10 Oct, 2025 - 07:00

Elezioni regionali in Toscana: chi sono i candidati, quando e dove si vota

Elezioni regionali in Toscana: chi sono i candidati, quando e dove si vota

L’autunno toscano, con i suoi colli dorati e i bar dove si discute a voce alta, si prepara a un fine settimana in cui le urne saranno il vero luogo di confronto.

Domenica 12 ottobre i seggi apriranno alle 7 e chiuderanno alle 23; si tornerà a votare lunedì 13 dalle 7 alle 15.

In quelle due giornate i toscani rinnoveranno il consiglio regionale ed eleggeranno il Presidente della Regione: tre i candidati in campo che polarizzano il dibattito pubblico — Eugenio Giani, governatore uscente sostenuto dal centrosinistra; Alessandro Tomasi, scelto dal centrodestra; e Antonella Moro Bundu con la lista Toscana Rossa, dove confluiscono Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e la lista È Possibile.

La legge regionale assegna la vittoria diretta a chi supera il 40%+1 dei voti; se nessuno lo raggiunge, si andrà al ballottaggio il 26 e 27 ottobre.

Gli elettori possono esprimere fino a due preferenze — obbligatoriamente di genere diverso — e hanno la possibilità del voto disgiunto: un mix di regole tecniche e spazi strategici che influenzeranno il risultato.

I candidati e le loro coalizioni

Eugenio Giani gioca sulla continuità: porta in campagna il bilancio del suo mandato e la promessa di progetti non ancora conclusi.

A sostenerlo, il Partito Democratico insieme a formazioni del centrosinistra come Alleanza Verdi‑Sinistra, il Movimento 5 Stelle e la lista civica che porta il suo nome.

Alessandro Tomasi punta invece sul ricambio e sulla proposta del centrodestra compatto — Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati — che cerca di capitalizzare malumori e aspettative di cambiamento. Antonella Moro Bundu e Toscana Rossa rappresentano la sinistra alternativa: un profilo più radicale che mira a intercettare platee di elettori insoddisfatti dalle opzioni principali.

Sul terreno, i temi che emergono nei comizi e nei bar sono noti — lavoro, sanità, infrastrutture, ambiente — ma è il tono della campagna, tra appelli alla stabilità e messaggi di rottura, a dare ritmo alla competizione.

Come si vota: regole e libertà di scelta

La scheda arancione che troveranno gli elettori è pensata per essere chiara, ma la strategia resta centrale. Si può votare il presidente e la lista collegata, oppure esprimere la preferenza solo per l’una o per l’altra opzione; in quest’ultimo caso il voto è comunque contato anche per il candidato collegato.

Il voto disgiunto permette di combinare scelte diverse tra presidente e lista, mentre l’espressione di due preferenze impone la coppia di generi diversi, misura introdotta per favorire l’equilibrio di genere.

Se un candidato supera la soglia del 40%+1 la partita si chiude al primo turno; altrimenti le due liste più votate andranno al ballottaggio.

È su questi dettagli che si costruiscono tattiche e alleanze, e spesso è lì che si decidono i margini sottili del risultato.

Tempistiche e organizzazione del voto

Le urne aperte per due giorni rispondono a una precisa scelta operativa: favorire la partecipazione e dare tempo a chi lavora.

Domenica 12 ottobre i seggi resteranno aperti fino a sera, lunedì 13 si chiuderà nel primo pomeriggio; in caso di ballottaggio, il calendario si replica il 26 e 27 ottobre.

I comuni sono già mobilitati: seggi, controlli d’identità, procedure per il voto assistito e presidio delle norme di regolarità. Sullo sfondo, il risultato toscano avrà anche una valenza nazionale: misurerà consensi, testerà messaggi politici e indirizzerà strategie per i mesi a venire.

Insomma, più che una tornata locale, questa sfida sarà una cartina al tornasole delle dinamiche politiche del paese — e ogni voto conterà davvero.

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