03 Oct, 2025 - 16:27

Minaccia nucleare dalla Russia: doppio allarme sull’escalation fa tremare l'occidente

Minaccia nucleare dalla Russia: doppio allarme sull’escalation fa tremare l'occidente

L’alta tensione tra Russia e paesi occidentali raggiunge anche il fronte nucleare. Vladimir Putin ha parlato dello sviluppo di nuovi sistemi d’arma, della parità nucleare con gli Stati Uniti e dei rischi legati all’eventuale deterioramento del Trattato START. Le sue dichiarazioni lanciano un doppio allarme sull’escalation nucleare, alimentando timori di conflitti.

L’arsenale strategico e la deterrenza nucleare russa

L'alta tensione tra la Russia e i paesi occidentali riguarda anche il fronte nucleare. 

Intervenendo al Valdai Discussion Club di Sochi, il presidente russo, Vladimir Putin, ha toccato il tema del nucleare e il futuro del controllo degli armamenti offensivi.

Putin ha parlato della forza militare della Russia e del suo arsenale strategico, sottolineando lo sviluppo di sistemi moderni e ad alta tecnologia, come l’Oreshnik, e nuovi progetti di armi ipersoniche.

Ha ribadito la fiducia nello scudo nucleare russo e menzionato la parità mantenuta con gli Stati Uniti, precisando che Mosca non schiera armi nucleari tattiche al di fuori dei propri confini, fatta eccezione per la Bielorussia.

Ha inoltre sottolineato che la potenza di queste armi supera di molte volte quella delle bombe sganciate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki.

Il presidente russo ha lanciato un chiaro avvertimento: se altri paesi effettuassero test nucleari, la Russia risponderebbe con la stessa misura, aggiungendo che Mosca è già consapevole dei preparativi in corso in alcune nazioni.

Il dialogo sul Trattato START

Putin ha affermato che il dialogo sul Trattato di riduzione delle armi strategiche (START) è difficile. Ha spiegato che il destino dell’accordo non dipende soltanto dalla Russia ma anche dalle decisioni degli Stati Uniti.

Secondo il presidente russo, se l’amministrazione americana accettasse la proposta di Mosca, sarebbe possibile prevedere gli sviluppi entro un anno, mentre oltre tale termine diventa difficile fare previsioni.

Il leader russo ha sottolineato la necessità di definire con precisione cosa si intenda per “arma strategica”, portando come esempio il sistema missilistico Oreshnik. Mosca considera questo sistema non strategico, mentre alcuni esperti negli Stati Uniti sostengono il contrario. Secondo Putin, è proprio su queste divergenze di interpretazione che occorre fare chiarezza.

Ha inoltre spiegato che negli Stati Uniti ci sono persone che sostengono di non avere interesse alla proroga del trattato START. “Se non ne hanno bisogno loro, allora non ne abbiamo bisogno nemmeno noi”, ha commentato il presidente russo.

Le implicazioni dell’escalation nucleare

Le dichiarazioni di Putin evidenziano una situazione di alta tensione. Le sue parole sono interpretate come vaghe e potenzialmente minacciose, in relazione all’uso delle armi nucleari in risposta a minacce percepite alla sovranità russa.

Il mondo si trova in una situazione precaria, soprattutto se i meccanismi di controllo degli armamenti nucleari dovessero deteriorarsi. Questa escalation nucleare aumenta il rischio di un conflitto nucleare, coinvolgendo Stati Uniti e altri attori globali.

Cos’è il Trattato START

Il Trattato START è un accordo internazionale tra Stati Uniti e Russia finalizzato a ridurre e limitare il numero di armi nucleari strategiche e i vettori per il loro lancio, come bombardieri strategici e sottomarini nucleari.

Mira a garantire la trasparenza e il controllo reciproco sugli arsenali nucleari, prevedendo ispezioni e scambi di dati tra le due parti per verificare il rispetto del trattato.

Il primo START è stato firmato nel 1991, mentre la versione rinnovata, Nuovo START, è stata siglata nel 2010, con scadenza prevista per febbraio 2026 salvo eventuale proroga.

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