06 Oct, 2025 - 16:30

Crisi politica in Francia: il riflesso della guida miope dell'impopolare Macron

Crisi politica in Francia: il riflesso della guida miope dell'impopolare Macron

La Francia si trova in una crisi politica senza precedenti: il quarto primo ministro in meno di un anno e mezzo e un parlamento frammentato mettono in difficoltà il presidente Emmanuel Macron. Con la popolarità ai minimi storici e l’opposizione trasversale che cresce, le opzioni per uscire dallo stallo politico appaiono estremamente limitate. Tra instabilità istituzionale e tensioni interne, il futuro della guida centrista di Macron è oggi più incerto che mai.

Francia, le dimissioni di Lecornu e l’instabilità politica

Le dimissioni del primo ministro, Sébastien Lecornu, rappresentano l’ultimo indicatore della profonda crisi politica che attraversa la Francia. Lecornu è il quarto capo di governo a lasciare Matignon in meno di due anni, un record che evidenzia la fragilità del potere esecutivo.

Già diversi schieramenti politici invocano nuove elezioni e, in alcuni casi, addirittura le dimissioni del presidente Macron segnalando la crescente pressione interna sul capo dello stato.
Le opzioni di Macron per uscire dalla crisi appaiono però molto limitate.

La prima possibilità è quella di incaricare un nuovo esponente politico per formare un governo. Dalle elezioni legislative del 2024, è chiaro che il presidente cerca di nominare figure centristi in grado di garantire coesione senza allontanarsi dal suo campo presidenziale.

Una seconda opzione sarebbe lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e l’indizione di nuove elezioni nella speranza di ottenere una maggioranza parlamentare stabile; tuttavia, questa mossa comporta rischi significativi, come dimostrato dall’ultima tornata elettorale. 

Infine, l’ultima opzione possibile sarebbe quella di dimettersi dalla presidenza ma Macron ha chiarito, in precedenza, di voler completare il mandato fino al 2027.

Macron si trova, quindi, intrappolato in una crisi complessa, aggravata dall’opposizione trasversale di socialisti, sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon e dell’estrema destra di Marine Le Pen. Ma come si è arrivati a questo punto?

Il Parlamento ingovernabile

Le elezioni europee del 2024 hanno visto una vittoria senza precedenti del Rassemblement National di Le Pen segnando una sconfitta pesante per il campo presidenziale e una crescente polarizzazione politica tra i principali schieramenti.

In risposta, Macron ha indetto le elezioni anticipate di giugno-luglio 2024 che hanno confermato un parlamento diviso in tre blocchi principali e hanno lasciato segnali evidenti di instabilità governativa.
Il rifiuto di Macron di nominare esponenti sostenuti dall’estrema sinistra e dall’estrema destra come nuovi capi di governo ha ulteriormente complicato la situazione. Le nomine successive, compresa quella di Sébastien Lecornu, hanno prodotto governi di breve durata. 

L’ingovernabilità, combinata con un contesto economico difficile e uno stallo istituzionale, ha bloccato anche interventi tempestivi e decisioni chiave per il paese.

Il crollo della popolarità di Macron

Un sondaggio di YouGov France, realizzato per Huffington Post Francia dal 29 settembre all’1 ottobre, mostra come la popolarità di Macron si attesti al 16 per cento confermando un livello molto basso già toccato ad agosto (15 per cento).

L’opinione pubblica francese lascia pochissimo margine di manovra al presidente. L’81 per cento dei sostenitori di sinistra e il 93 per cento di quelli dell’estrema destra hanno giudizi negativi su di lui.

Il sondaggio evidenzia un crollo di fiducia ormai strutturale nei confronti di Macron e un isolamento crescente del campo centrista, incapace di ricompattare l’elettorato dopo mesi di crisi istituzionale e le successive dimissioni dei governi. In questo contesto, le prospettive politiche del presidente appaiono sempre più limitate con un margine di manovra quasi inesistente. Anche la sua leadership internazionale rischia di risentire della situazione interna, nonostante il suo ruolo di protagonista nella scena europea.

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