna. Parallelamente ha annunciato che non c’è un pericolo nucleare immediato, poiché i generatori diesel di emergenza continuano a garantire l’alimentazione minima necessaria all’impianto.
Le condizioni della centrale richiedono comunque attenzione, come già negli anni passati. Tuttavia, l’allarme lanciato da Zelensky è stato smentito nell’immediato dalle autorità competenti.
Nell’ultimo mese, gli sforzi degli Stati Uniti per porre fine alla guerra hanno subito un blocco, mentre la Russia ha intensificato gli attacchi con raid aerei e azioni su larga scala. Zelensky continua a cercare il sostegno degli alleati occidentali e le sue recenti dichiarazioni fanno discutere.
In un discorso serale, ha affermato che Mosca starebbe impiegando una “flotta ombra” per lanciare e controllare droni diretti contro le città europee, citando informazioni di intelligence. Poche ore prima aveva anche lanciato l’allarme su un possibile attacco russo all’Italia.
Le crescenti rivelazioni di Zelensky sembrano mirare a coinvolgere maggiormente l’opinione pubblica e i governi europei, spingendo verso ulteriori forniture di armamenti e misure di difesa.
Il presidente ucraino descrive spesso la guerra non solo come un attacco all’Ucraina, ma a tutta l’Europa, intensificando la narrazione del conflitto come minaccia globale e accrescendo la legittimità delle richieste di aiuti militari e umanitari.
Alla luce di ciò, Zelensky appare intenzionato a usare strategicamente questi allarmi per mobilitare maggiori risorse europee e occidentali.
L’allarme di Zelensky sulla centrale di Zaporizhzhia si inserisce in un contesto di guerra che continua a degenerare. Se da un lato l’Aiea invita alla calma, dall’altro le dichiarazioni del presidente ucraino mostrano un chiaro obiettivo politico: presentare il conflitto come una minaccia globale e ottenere un impegno più forte da parte dell’Europa e degli alleati occidentali.