10 Oct, 2025 - 15:19

Com'è morta Cleria Mancini, uccisa in strada a Lettomanoppello davanti al nipote: arrestato ex marito

Com'è morta Cleria Mancini, uccisa in strada a Lettomanoppello davanti al nipote: arrestato ex marito

L'ha raggiunta nel centro del paese, Lettomanoppello in provincia di Pescara, e l'ha uccisa a sangue freddo. La vittima, Cleria Mancini, avrebbe compiuto  66 anni a novembre.

Nel pomeriggio di ieri, 9 ottobre 2025, era uscita per una passeggiata insieme al nipote, rimasto miracolosamente illeso.

Il presunto responsabile dell'ennesimo femminicidio è l'ex marito Antonio Mancini, 69enne pluripregiudicato. 

L'uomo ha in seguito tentato la fuga, raggiungendo il vicino paese di Turrivalignani, dove è stato arrestato.

Com'è morta Cleria Mancini, uccisa a Lettomanoppello dal suo ex marito

Cleria Mancini aveva studiato all'Università dell'Aquila e lavorava come sarta. Era separata dall'ex marito, con cui aveva discussioni frequenti.

Secondo quanto emerso, era uscita insieme al nipote 12enne quando Antonio Mancini si è avvicinato e, dopo una breve discussione, ha esploso alcuni colpi di pistola, seminando il panico tra le persone presenti in quel momento.

Cleria sarebbe stata raggiunta da due o tre pallottole al torace ed è morta sul colpo: inutili i soccorsi. Era stato richiesto anche l'elisoccorso da Pescara.

Il nipote è vivo per miracolo: uno dei proiettili avrebbe sfiorato il ragazzino che, fortunatamente, non ha riportato conseguenze.

Chi è Antonio Mancini

Antonio Mancini, che ha dei precedenti, da qualche tempo utilizza una carrozzella elettrica per muoversi a causa di problemi di salute.

Dopo aver raggiunto la ex moglie in strada e aver premuto il grilletto, ha tentato di fuggire recandosi nel vicino centro di Turrivalignani, dove si è barricato all'interno di un bar.

Avrebbe sparato altri colpi verso la piazza, fortunatamente senza colpire nessuno. In un attimo di distrazione, i carabinieri l'hanno raggiunto e sono riusciti a bloccarlo e ammanettarlo.

La pistola in suo possesso era stata rubata nel 2011 a un agente della polizia penitenziaria.

Intanto sono emersi i post pubblicati dall'uomo su Facebook, dove si faceva chiamare "Antonio Ayatollah".

A fine marzo scriveva "La valigia per il fine pena mai è pronta", pubblicando l'immagine di un borsone.

A gennaio, invece, aveva condiviso una sua foto con alcuni coltelli in mano, scrivendo: "Da oggi non ho niente da temere e da perdere".

Infine, parole cariche di odio, ad annunciare la tragedia: "Sfogherò tutta la rabbia che ho accumulato in questi ultimi sei anni".

Il figlio della vittima: "Qualcuno dovrà pagare"

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Non è stato né un padre né un marito. Non abbiamo mai avuto niente da lui, solo problemi

ha dichiarato ai microfoni del Tgr Abruzzo il figlio, con cui l'uomo aveva delle tensioni, come con la ex moglie.

Già nel 2015 avrebbe chiesto ai carabinieri di togliergli l'arma, dato che minacciava i familiari ma anche altre persone, tra cui il sindaco.

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Passa oggi e passa domani, ecco cosa è successo. Lo diceva a tutti. Ma non ha fatto niente nessuno. Qualcuno questa cosa la deve pagare

ha spiegato, aggiungendo che il padre esternava le sue intenzioni anche nei bar.

L'uomo ha poi raccontato quanto gli è stato riferito dal figlio 12enne, in realtà altro bersaglio del padre.

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Mia mamma gli ha detto di lasciare stare la nostra famiglia perché ormai ci siamo allontanati. Ha estratto l’arma e ha sparato al petto di mia mamma, poi si è girato verso mio figlio, perché non è accidentale il colpo, gli è passato vicino all’orecchio perché era appoggiato vicino alla macchina. Non lo ha beccato per cinque centimetri. Ha sparato a mio figlio.

Orrore su orrore.

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Mio figlio è molto provato perché era attaccatissimo alla nonna, speriamo che gli passi, gli staremo tutti vicino. 

ha detto. 

Secondo la sua testimonianza, sempre rilasciata in tv,  il padre

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andava cercando me e forse la mia compagna, perché diceva che gli mancavano due persone da ammazzare.

Contestato anche il tentato omicidio del nipote

Nella contestazione formulata dalla pm Giuliana Rana c'è anche il tentato omicidio aggravato del nipote di 12 anni, oltre all'omicidio della ex moglie.

La pm evidenzia come il 69enne non sia riuscito nel suo intento "perché il proiettile attingeva il lunotto posteriore di una macchina parcheggiata".

La Procura, inoltre, contesta a Mancini anche i reati di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. 

I messaggi di cordoglio

Lettomanoppello è un comune di poco più di 2mila abitanti: la comunità è sconvolta per quanto accaduto.

Diversi i messaggi di cordoglio condivisi sui social.

"Era lì, giaceva per terra coperta da un lenzuolo bianco... L'uomo, consapevole di essersi giocato tutto, sconfitto diventa imprevedibile. Non vuole accettare. E ora in questo paese si respira solo un'aria pesante, carica di una tristezza che ti schiaccia il cuore" scrive Annagrazia su Facebook.

"Mi dispiace tantissimo, era una donna dolcissima" sono le parole di Patrizia. 

 

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