11 Oct, 2025 - 15:11

La Cina rafforza i controlli sulle esportazioni di terre rare: Trump fregato dal suo stesso gioco

La Cina rafforza i controlli sulle esportazioni di terre rare: Trump fregato dal suo stesso gioco

La Cina rafforza il controllo sulle esportazioni di terre rare, fondamentali per l’industria tecnologica e militare, scatenando nuove tensioni con gli Stati Uniti. Donald Trump minaccia ulteriori dazi in vista dell'incontro con Xi Jinping. 

La strategia dei dazi di Trump

Il presidente americano, Donald Trump, ha reagito alla decisione cinese di limitare le esportazioni di terre rare minacciando ulteriori dazi del 100 per cento a partire dal mese prossimo definendo le mosse di Pechino “molto ostili”.

Dall’inizio del suo secondo mandato, il 20 gennaio 2025, l’amministrazione americana ha perseguito una strategia volta a introdurre tariffe commerciali contro diversi partner, con l’obiettivo di ridurre il persistente deficit commerciale, rilanciare l’industria nazionale e creare posti di lavoro. Parallelamente, l’uso dei dazi rappresenta anche uno strumento di esercizio del potere politico dimostrando la centralizzazione del controllo economico negli Stati Uniti.

Poche settimane dopo l’insediamento, Trump ha annunciato nuovi dazi contro Canada, Messico e Cina, esercitando pressione affinché assumessero responsabilità sul flusso migratorio verso gli Stati Uniti e sul contrasto al traffico di droga, in particolare al fentanyl, sostanza che ha causato numerose vittime nel paese.

Il 2 aprile, definito dal presidente come “Giorno della Liberazione”, sono state introdotte tariffe standard del 10 per cento per la maggior parte dei paesi del mondo e dazi reciproci per decine di partner commerciali. Questi dazi non sono entrati immediatamente in vigore ma solo dopo numerose proroghe e trattative tra Washington e altre nazioni.

Nello specifico caso della Cina, le mosse di Trump hanno aperto nuovi scenari nella guerra commerciale. A metà del 2025, a seguito di negoziati a Londra e Ginevra e di una telefonata tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, è stato raggiunto un accordo di principio che fissava i dazi al 55 per cento per gli Stati Uniti e al 10 per cento per la Cina stabilendo un quadro commerciale più stabile.

Cina, nuove restrizioni sulle terre rare

Il 9 ottobre, Pechino ha annunciato un ulteriore rafforzamento dei controlli sulle esportazioni di cinque metalli di terre rare: olmio, erbio, tulio, europio e itterbio. Questi metalli preziosi costituiscono uno degli strumenti principali attraverso cui la Cina esercita pressione sugli Stati Uniti.

La decisione, collegata a motivazioni di sicurezza nazionale, segue le restrizioni imposte all’inizio del 2025 su altri sette metalli, portando il numero totale di metalli soggetti a limitazioni a 12 su 17. La Cina rimane il maggiore produttore mondiale di terre rare, un ruolo che le conferisce un significativo vantaggio strategico.

Le nuove regole prevedono che le imprese straniere ottengano permessi speciali da Pechino per importare magneti di terre rare e determinati semiconduttori contenenti almeno lo 0,1 per cento di metalli pesanti di terre rare. Per ottenere l’autorizzazione, le aziende dovranno specificare dettagliatamente l’utilizzo previsto dei materiali importati dalla Cina.

Il tempismo di queste restrizioni è particolarmente significativo: l’incontro tra Xi e Trump previsto per fine mese potrebbe essere influenzato dalle nuove limitazioni, rendendo le terre rare non solo un bene economico strategico ma anche un’arma diplomatica nei rapporti tra le due potenze.

Implicazioni tecnologiche e geopolitiche

I metalli delle terre rare sono fondamentali per la produzione di apparecchiature tecnologiche avanzate: auto elettriche, batterie agli ioni di litio, televisori a LED, obiettivi per fotocamere e altri dispositivi di largo consumo.

La loro importanza non si limita al settore civile: le terre rare sono cruciali anche per la difesa statunitense, impiegate nella produzione di caccia F-35, missili Tomahawk, droni Predator, sottomarini di classe Virginia e Columbia, sistemi radar e bombe intelligenti JDAM. Inoltre, sono essenziali per la produzione di semiconduttori utilizzati nella tecnologia dell’intelligenza artificiale, elemento strategico per la competitività tecnologica americana.

Le nuove restrizioni imposte da Pechino rappresentano quindi un elemento di pressione diretta sugli Stati Uniti, limitando l’accesso a materiali fondamentali sia per l’industria civile sia per quella militare.

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