03 Oct, 2025 - 17:00

Revoca immunità, Ilaria Salis ora rischia davvero: il Ppe cambia idea sul voto

Revoca immunità, Ilaria Salis ora rischia davvero: il Ppe cambia idea sul voto

Il gruppo dei Popolari Europei ha annunciato che voterà a favore della revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis.

Una nuova pesantissima tegola si è abbattuta oggi sull’eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra che vede affievolirsi pericolosamente le speranze di sottrarsi al processo in Ungheria.

Il Ppe, il primo gruppo al Parlamento UE non si opporrà più alla richiesta del governo di Budapest di revocare la protezione parlamentare all’attivista italiana per i fatti (ancora tutti da verificare) per i quali è a processo nella capitale magiara.

Paradossalmente, era stato proprio il voto decisivo di alcuni membri popolari, lo scorso 23 settembre in Commissione Giuridica (JURI), a garantire a Salis una vittoria temporanea. Una scelta che aveva fatto sollevare più di un sopracciglio, vista la natura pregressa dei fatti contestati all’attivista italiana.

Ora però quel margine si è dissolto, e la revoca appare un rischio concreto. Con l’appoggio del PPE ormai venuto meno, le possibilità per Salis di conservare l'immunità appaiono ridotte al minimo.

La decisione dell’aula di Strasburgo – che sarà anche quella definitiva - è stata fissata per martedì 7 ottobre. La revoca da parte del Parlamento Europeo comporterebbe la riapertura del processo a carico di Salis.

Il PPE annuncia il voto a favore della revoca dell’immunità a Ilaria Salis

Il portavoce del gruppo dei Popolari ha confermato oggi, venerdì 3 ottobre 2025, che la prossima settimana voterà a favore della revoca dell’immunità dell’eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra durante la votazione in plenaria al Parlamento Europeo, che si terrà il 7 ottobre 2025.

Una decisione che era nell’aria, dopo le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che aveva annunciato il voto favorevole alla revoca da parte dei suoi europarlamentari.

Forza Italia è parte integrante del PPE e Tajani non avrebbe preso una simile posizione senza un ampio confronto con gli alleati europei. 

In realtà, il voto in Commissione Giuridica aveva fatto sperare per qualche ora per una risoluzione favorevole per Ilaria Salis. La JURI aveva votato per il mantenimento dell’immunità anche grazie al voto a favore dei popolari che avevano votato allo stesso modo anche per il loro deputato, Peter Magyar.

Magyar è il capo dell’opposizione ungherese, e Orbán ha chiesto la revoca anche della sua immunità. 
Le pesanti critiche che hanno accompagnato la decisione di sostenere Salis potrebbero aver influito sulla decisione attuale di distinguere i due casi.

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“Per il Ppe i due casi (di Ilaria Salis e Peter Magyar,ndr) sono completamente diversi. Ilaria Salis ha commesso atti violenti prima del suo mandato. Magyar è il leader dell'opposizione ungherese a pochi mesi dalle elezioni in Ungheria. Ecco perché, per noi, questi due casi sono totalmente diversi e ci comporteremo in maniera diversa nelle due situazioni”.

Il voto decisivo il 7 ottobre in Parlamento Europeo: come voteranno i gruppi?

Se si prende come punto di riferimento la votazione della scorsa settimana in Commissione Giuridica, la decisione del Ppe non è per niente una buona notizia per Ilaria Salis.

Senza i voti dei Popolari, infatti, l’eurodeputata può contare ormai solo sul proprio gruppo, “The Left”, e su parte della sinistra europea. I socialisti, Renew Europe e i Verdi hanno già votato contro la revoca in Commissione JURI, ma potrebbero non essere sufficienti a ribaltare il voto in plenaria.

A votare contro, infatti, ci saranno tutti i gruppi di destra, dai Conservatori di Ecr, fino ai Patrioti (il gruppo di Orban) e all’estrema destra dei Sovranisti Europei. Da capire se il voto sarà compatto o ci saranno defezioni.

La decisione dei Popolari potrebbe aver compromesso seriamente le possibilità di Ilaria Salis di uscire indenne anche dalla prossima votazione. Anzi, se il sostegno dei Popolari fosse mancato anche in JURI, la Salis non avrebbe superato nemmeno quel primo scoglio.

In Italia, PD e Verdi e Sinistra Italiana hanno confermato il loro sostegno a Salis, mentre FDI, FI e Lega hanno confermato il voto a favore della richiesta del governo ungherese. 

Ilaria Salis ora rischia davvero: ecco cosa può accadere

L’attivista italiana, in questi giorni impegnata a sostenere gli scioperi e le proteste per la Flotilla, rischia seriamente di dover ritornare a difendersi in un’aula di tribunale a Budapest. 

In caso di revoca dell’immunità parlamentare, infatti, il processo per la presunta aggressione alla “Giornata dell’Onore” del febbraio del 2023 riprenderà esattamente da dove si era interrotto dopo la sua elezione al Parlamento Europeo nel giugno del 2024.

Accuse che Ilaria Salis ha sempre negato. Restano solo pochi giorni all’attivista italiana per provare ancora a convincere la maggioranza dell’Europarlamento della natura politica del suo caso.

Nelle sue ultime dichiarazioni, Salis ha ribadito che in caso di revoca della sua immunità parlamentare potrebbe essere arrestata a Strasburgo e portata a Budapest, dove il timore è quello di non poter ricevere un processo giusto.

Salis ha chiesto con forza di essere processata in Italia.

 

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