08 Oct, 2025 - 22:00

L'Italia si schiera con la Global Sumud Flotilla, scioperi in 75 città: "A Roma siamo 10mila"

L'Italia si schiera con la Global Sumud Flotilla, scioperi in 75 città: "A Roma siamo 10mila"

Questa sera Roma era viva di una rabbia che non si può descrivere con i numeri. Dal Colosseo fino a Piramide, migliaia di persone hanno camminato insieme, unite da un’urgenza che non conosce silenzi: protestare contro l’abbordaggio della Freedom Flotilla da parte delle forze israeliane.

Le navi trasportavano latte per neonati, medicinali e aiuti fondamentali per gli ospedali di Gaza, ma sono state fermate, bloccate, sequestrate.

Chi era in piazza non lo faceva per simbolismo: era la rabbia e la solidarietà di chi non può accettare che vite innocenti vengano messe in pericolo mentre il mondo resta a guardare.

Ogni passo, ogni urlo, ogni striscione era un grido chiaro: l’indifferenza è complicità, e la giustizia va difesa, anche con la voce e con il corpo.

Solidarietà concreta


Il corteo è stato promosso dalle associazioni palestinesi e dai gruppi di solidarietà italiani: il Movimento Studenti Palestinesi, la Comunità Palestinese in Italia, Udap e i Giovani Palestinesi.

Tutti avevano un obiettivo preciso: denunciare l’abbordaggio della Freedom Flotilla e sostenere chi cerca di portare aiuti a Gaza. 

La Flotilla non è un simbolo astratto: è una missione reale che porta latte, medicine e beni essenziali a chi vive sotto assedio da anni.

L’intercettazione da parte di Israele ha acceso la rabbia dei manifestanti, che hanno denunciato non solo il blocco navale, ma anche la condizione dei prigionieri palestinesi, privati di cure mediche e sottoposti a violenze quotidiane. 

Scandendo slogan come “Palestina libera” e “Israele terrorista”, le persone hanno trasformato la loro indignazione in un’azione concreta, mostrando che la solidarietà non è teoria, ma gesto, presenza, responsabilità.

Da Roma all’Italia intera


La protesta non si è fermata nella capitale. Anche Milano, Napoli, Genova, Bologna e Bari hanno visto centinaia e migliaia di persone scendere in piazza, ognuno portando con sé storie e volti di chi soffre a Gaza. 

Studenti, famiglie, lavoratori, attivisti: tutti uniti nella stessa urgenza, nella stessa rabbia. Hanno mostrato che Gaza non è lontana, che la sofferenza dei bambini senza latte e degli ospedali privi di medicinali non può essere ignorata.

Ogni piazza italiana si è trasformata in un luogo di testimonianza diretta, un messaggio che attraversa confini e mari, e che dice: bloccare chi porta aiuti non fermerà la solidarietà e non fermerà la voce di chi denuncia.

La forza della voce collettiva


Ogni passo, ogni coro, ogni striscione nelle piazze italiane ricordava che la rabbia può diventare forza e azione concreta. La Freedom Flotilla è un gesto vivo: mostra quanto sia possibile portare aiuti, ma anche quanto le potenze militari cerchino di impedirlo.

Scendere in piazza non è retorica, è un atto morale e politico, un modo per dire che le ingiustizie non passeranno inosservate.

Le strade di Roma e delle altre città hanno vibrato per Gaza, per i bambini, per gli ospedali, per la libertà, per la vita.

Ogni manifestante ha mostrato che la solidarietà non si ferma davanti ai confini o ai blocchi navali: è una voce diretta, viva, umana, che non permette a nessuna ingiustizia di restare invisibile.

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