07 Oct, 2025 - 13:00

Centrodestra, così cambiano i rapporti di forza nella maggioranza dopo il voto in Calabria: la Lega comincia a tremare?

Centrodestra, così cambiano i rapporti di forza nella maggioranza dopo il voto in Calabria: la Lega comincia a tremare?

Il centrodestra continua a dominare la scena politica delle regioni italiane, rappresentando una forza compatta e ben radicata sul territorio nazionale.

Attualmente il blocco detiene 13 presidenti di regione, oltre due terzi delle amministrazioni locali, mentre il centrosinistra si ferma a sei e solo una regione è guidata da forze autonomiste. 

Tuttavia, questo predominio nasconde tensioni profonde: all’interno della coalizione guidata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si contendono il controllo delle regioni strategiche, con lo sguardo rivolto alle imminenti elezioni.

Le regioni stesse rischiano di diventare leve decisive per Forza Italia, che potrebbe consolidarsi e mettere in discussione il ruolo della Lega, limitandone progressivamente la voce in capitolo.

Forza Italia: primato e consolidamento

Forza Italia resta il partito del centrodestra con il maggior numero di presidenti di regione. Grazie alle recenti conferme elettorali, ha rafforzato la propria leadership territoriale, contando cinque governatori: Roberto Occhiuto in Calabria, Vito Bardi in Basilicata, Alberto Cirio in Piemonte, Francesco Roberti in Molise e Renato Schifani in Sicilia.

Questo risultato rafforza la presenza del partito a livello locale, costruendo una rete di potere concreta, che va oltre la rappresentanza parlamentare e incide sulle dinamiche economiche e sociali regionali.

A livello strategico, il successo di Forza Italia rappresenta una leva significativa all’interno della coalizione: se il trend dovesse consolidarsi, il partito potrebbe staccare la Lega come seconda forza del centrodestra, riducendo progressivamente il peso politico del Carroccio e aprendo la strada a un rimescolamento storico dei rapporti di forza.

La Lega tra eredità e incertezze

La situazione della Lega appare fragile, segnata dalle incertezze legate alle prossime scadenze elettorali. Attualmente il partito guida quattro regioni: Lombardia con Attilio Fontana, Veneto con Luca Zaia, Friuli Venezia Giulia con Massimiliano Fedriga, e mantiene una presenza significativa nel Trentino-Alto Adige con leadership alternata.

Tuttavia, la stabilità del Carroccio nelle sue roccaforti del Nord è minacciata dalle crescenti richieste di Fratelli d’Italia per una redistribuzione degli equilibri, favorita dai risultati delle ultime tornate elettorali e dal clima interno di rinnovamento.

La candidatura in Veneto dovrebbe passare ad Alberto Stefani, mentre Fratelli d’Italia avanza pretese sulla Lombardia, storicamente controllata dal Carroccio e fondamentale per il radicamento nazionale. Se non riuscirà a contrastare queste pressioni, la Lega rischia di perdere terreno, voci strategiche e capacità di incidere sulle decisioni chiave della coalizione.

Fratelli d’Italia: ambizioni e futuro

Fratelli d’Italia, pur contando solo due presidenti di regione — Francesco Acquaroli nelle Marche e Francesco Rocca nel Lazio — vive una fase di espansione senza precedenti.

Forte dei successi nazionali e locali, il partito guidato da Giorgia Meloni si fa protagonista nel dibattito interno al centrodestra sulla definizione delle candidature nelle regioni strategiche del Nord.

Le ambizioni sono chiare: ottenere la guida della Lombardia e almeno in parte del Veneto, regioni che offrono prestigio e la possibilità di consolidare strutturalmente la propria presenza anche al di fuori dei territori conquistati recentemente.

Le prossime elezioni regionali saranno decisive: se Fratelli d’Italia riuscirà nel proprio intento, assisteremo a una storica redistribuzione del potere regionale, con un indebolimento della Lega e un rafforzamento strategico di Forza Italia.

Il futuro del centrodestra regionale resta aperto, segnato da rivalità interne e dalla necessità di adattare la leadership alle nuove dinamiche politiche nazionali e locali.

Le scadenze elettorali dei prossimi mesi, soprattutto in Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, saranno il banco di prova per la tenuta degli equilibri storici, con Forza Italia pronta a sfruttare le regioni come terreno per rafforzare la propria posizione e ridurre progressivamente l’influenza del Carroccio.

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