06 Oct, 2025 - 13:02

Terza guerra mondiale, Zelensky accusa l’Occidente di lasciare campo libero alla Russia

Terza guerra mondiale, Zelensky accusa l’Occidente di lasciare campo libero alla Russia

La guerra in Ucraina continua a intensificarsi e Zelensky denuncia l’assenza di una risposta efficace da parte dell’Occidente agli attacchi russi. Con droni e missili che colpiscono infrastrutture civili strategiche, il presidente ucraino invita Stati Uniti ed Europa a esercitare maggiore pressione su Mosca.

Guerra in Ucraina, intensificazione degli attacchi russi

Il conflitto in Ucraina continua senza segni di tregua. Negli ultimi mesi, la Russia ha intensificato gli attacchi aerei notturni su larga scala aumentando la pressione su Kiev.

I recenti raid sul territorio ucraino prendono di mira soprattutto infrastrutture civili fondamentali che potrebbero compromettere la capacità energetica delle città con l’avvicinarsi dell’inverno.

L’impiego massiccio di droni e missili rappresenta un’escalation militare significativa e crea instabilità in Ucraina proprio in un periodo delicato come quello della stagione invernale.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha criticato duramente la mancanza di una reazione forte da parte degli alleati occidentali, chiedendo a Stati Uniti e Unione Europea di esercitare maggiore pressione su Mosca nel tentativo di frenare l’offensiva russa.

Secondo Zelensky, non c’è stata una “vera reazione” dell’Occidente nemmeno dopo l’attacco russo a Leopoli, città dell’Ucraina occidentale a circa 70 chilometri dal confine con la Polonia. 

Il leader ucraino ha denunciato che la Russia sta conducendo attacchi mirati per distruggere infrastrutture civili, in particolare quelle legate al gas e all’energia, alla vigilia dell’inverno. 

“Purtroppo non c’è una reazione adeguata e forte da parte del mondo a tutto ciò che sta accadendo”, ha affermato in un videomessaggio indicando come la mancanza di risposte concrete spieghi il comportamento di Putin, che approfitta del silenzio occidentale e lo interpreta come debolezza, quasi deridendolo.

Zelensky ha promesso che l’Ucraina continuerà a battersi affinché il mondo non resti indifferente e affinché Mosca percepisca una risposta decisa alle sue azioni.

Sanzioni contro la Russia

Nelle ultime settimane, le dichiarazioni del leader ucraino sono sempre più mirate a spingere i leader europei a prendere decisioni che possano rafforzare il sostegno a Kiev. Le dichiarazioni di Zelensky mettono in evidenza la frustrazione di Kiev ma rischiano anche di apparire strumentali e ripetitive.

Zelensky ha invocato più volte l’attivazione del 19esimo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia, strumento che mira a contrastare le minacce ibride e la cosiddetta “flotta ombra” russa.

Il presidente ucraino ha sottolineato l’importanza di queste misure per colpire l’economia russa e, di conseguenza, la macchina da guerra di Mosca. Ha lanciato un allarme specifico sulle petroliere impiegate per “lanciare e controllare” droni diretti contro città europee, mentre numerose nazioni del continente segnalano avvistamenti di droni misteriosi nei propri spazi aerei.

Parallelamente, Zelensky sostiene la realizzazione di un “muro di droni”, sottolineando che la Russia rappresenta una minaccia crescente se non si interviene tempestivamente.

Componenti occidentali nei droni russi

Nel suo ultimo discorso, Zelensky ha denunciato, invece, la presenza di componenti occidentali nei droni d’attacco russi evidenziando come molte di queste parti provengano ancora da paesi europei.

Ha espresso indignazione per il fatto che, dopo oltre tre anni e mezzo di guerra, non sia stato ancora trovato un modo efficace per interrompere queste forniture, che di fatto sostengono l’industria bellica russa.

“I quasi 500 droni utilizzati dai russi durante la notte contengono più di 100.000 componenti fabbricati all’estero”, ha affermato a titolo di esempio. Con queste parole, Zelensky ha lanciato un’ulteriore critica al sostegno internazionale verso Kiev, sollecitando un intervento più concreto da parte dei partner occidentali.

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