03 Oct, 2025 - 15:04

Omicidio in provincia di Foggia, uomo ucciso dalla compagna con una coltellata

Omicidio in provincia di Foggia, uomo ucciso dalla compagna con una coltellata

Il 5 marzo 2025 a San Severo, in provincia di Foggia, si è consumata una tragedia che oggi arriva a una svolta giudiziaria: Soccorsa Marino, 30 anni, è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva per la morte del compagno Mario La Pietra, di 30 anni.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale, sollevando ancora una volta il tema della violenza tra le mura domestiche e delle sue dinamiche spesso sommerse.

La dinamica dei fatti: una lite fatale

Secondo le prime ricostruzioni, nel tardo pomeriggio del 5 marzo scoppia una lite tra la coppia nella loro abitazione nel centro storico di San Severo. Soccorsa Marino si trova in cucina, sta preparando la cena con il figlio più piccolo in braccio. In quel momento, secondo quanto riferito dalla stessa donna, Mario La Pietra sarebbe rientrato e, dopo uno scambio di parole, l’avrebbe strattonata e presa per i capelli.

Nel tentativo di proteggere il bambino e divincolarsi, la donna avrebbe colpito accidentalmente il compagno con un coltello da cucina, causandogli una ferita profonda all’addome. L’allarme viene lanciato immediatamente dalla stessa Marino, che chiama il 118 in preda al panico. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, La Pietra morirà poche ore dopo in ospedale.

La versione della donna e i dubbi degli inquirenti

Sin dall’inizio, la trentenne ha parlato di una tragica fatalità e ha rivendicato di non aver mai avuto l’intenzione di uccidere il compagno. La difesa, rappresentata dall’avv. Rosario Antonio De Cesare, sottolinea come la donna si sia sempre dichiarata innocente, sostenendo di aver agito solo nel tentativo di difendere sé stessa e il figlio in una situazione di pericolo.

Tuttavia, con il passare delle settimane, la sua versione dei fatti ha mostrato alcune contraddizioni, spingendo la Procura ad approfondire attraverso rilievi scientifici, autopsia, intercettazioni e testimonianze familiari.

Il contesto e il peso delle indagini

Il quadro che emerge dalle indagini racconta di una relazione caratterizzata da tensioni, liti frequenti e un clima domestico teso. Gli inquirenti, a seguito dei nuovi elementi raccolti, fra cui perizie tecniche, intercettazioni e racconti dei parenti della vittima, ritengono che la versione dell’incidente non regga.

Secondo la Procura, si tratterebbe di un omicidio volontario maturato all’interno di un contesto familiare segnato da forte conflittualità, e per questo è stato disposto l’arresto di Soccorsa Marino, rinchiusa ora nel carcere di Foggia.

Dopo il dramma, la donna e i suoi due figli erano stati ospitati dai genitori di lei; i bambini sono ora affidati ai nonni materni su decisione del Tribunale dei Minori. La difesa ha avanzato richiesta per una misura meno afflittiva rispetto al carcere, ma la posizione della Procura rimane rigida, ritenendo che la gravità degli elementi raccolti non consenta alternative.

 

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