03 Oct, 2025 - 12:41

Chi è Soccorsa Marino, arrestata per l'omicidio del compagno a San Severo: "Parlò di un incidente"

Chi è Soccorsa Marino, arrestata per l'omicidio del compagno a San Severo: "Parlò di un incidente"

Aveva chiamato il 118 chiedendo aiuto per il compagno, rimasto ferito - secondo la sua versione - per una tragica fatalità. Quando i soccorritori erano arrivati nell'abitazione della coppia a San Severo, però, per Mario La Pietra, 29 anni, non c'era già più nulla da fare. Sette mesi dopo, Soccorsa Marino, 30 anni, è stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario: per gli inquirenti, avrebbe colpito intenzionalmente il giovane durante l'ennesima lite di coppia. 

Chi è Soccorsa Marino, la madre 30enne accusata di omicidio

Soccorsa Marino, 30 anni, è originaria di San Severo, in provincia di Foggia. Madre di due figli avuti con Mario La Pietra, morto lo scorso 5 marzo, è stata ora arrestata per omicidio volontario aggravato dal legame affettivo con la vittima. Fu proprio lei, quel giorno, a dare l'allarme, sostenendo di aver colpito il compagno in modo accidentale, mentre litigavano in cucina.

Secondo la sua versione, La Pietra, che era rientrato a casa in stato di ebbrezza, l'avrebbe strattonata e tirata per i capelli, e lei, nel tentativo di divincolarsi - avendo peraltro in braccio il figlio più piccolo, di poco più di un anno - lo avrebbe involontariamente colpito con il coltello con cui stava tagliando le cipolle. Una dinamica che all'inizio parve credibile.

Cosa sappiamo sul delitto di San Severo, dall'inizio alla svolta

La donna fu ascoltata e poi lasciata libera dagli inquirenti che, in questi mesi, hanno continuato a indagare, arrivando - dopo aver riesaminato ogni dettaglio raccolto - a una ricostruzione diversa. Secondo loro, in pratica, Marino e La Pietra stavano vivendo un periodo di tensioni e frequenti conflitti.

Quanto accaduto il 5 marzo, quindi, sarebbe stato solo un drammatico epilogo della situazione. Dai risultati delle perizie tecniche e medico-legali è emerso in particolare che la profondità e l'angolazione della ferita riportata dal 29enne all'addome non sarebbero affatto compatibili con un colpo involontario.

Lo stesso fendente, sarebbe stato sferrato con violenza e precisione, diretto a una zona vitale, causando una morte pressoché immediata. Circostanza che - unita all'assenza di ecchimosi o a segni di aggressione sul corpo della donna e alle dichiarazioni contraddittorie rilasciate da quest'ultima - ha portato alla svolta.

In alto, il servizio realizzato dall'emittente locale "Tele Sveva" in vista del conferimento dell'incarico per l'autopsia da eseguire sul corpo di La Pietra. Sono stati i risultati dell'esame, insieme alle contraddizioni emerse nelle dichiarazioni di Marino, a portare al suo arresto. 

La difesa della donna arrestata parla di tragica fatalità

Nonostante l'accusa, Marino - difesa dall'avvocato Rosario Antonio De Cesare -, ha sempre respinto con forza la pista del gesto intenzionale, sostenendo che la sua fu una reazione istintiva al comportamento violento del compagno. A sostegno di questa tesi, la difesa ha più volte citato il fatto che sia stata proprio la donna a chiamare i soccorsi, allertando addirittura i vicini di casa, nel tentativo di salvare la vita al 29enne. 

La Procura ritiene però che, pur in assenza di denunce per maltrattamenti, la 30enne fosse esasperata dal clima di profonda crisi raggiunto nella relazione. Dopo l'arresto, è stata trasferita nel carcere di Foggia, dove resterà in custodia cautelare in attesa della decisione del giudice. Nei prossimi giorni, sarà riascoltata e potrà decidere se confermare quanto già detto o fornire una nuova versione, facendo luce su come siano andate davvero le cose.

Resta nel frattempo lo sgomento a San Severo, dove i due vivevano e dove, già lo scorso marzo, la vicenda aveva lasciato tutti increduli. "Finalmente giustizia è fatta", scrive qualcuno sui social. Qualcun altro, giustamente, ricorda: "Non è ancora colpevole". Se dovesse essere condannata, considerando la gravità delle accuse, la pena potrebbe essere severa e arrivare all'ergastolo. Si attendono sviluppi. 

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