10 Oct, 2025 - 13:00

Puglia verso il voto regionale: Decaro sfida Lobuono, cosa dicono i sondaggi?

Puglia verso il voto regionale: Decaro sfida Lobuono, cosa dicono i sondaggi?

La Puglia si prepara a una nuova stagione politica, quella che dal 23 al 24 novembre 2025 porterà al voto per eleggere il prossimo presidente della Regione.

Dopo dieci anni di governo Emiliano, la scena cambia e con essa il linguaggio della sfida. Da una parte Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, volto conosciuto del centrosinistra e figura con forte visibilità nazionale; dall’altra Luigi Lobuono, candidato civico sostenuto dal centrodestra, imprenditore che si propone come alternativa pragmatica a vent’anni di gestione progressista.

L’atmosfera è quella di un equilibrio ancora fragile, dove i sondaggi danno un vantaggio chiaro al centrosinistra, ma dove il vento potrebbe cambiare, almeno in parte, se la partita venisse giocata con intelligenza politica e capacità di mobilitazione territoriale.

Decaro e la continuità del centrosinistra

Per il centrosinistra pugliese, la candidatura di Antonio Decaro rappresenta un punto di forza e continuità.

Dopo due mandati di Michele Emiliano, la coalizione sceglie di puntare su un volto che non solo conosce la macchina amministrativa, ma che gode di un consenso trasversale, costruito nel tempo con il lavoro da sindaco di Bari e con un profilo istituzionale percepito come affidabile.

L’alleanza tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verdi/Sinistra e liste civiche mira a consolidare l’ampia rete territoriale che in Puglia ha garantito stabilità e risultati elettorali negli ultimi anni.

Secondo l’ultimo sondaggio Winpoll del 15 settembre, Decaro raccoglierebbe circa il 52% delle intenzioni di voto, contro il 38% destinato al candidato del centrodestra.

Una forbice significativa, ma non insormontabile in una campagna ancora lunga e in una regione dove la presenza fisica, il contatto diretto, le relazioni di prossimità contano più dei programmi scritti.

La sfida per il centrosinistra sarà quella di non dare nulla per scontato: evitare l’autocompiacimento, gestire le tensioni interne e mantenere viva la mobilitazione anche nelle aree meno consolidate.

Lobuono e la sfida del civismo nel centrodestra

Sul fronte opposto, la candidatura di Luigi Lobuono ha portato una ventata di novità, ma anche di scommessa. Civico per scelta e per metodo, imprenditore con un profilo estraneo ai partiti, Lobuono rappresenta per Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia una figura di equilibrio dopo settimane di trattative complesse. La sua missione è chiara: unire un centrodestra spesso diviso da leadership e strategie, e ridare credibilità a un fronte che in Puglia non riesce a imporsi da diversi cicli elettorali.

La mossa di puntare su un candidato “fuori dai partiti” è strategica. In un momento in cui una parte dell’elettorato si mostra stanca delle sigle tradizionali, l’immagine di un uomo del fare può risultare vincente, soprattutto tra i moderati e gli indipendenti.

“Siamo qui per una svolta”, ha dichiarato il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto durante la presentazione ufficiale a Bari, sottolineando la volontà di una politica più trasparente e concreta.

Lobuono, da parte sua, ha insistito sul concetto di cambiamento reale.

Tuttavia, la vera sfida per Lobuono sarà la struttura. Senza un apparato politico solido, il rischio è di restare confinato nei centri urbani, perdendo presa nelle aree rurali e nelle province dove la rete dei partiti resta essenziale.

In questo senso, l’intesa tra i leader del centrodestra sarà determinante per trasformare il messaggio civico in consenso concreto.

Una partita ancora aperta

La fotografia del momento racconta di un vantaggio netto per Decaro, ma la partita non è chiusa. Gli indecisi — stimati intorno al 15% — potrebbero spostare gli equilibri nelle ultime settimane. Il centrosinistra parte con un radicamento profondo, ma rischia di apparire come un sistema già scritto; il centrodestra, invece, tenta di rigenerarsi con un volto nuovo, che però deve ancora convincere della propria forza operativa.

In questo scenario, la campagna elettorale pugliese non sarà solo una sfida tra due candidati, ma un confronto tra due linguaggi: da un lato, quello della continuità amministrativa e del consenso strutturato; dall’altro, quello del pragmatismo civico e del “fare” come alternativa alla retorica.

A decidere, come spesso accade in Puglia, non sarà solo la politica, ma la capacità di costruire fiducia. Decaro parte da una posizione di vantaggio, ma Lobuono — se riuscirà a trasformare la sua narrazione in presenza territoriale e partecipazione — potrebbe ridurre il divario.

L’esito, per ora, resta scritto solo a metà: l’altra metà si scriverà tra le piazze, le province e le scelte quotidiane dei cittadini.

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