Nei giorni scorsi è salpata la Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria composta da oltre cinquanta imbarcazioni provenienti da quarantaquattro Paesi del mondo, con l’obiettivo di portare viveri e medicinali alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, stretta tra fame, paura e bombardamenti.
La spedizione, accolta come un gesto concreto di solidarietà e speranza, ha però avuto un epilogo drammatico: le 41 imbarcazioni della Flotilla sono state abbordate e sequestrate dalle forze israeliane a 70 miglia da Gaza, in acque internazionali.
Tra quelle fermate c’era anche la Marinette, battente bandiera polacca, rimasta indietro rispetto al resto della flotta, con volontari che guardavano l’orizzonte preoccupati, cercando di mantenere coraggio e determinazione di fronte all’ignoto.
Secondo le fonti ufficiali, sono stati arrestati 473 volontari, tra cui oltre 40 italiani, ora trasferiti nelle carceri di Ketziot e Saharonim, nel deserto del Negev, in attesa di conoscere il loro destino tra espulsione o processo.
Le autorità israeliane hanno sottoposto agli attivisti un documento da firmare in cui si dichiara l’ingresso illegale nel Paese, mentre il team legale della Flotilla denuncia che “Israele ha iniziato le udienze ad Ashdod senza assistenza legale”.
Le autorità italiane hanno chiesto informazioni dirette al Mossad, mentre fonti diplomatiche riferiscono che i quattro parlamentari italiani presenti a bordo sono già stati liberati: “Stanno tutti bene, non c’è stato alcun maltrattamento”, ha dichiarato l’ambasciatore italiano Ferrari, cercando di trasmettere un minimo di sollievo alle famiglie e ai volontari rimasti in custodia.
Non si è fatta attendere la polemica per le parole del ministro israeliano Itamar Ben-Gvir, che ha visitato gli attivisti in carcere definendoli “terroristi”. Nel frattempo, altre 45 barche sono salpate dalla Turchia, dirette anch’esse verso le coste di Gaza, segno che la volontà di portare aiuti non si è spezzata, e che la speranza può ancora navigare tra le onde del Mediterraneo.
Sullo sfondo di questi eventi, il sondaggio dell’Istituto Ixè, diffuso il 26 settembre 2025, racconta un’Italia che segue con il cuore la missione, sospesa tra orgoglio e apprensione per i volontari.
Secondo l’indagine Ixè, il 65% degli italiani sostiene con convinzione la Global Sumud Flotilla, mentre il 26% si dichiara contrario e appena il 3,4% resta indeciso. Si tratta di un consenso ampio e trasversale, raro per questioni internazionali così complesse.
Per la maggioranza degli italiani, l’immagine di centinaia di volontari che cercano di portare cibo, medicine e un gesto di conforto a chi vive tra macerie e paura ha un peso emotivo superiore a ogni considerazione geopolitica.
Il dato suggerisce che, nonostante conflitti e tensioni, la solidarietà verso chi soffre resta un sentimento condiviso, concreto e sentito, capace di far vibrare l’empatia collettiva.
Solo una minoranza – circa un quarto dei cittadini – mostra scetticismo o contrarietà, probabilmente più attenta ai rischi diplomatici o alla possibile strumentalizzazione politica.
Colpisce infine il numero così basso di indecisi, segno che la questione è percepita con chiarezza e che molti italiani hanno già scelto da che parte stare, mossi dal cuore più che dalla strategia.
L’analisi per area politica mostra sfumature interessanti. Tra gli elettori di sinistra, il 93% appoggia la missione, mentre nel centrosinistra il consenso resta altissimo (88%).
Tra gli elettori centristi il sostegno è ampio (74%), ma scende nelle aree conservatrici: nel centrodestra si ferma al 52%, e nella destra al 48%, con il 49% di contrari.
Ciononostante, anche tra i più scettici l’idea di un’azione umanitaria non viene respinta del tutto. Tra chi non si colloca politicamente, infatti, il 70% sostiene la Flotilla, segno che il sentimento solidale spesso supera ideologie e appartenenze.
La percezione diffusa è che si tratti di un gesto umano, un atto di vicinanza e compassione, non di un atto politico, un modo per “stare dalla parte delle persone”, come ha raccontato un volontario italiano prima della partenza, con voce rotta dall’emozione e gli occhi lucidi.
Il sondaggio mostra anche il consenso secondo orientamento di voto alle Europee 2024. Tra gli elettori del Partito Democratico, l’89% approva la missione, mentre tra quelli di Alleanza Verdi e Sinistra la percentuale sfiora l’unanimità (99%).
Molto alto anche il sostegno tra Movimento 5 Stelle (82%) e Azione (81%), mentre tra gli elettori di Forza Italia–Noi Moderati e Lega il consenso scende rispettivamente al 56% e al 60%.
Più diviso l’elettorato di Fratelli d’Italia, dove il 59% sostiene la missione e il 37% la contesta. Anche tra gli astenuti, il 69% guarda con favore all’iniziativa, confermando quanto l’idea di aiutare chi soffre sappia unire empatia, emozione e partecipazione, al di là delle appartenenze politiche e dei calcoli strategici