Si sta trasformando velocemente in un caso politico il discorso pronunciato giovedì sera a Torino, in Piazza Castello, dall'imam della moschea di via Saluzzo, una delle più importanti del capoluogo piemontese.
"Il 7 ottobre 2023 non fu violenza". A dichiararlo, nel corso della manifestazione convocata dal coordinamento Torino per Gaza per festeggiare il cessate il fuoco nei territori della Striscia, sarebbe stato Mohamed Shahin, egiziano, da 21 anni in Italia e leader religioso della moschea "Omar Ibn Il Khattab".
Lo riporta oggi - sabato 11 ottobre - il quotidiano nazionale "La Stampa". Le parole dell'imam sono state commentate dal presidente della comunità ebraica torinese Dario Disegni che le ha definite "vergognose".
Il caso è arrivato anche all'attenzione della politica. L'esponente di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli, ha condannato duramente le dichiarazioni del leader musulmano.
Vediamo, allora, cosa ha detto l'imam di Torino nel suo discorso e perché le sue parole sono diventate un caso politico.
L'imam della moschea di via Saluzzo a Torino è finito al centro di una vera e propria bufera politica per le sue dichiarazioni sull'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, nel corso del quale in poche ore furono uccise 1200 persone indifese.
Un episodio che è alla base dell'escalation militare che negli ultimi due anni ha messo in ginocchio la Palestina e i palestinesi.
Giovedì sera in Piazza Castello a Torino si stava festeggiando il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Alla manifestazione è intervenuto anche il religioso musulmano che avrebbe dichiarato:
E poi, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano piemontese, avrebbe definito Hamas, il gruppo terroristico autore del massacro un "movimento di resistenza legittima".
Interpellato il giorno successivo, l'imam avrebbe difeso la sua posizione sostenendo che quanto accaduto il 7 ottobre 2023 non sarebbe stata "un'azione, ma una reazione".
Le dichiarazioni dell'imam di Torino nel suo discorso in Piazza Castello giovedì sera hanno suscitato accese critiche soprattutto nella maggioranza di governo.
La vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Augusta Montaruli, ha definito le parole dell’imam di Torino, a sostegno dell’attacco del 7 ottobre "gravissime e inequivocabili".
Ha dichiarato l'esponente di FdI che ha poi continuato:
Montaruli chiede, infine, al ministero dell’Interno di valutare i requisiti per la sua espulsione e la chiusura temporanea del centro islamico. L'esponente del partito di Giorgia Meloni ha anche criticato il silenzio con cui sarebbero state accolte le parole del imam.
Ha concluso Montaruli.