11 Oct, 2025 - 13:05

Cosa ha detto l’imam di Torino sul 7 ottobre? Il discorso che ha fatto scoppiare il caso politico: FdI chiede l’espulsione

Cosa ha detto l’imam di Torino sul 7 ottobre? Il discorso che ha fatto scoppiare il caso politico: FdI chiede l’espulsione

Si sta trasformando velocemente in un caso politico il discorso pronunciato giovedì sera a Torino, in Piazza Castello, dall'imam della moschea di via Saluzzo, una delle più importanti del capoluogo piemontese. 

"Il 7 ottobre 2023 non fu violenza". A dichiararlo, nel corso della manifestazione convocata dal coordinamento Torino per Gaza per festeggiare il cessate il fuoco nei territori della Striscia, sarebbe stato Mohamed Shahin, egiziano, da 21 anni in Italia e leader religioso della moschea "Omar Ibn Il Khattab".

Lo riporta oggi - sabato 11 ottobre - il quotidiano nazionale "La Stampa". Le parole dell'imam sono state commentate dal presidente della comunità ebraica torinese Dario Disegni che le ha definite "vergognose".

Il caso è arrivato anche all'attenzione della politica. L'esponente di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli, ha condannato duramente le dichiarazioni del leader musulmano.

Vediamo, allora, cosa ha detto l'imam di Torino nel suo discorso e perché le sue parole sono diventate un caso politico. 

Cosa ha detto l'imam di Torino nel suo discorso sul 7 ottobre 2023?

L'imam della moschea di via Saluzzo a Torino è finito al centro di una vera e propria bufera politica per le sue dichiarazioni sull'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, nel corso del quale in poche ore furono uccise 1200 persone indifese. 

Un episodio che è alla base dell'escalation militare che negli ultimi due anni ha messo in ginocchio la Palestina e i palestinesi. 

Giovedì sera in Piazza Castello a Torino si stava festeggiando il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Alla manifestazione è intervenuto anche il religioso musulmano che avrebbe dichiarato:

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Io personalmente sono d'accordo con quello che è successo il 7 ottobre. Noi non siamo qui per essere quella violenza, ma quello che è successo il 7 ottobre 2023 non è una violazione, non è una violenza.

E poi, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano piemontese, avrebbe definito Hamas, il gruppo terroristico autore del massacro un "movimento di resistenza legittima".

Interpellato il giorno successivo, l'imam avrebbe difeso la sua posizione sostenendo che quanto accaduto il 7 ottobre 2023 non sarebbe stata "un'azione, ma una reazione". 

Montaruli (FdI): "Il Viminale valuti espulsione e chiusura del centro"

Le dichiarazioni dell'imam di Torino nel suo discorso in Piazza Castello giovedì sera hanno suscitato accese critiche soprattutto nella maggioranza di governo. 

La vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Augusta Montaruli, ha definito le parole dell’imam di Torino, a sostegno dell’attacco del 7 ottobre "gravissime e inequivocabili".

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Dire che il 7 ottobre non ci fu violenza è un atto di sostegno al terrorismo che non può trovare spazio né a Torino né in altre parti d’Italia e per questo è necessaria una verifica delle posizioni di sedicenti imam.

Ha dichiarato l'esponente di FdI che ha poi continuato:

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Questo personaggio, in particolare, in ragione anche della sua funzione nella moschea di san Salvario, e’ pericoloso per la collettività.

Montaruli chiede, infine, al ministero dell’Interno di valutare i requisiti per la sua espulsione e la chiusura temporanea del centro islamico. L'esponente del partito di Giorgia Meloni ha anche criticato il silenzio con cui sarebbero state accolte le parole del imam.

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Non si è levata dai fruitori una sola parola di condanna e ciò conferma come il sostegno alla violenza dell’attentato serpeggi pericolosamente. Non crediamo peraltro che quello di Torino sia un caso isolato. La comunità islamica del capoluogo piemontese deve prendere le distanze da tali posizioni che assumono un profilo giustificazionista inaccettabile tanto più oggi che siamo di fronte al traguardo della pace”. 

Ha concluso Montaruli.

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