Missili russi su Roma? Il segretario NATO Mark Rutte avverte l'Italia. Dopo Zelensky, anche la NATO avverte l’Italia. Cresce il timore di un’escalation e di un conflitto europeo.
Nella serata di giovedì 2 ottobre 2025, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha dichiarato al Tg1 che i missili russi - in caso di conflitto - potrebbero arrivare a colpire anche la capitale italiana.
Dopo il tweet dei giorni scorsi di Zelensky, in cui il leader ucraino avvertiva l'Italia di essere tra i possibili bersagli dei droni russi, oggi è toccato a Rutte mettere in guardia gli italiani su una possibile minaccia di Mosca.
Dichiarazioni che contribuiscono a far aumentare i timori, soprattutto nella popolazione già provata dai continui riferimenti allo spettro di una Terza Guerra Mondiale e che si trova ancora una volta di fronte a dichiarazioni che suonano più come avvertimenti apocalittici che come comunicazioni istituzionali.
Intanto, lungo il fronte est della NATO, le tensioni con la Russia restano alte. Il rischio che un conflitto regionale possa degenerare in una guerra estesa è sempre più concreto, almeno a giudicare dalla retorica di alcuni leader occidentali.
Dopo oltre 80 anni di relativa pace in Europa, c'è chi teme un'escalation incontrollabile. Ma a questo punto la domanda è inevitabile: siamo davvero di fronte a una minaccia imminente, oppure si tratta dell’ennesima operazione di terrorismo psicologico?
Ecco cosa ha detto nel dettaglio il segretario Nato Rutte e cosa c'entrano Roma e l'Italia.
Il segretario della Nato Mark Rutte ha affermato ai microfoni del Tg1 – a margine del vertice informale dell'UE in corso a Copenaghen – che nessun Paese europeo può definirsi al sicuro dalla minaccia rappresentata dalla Russia di Vladimir Putin.
In caso di scoppio di un conflitto, anche Roma – ma ha citato anche altre capitali europee – potrebbe venire colpita dai più avanzati missili russi. Ha spiegato che i sistemi anti-missile tradizionali, di NATO e UE, non sarebbero in grado di intercettarli.
Ha dichiarato il segretario Nato che poi ha fatto ricorso a un'immagine molto inquietante:
Il messaggio è abbastanza chiaro: se pensate di essere al sicuro vi sbagliate perché Putin potrebbe attaccare anche voi da un momento all'altro.
Ha avvertito Rutte.
“Siamo tutti minacciati dalla Russia, anche l’Italia”. Al Tg1 parla in esclusiva il segretario generale della Nato Mark #Rutte.#Tg1 Donato Bendicenti pic.twitter.com/qCtSdNq8qU
— Tg1 (@Tg1Rai) October 2, 2025
Per la seconda volta nel giro di una settimana si chiama in causa direttamente l'Italia come bersaglio di un possibile attacco da parte di Mosca.
“Italy may be next”, “L'Italia potrebbe essere la prossima”. Aveva scritto nel messaggio pubblicato sul suo profilo X ufficiale.
Dopo la Polonia, l'Estonia, la Romania e la Danimarca, Putin avrebbe indirizzato i suoi droni sulla nostra Penisola, naturalmente senza che ci fossero segnali di un'aggressione diretta al nostro Paese.
La dichiarazione si basava su “direzioni di volo” dei droni che, per ora, hanno interessato solo il fronte est della NATO.
Il fatto che Roma venga citata esplicitamente come possibile bersaglio di missili o droni russi, per ben due volte in appena una settimana, non può essere liquidato come una semplice coincidenza.
Da Paese finora percepito come geograficamente più distante dal fronte della guerra, l’Italia si ritrova improvvisamente coinvolta nella narrativa del conflitto.
Eppure non sembrano esserci evidenze concrete di una minaccia imminente, quindi perché evocare scenari apocalittici, come missili ipersonici su capitali europee?
Le ipotesi sono due: o l'opinione pubblica non è stata messa al corrente di eventuali minacce esterne; o - il dubbio legittimo - si sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica - attraverso la paura - su un’escalation che, fino a ieri, sembrava appartenere ad altri contesti.