Continuano a spirare venti di guerra in Europa. Uno ‘spettro’ si aggira nella “Vecchia Europa” e non è quello del comunismo, ma quello della minaccia russa alla pace e alla stabilità dell’Occidente.
Da mesi è in corso “una sacra caccia alle streghe” per convincere tutti che manca davvero poco allo scoppio della Terza Guerra Mondiale.
Si è ormai perso il conto di tutte le volte che NATO e UE hanno accusato Putin di essere in attesa solo del momento giusto per attaccare l’Europa ed estendere il conflitto ucraino a tutto il continente.
Allarmismo o pericolo reale?
L’ultimo allarme in ordine di tempo arriva da Martin Jäger, capo degli 007 tedeschi che ha affermato che Mosca sarebbe pronta a scatenare la guerra contro l’Europa “in ogni momento”.
Ormai la domanda che tutti si fanno non è più se scoppierà la Terza Guerra Mondiale, ma quanto manca prima che si verifichi il peggio.
A lanciarlo è stato il capo del Servizio di intelligence federale tedesco (Bnd), Martin Jäger, secondo il quale Mosca sarebbe pronta a mettere alla prova “in qualsiasi momento” la solidità dei confini europei.
Un’affermazione forte che è stata pronunciata nel corso della sua audizione al Bundestag, il parlamento tedesco. L’ex ambasciatore di Kiev ha definito anche la Russia “avversario” della Germania.
Jäger ha affermato che le azioni della Russia sono concepite per indebolire la Nato, destabilizzare le democrazie europee, dividere le società e intimidire l'opinione pubblica.
Un approccio aggressivo, che secondo l’intelligence tedesca rappresenta un nuovo livello di confronto, mostra chiaramente come la Russia consideri l’Europa non solo un rivale, ma una parte attiva in un conflitto sempre più evidente.
Durante l'audizione pubblica annuale dei capi dei tre principali servizi segreti tedeschi, Martin Jäger ha rincarato la dose con parole che suonano come un chiaro avvertimento a tutta l’Unione Europea.
Secondo quanto riportato anche da Bloomberg, l’alto funzionario ha utilizzato il termine “pace fredda” per descrivere il clima che si vive oggi in Europa e ha avvertito:
La sua dichiarazione più scioccante, però, arriva sul fronte della preparazione militare e politica dell’Europa:
Il messaggio è chiaro: l’Europa deve svegliarsi, rafforzare le sue difese e prepararsi a ogni scenario, perché la minaccia non è più solo potenziale, è già in corso.
Nelle ultime ore, tuttavia, la tensione internazionale è tornata a salire per la questione dei missili Tomahawk chiesti dal leader ucraino Volodymyr Zelensky a Trump.
Il presidente americano, che ha ‘rischiato’ di vincere il Nobel per la Pace per il cessate il fuoco a Gaza, si è detto disponibile a valutare l’ipotesi causando la reazione di Mosca. Il presidente Putin ha messo in guardia gli Stati Uniti sull’eventualità di concedere a Kiev i missili a lungo raggio.
Nelle scorse ore, l’ex presidente russo Medvedev ha tuonato sui social:
Sono ore delicate per la pace. La dotazione di missili a lungo raggio a Kiev ha aperto una delle fasi più delicate dall’inizio della guerra in Ucraina.
Mosca, infatti, avrebbe fatto capire chiaramente che la considererebbe un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. Sarebbe a tutti gli effetti l’epilogo di un allargamento su scala mondiale della guerra.