09 Oct, 2025 - 16:00

Sondaggi politici, centrodestra a doppia velocità: Meloni e Tajani volano...ma Capitan Salvini affonda

Sondaggi politici, centrodestra a doppia velocità: Meloni e Tajani volano...ma Capitan Salvini affonda

Dopo mesi di apparente immobilità, il panorama politico italiano torna a muoversi, anche se solo di qualche decimale.

La nuova Supermedia AGI/YouTrend segna un piccolo ma simbolico scossone: Forza Italia sorpassa di nuovo la Lega, portandosi al 9% contro l’8,5% del partito di Salvini. 

Un contro-sorpasso lieve nei numeri, ma significativo sul piano politico, che racconta un centrodestra saldo ma in progressivo riequilibrio.

Fratelli d’Italia rimane saldamente al primo posto con il 29,8%, mentre il Partito Democratico cresce di un soffio al 21,9%. 

E il Movimento 5 Stelle, ora al 14%, conferma una risalita lenta ma costante, ritrovando fiato dopo mesi di stagnazione.

Tutto questo mentre il ciclo di elezioni regionali continua a premiare la coalizione di governo: nelle Marche, a fine settembre, il presidente Francesco Acquaroli è stato riconfermato contro il candidato di centrosinistra Maurizio Ricci, mentre in Calabria il presidente dimissionario Roberto Occhiuto ha vinto nettamente, rafforzando la leadership del centrodestra nel Mezzogiorno.

Ora l’attenzione è tutta sulla Toscana, al voto il 12 e 13 ottobre, dove il centrosinistra parte largamente favorito, prima che la sfida si sposti in Campania e Puglia, chiamate alle urne a fine novembre.

Centrodestra, la forza della continuità

Il centrodestra conferma la sua forza. La coalizione raggiunge il 48,5% dei consensi, guadagnando ancora un decimo di punto. Una cifra che fotografa un blocco politico coeso, capace di reggere all’usura del governo e di consolidare la propria presenza sui territori.

Ma all’interno, qualcosa si muove. Il piccolo sorpasso di Forza Italia sulla Lega non è solo un dettaglio tecnico: segnala un rimescolamento silenzioso.

Antonio Tajani, con il suo profilo moderato e istituzionale, sembra intercettare parte dell’elettorato più tradizionalmente berlusconiano, rassicurato da toni pacati e da un’immagine di stabilità.

Matteo Salvini, invece, paga forse la difficoltà di ritrovare una direzione chiara: la Lega resta ancorata all’8,5%, lontana dai fasti del passato. Fratelli d’Italia, con il suo quasi 30%, resta la colonna portante della coalizione e della leadership di Giorgia Meloni.

La premier, pur in leggero calo, conserva un consenso che pochi predecessori hanno mantenuto così stabile nel tempo.

Le vittorie di Acquaroli nelle Marche e di Occhiuto in Calabria raccontano bene questo equilibrio: due volti diversi del centrodestra, entrambi vincenti.

Il primo, espressione del partito della Meloni, radicato e identitario; il secondo, vicino a Forza Italia, più pragmatico e amministrativo. È questa combinazione – fermezza e moderazione – a garantire oggi la tenuta della coalizione.

Opposizioni in cerca di voti

Sul fronte opposto, il Partito Democratico cresce appena, ma continua a dimostrare solidità. Con il 21,9%, Elly Schlein può dirsi soddisfatta di una base elettorale che non si sfalda e che, anzi, si consolida lentamente.

Il centrosinistra nel complesso arriva al 30%, un risultato incoraggiante ma ancora lontano dal poter impensierire davvero la maggioranza.

Il Movimento 5 Stelle, invece, ritrova un po’ di smalto. Con il 14%, torna a respirare dopo mesi difficili. Giuseppe Conte sembra aver ritrovato un filo narrativo riconoscibile, puntando sui temi sociali, sul salario minimo e sulla difesa del welfare.

Il suo elettorato, più sensibile alle questioni quotidiane che ai giochi di palazzo, premia la coerenza, ma la distanza dal PD resta ampia.

La mancata sinergia tra le due principali forze di opposizione continua a essere il vero limite: il campo largo resta più uno slogan che un progetto politico.

Ora il test si sposta sulle regioni. In Toscana, dove si voterà tra pochi giorni, il centrosinistra è nettamente favorito, ma l’obiettivo sarà capire se la coalizione saprà capitalizzare questo vantaggio anche nelle prossime sfide del Sud. 

Un’Italia prudente, ma in movimento

La fotografia della Supermedia AGI/YouTrend del 9 ottobre 2025 è quella di un Paese prudente, che non cambia idea facilmente ma che, sotto la superficie, comincia a ridefinire i propri equilibri.

Il centrodestra resta dominante, ma più articolato: Meloni tiene il timone, Tajani guadagna spazio, Salvini arretra. Sul versante opposto, il PD consolida, il M5S respira, ma il progetto di un’alternativa unitaria resta ancora lontano.

In fondo, gli italiani sembrano premiare la stabilità più che il cambiamento. Dopo anni di incertezza e governi brevi, la costanza di Meloni al potere rappresenta per molti un punto di riferimento, anche per chi non ne condivide pienamente la visione politica.

Ma il consenso, si sa, non è mai immutabile: basta poco per far virare l’umore del Paese. Le prossime settimane, con il voto in Toscana e poi nel Sud, ci diranno se quella che oggi appare una calma piatta è davvero stabilità… o solo la quiete prima di una nuova fase politica.

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