Dopo le Marche, la Calabria. Il centrodestra si presenta a Lamezia Terme al gran completo per tirare la volata finale per Roberto Occhiuto e segnare il secondo gol di queste sfide regionali che surriscalderanno l'autunno. Quello di corso Numistrano, proprio nel centro della cittadina del catanzarese, è tranquillo, colorato di bandiere dei vari partiti che sostengono il candidato del centrodestra. Talmente tranquillo che, nell'attesa che la presidente del Consiglio, i suoi vice e i vari leader prendano la parola, si sente solo la musica di Rino Gaetano, non certamente i cori della contro manifestazione annunciata a sostegno della Palestina - che pure c'è.
Ecco: la questione mediorientale entra a gamba tesa nel comizio dei capi partito della maggioranza. Entra con Meloni, che accusa la sinistra (tra le altre cose) di averla usata per cementificare un'alleanza e provare a ribaltare la partita nelle Marche, ma non riuscendoci perché "la gente non è scema" e non si fa abbindolare dal "cinismo di chi sfrutta le tragedie per tentare di raggranellare qualche voto". E lo fa con l'appello di Tajani, poi sottoscritto dalla stessa premier, alle opposizioni: giovedì, quando il ministro degli Esteri andrà in aula a riferire sulla situazione in Medio Oriente, per Meloni e per il segretario di Forza Italia "l'Italia" dovrebbe votare "compatta per dimostrare che la pace la si vuole davvero, che la pace la si vuole costruire davvero, perché si costruisce con questi strumenti" messi in campo da Donald Trump.