05 Oct, 2025 - 12:47

Violenta e rapina una donna sulla pista ciclabile a Modena: arrestato 20enne di origine marocchina

Violenta e rapina una donna sulla pista ciclabile a Modena: arrestato 20enne di origine marocchina

Aggredita mentre era in sella alla sua bici lungo il percorso Vivi Natura, in località San Damaso a Modena: legata, stuprata e infine rapinata. 

Il terribile episodio di violenza si è verificato lo scorso 19 agosto. Vittima una donna di 50 anni che, nonostante l'incubo vissuto, è riuscita a fornire un identikit accurato alla Polizia, aiutando gli agenti con l'identificazione del presunto responsabile.

Il giovane, con cittadinanza italiana ma di origine marocchina, è stato arrestato venerdì 3 ottobre 2025, dopo oltre un mese di indagini serrate.

Aggredisce e violenta una donna a Modena: arrestato 20enne di origine marocchina

La polizia ha eseguito un'ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti di un ragazzo di 20 anni, italiano ma di origine marocchina, con le pesantissime accuse di violenza sessuale pluriaggravata, rapina e lesioni aggravate.

Secondo gli inquirenti, lo scorso 19 agosto avrebbe aggredito una donna in sella alla sua bicicletta elettrica lungo il percorso Vivi Natura a San Damaso, presso le Casse di espansione del fiume Panaro.

Il giovane sarebbe uno studente definito "insospettabile", residente a Castelfranco Emilia insieme ai genitori e senza precedenti penali. 

Lo stupro e la rapina

Secondo quanto riferito dalla Polizia il ventenne, dopo aver trascinato la donna in punto isolato e non visibile, le avrebbe legato le mani e il collo con una corda, per poi violentarla. 

Dopo gli abusi, è fuggito con la sua bicicletta, del valore di circa 4.500 euro, sbarazzandosi più avanti del telefono cellulare e di altri effetti personali della vittima.

La donna è riuscita a liberarsi e a chiamare il 118 e il 112. Dopo essere stata soccorsa e visitata in ospedale, ha sporto denuncia raccontando l'orrore vissuto e fornendo una descrizione precisa del suo aggressore.

Le indagini

Gli inquirenti hanno subito avviato le indagini. Grazie a un'accurata analisi delle celle telefoniche della zona, è stata individuata, tra le altre, l’utenza cellulare dell’indagato.

La sua presenza era compatibile con l’ora e il luogo del delitto. Grazie alla descrizione della donna e ai tabulati telefonici acquisiti, il 30 settembre scorso è scattata una perquisizione con sequestro nei suoi confronti.

Nell'abitazione del ragazzo è stata trovata la forcella della bicicletta rapinata, nonché gli abiti indossati il giorno della violenza sessuale.

Il telaio della bici è stato invece rinvenuto all’interno di un canale a Castelfranco Emilia, grazie all'intervento dei vigili del fuoco di Modena. La 50enne ha riconosciuto gli oggetti.

A incastrare il giovane, inoltre, le sue impronte digitali, che sono state comparate - con esito positivo- con i frammenti rilevati sullo schermo dello smartphone e su una lente degli occhiali della vittima, sequestrati dalla Scientifica.

Per il ventenne si sono quindi aperte le porte del carcere.

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