06 Oct, 2025 - 17:00

Manifestazione pro-Hamas a Bologna per celebrare il 7 ottobre: ecco cosa succede quando la politica soffia sul fuoco

Manifestazione pro-Hamas a Bologna per celebrare il 7 ottobre: ecco cosa succede quando la politica soffia sul fuoco

Choc a Bologna dove il gruppo locale dei Giovani Palestinesi aveva organizzato per domani - martedì 7 ottobre 2025 - una manifestazione dal titolo “Viva il 7 ottobre. Viva la resistenza palestinese” per celebrare il massacro compiuto due anni fa da Hamas in Israele, nel corso del quale furono uccise 1200 persone.

Un’iniziativa che naturalmente sta facendo molto discutere. Per molti uno schiaffo all’Italia e agli italiani che nell’ultimo fine settimane sono scesi in piazza per Gaza e i palestinesi.  

L’iniziativa è stata vietata per il rischio di disordini e perché non era stata preannunciata alla Questura, ma l’episodio in sé merita una riflessione da parte di tutti i partiti – centrodestra e centrosinistra – sulla necessità di abbassare i toni dello scontro e soprattutto sui rischi di una polarizzazione estrema delle posizioni su una questione tanto delicata come il conflitto israelo-palestinese.

Fa riflettere e un po' spaventa, infatti, pensare che nel 2025 in Italia qualcuno creda di poter convocare liberamente una manifestazione per celebrare l’uccisione di migliaia di persone innocenti a Bologna, come in una qualsiasi altra città italiana. 

Manifestazione pro-Hamas a Bologna: arriva il divieto del prefetto

Come prevedibile, nel pomeriggio di oggi, lunedì 6 ottobre 2025, il prefetto di Bologna Enrico Ricci ha annunciato che la manifestazione organizzata dai Giovani Palestinesi per domani sera in Piazza Nettuno nel capoluogo emiliano sarà vietata. 

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“Il provvedimento di divieto è in corso di notifica la manifestazione verrà assolutamente vietata”. 

Ha spiegato Ricci, motivando la decisione con il rischio di tensioni e disordini anche alla luce dei recenti episodi di guerriglia urbana verificatisi in città.

Il corteo, convocato con lo slogan: “Viva il 7 ottobre, viva la resistenza palestinese”, non era stato preannunciato alla Questura, elemento che ha contribuito al divieto. Le autorità, infatti, temono possibili scontri e l’acuirsi di un clima di contrapposizione e odio politico, a due anni esatti dagli attacchi di Hamas che segnarono l’inizio del conflitto tuttora in corso a Gaza. 

La manifestazione è stata condannata anche dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che l’ha definita un’iniziativa “di odio, che fa il male del popolo palestinese e anche del grande movimento per la pace che centinaia di migliaia di persone ha visto nelle città italiane davvero mobilitarsi e tenere fuori anche dai cortei tante persone violente". 

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Penso che vadano presi provvedimenti se l'iniziativa non verrà cancellata, Io penso che le persone che l'hanno promossa debbano seriamente riflettere su quanto sia un'iniziativa sbagliata e lontana da ogni idea di diritti umani e del rispetto al diritto internazionale che stiamo chiedendo a Israele.

Ha dichiarato Lepore.

Guerra a Gaza, tutti i danni della speculazione politica

La notizia della manifestazione bolognese, tuttavia, non sorprende come dovrebbe, poiché segnali preoccupanti della deriva estremista si erano avuti già nel corso della manifestazione nazionale di sabato 4 ottobre a Roma, quando tra le tante persone in corteo sono spuntati anche striscioni nelle piazze e slogan che celebravano il 7 ottobre come giorno della resistenza palestinese. 

L’eccessiva politicizzazione della guerra a Gaza con la polarizzazione estrema tra maggioranza e opposizione ha creato una frattura evidente nell’opinione pubblica. Al momento solo il Partito Democratico ha condannato l’iniziativa nel centrosinistra, mentre nel centrodestra la condanna è quasi unanime. 

Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami ha dichiarato che Bologna non può essere teatro di una manifestazione che celebra l’attacco terroristico del 7 ottobre. 

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“Da chi riveste ruoli istituzionali non possono esservi reticenze e ambiguità su una manifestazione come questa che è una offesa alle vittime. Bologna non può essere palcoscenico di questa vergogna”,

afferma Bignami.

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“Non è possibile che domani, 7 ottobre, si svolgano a Bologna o in qualsiasi altra parte d’Italia manifestazioni di sinistre italiane, palestinesi o di qualsiasi parte del mondo, per esaltare il 7 ottobre, che fu un giorno dell'orrore del massacro degli israeliani e non certo una data da celebrare.

Dichiara, invece, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. 

Il vicepremier, Matteo Salvini, in un post su X definisce gli organizzatori “pericolosi, per sé e per gli altri”.

Al di là delle dichiarazioni di circostanza, quanto accaduto nelle ultime ore a Bologna è una sconfitta per l’intera classe politica italiana, che anziché provare a riportare la discussione sui binari del dibattito democratico ha inasprito i toni fino alla cancrena. 

 

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