14 Oct, 2025 - 17:27

Omicidio Cecchettin, addio all’appello per Filippo Turetta: gesto di pentimento o strategia legale?

Omicidio Cecchettin, addio all’appello per Filippo Turetta: gesto di pentimento o strategia legale?

"Rinuncio all'appello, voglio pagare interamente per l'omicidio di Giulia Cecchettin". Con queste parole, in una lettera scritta a mano inviata ai quattro uffici giudiziari che hanno seguito la vicenda, Filippo Turetta - reo confesso di aver ucciso l'ex fidanzata - ha fatto sapere che accetterà la sentenza con cui, lo scorso dicembre, è stato condannato all'ergastolo, senza cioè ricorrere in secondo grado. Una decisione che segna un colpo di scena nel procedimento: ecco cosa succede ora. 

Filippo Turetta rinuncia all'Appello: la notizia in una lettera

Nella missiva, indirizzata alla Procura generale, alla Procura ordinaria, alla Corte d'Assise e alla Corte d'Appello di Venezia, Turetta affermerebbe - secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera - di essere sinceramente pentito per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, che l'11 novembre 2023 accoltellò per 75 volte nel Veneziano.

E spiegherebbe quindi di aver deciso di accettare la condanna al massimo della pena, senza puntare a "sconti". Scelta maturata nel carcere di Montorio, dove è recluso da quasi due anni e dove, qualche mese fa, è stato vittima di un'aggressione fisica da parte di un altro detenuto, poi trasferito.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, aveva inizialmente impugnato la sentenza, contestando la premeditazione. Secondo i legali, in sostanza, Turetta avrebbe "preordinato" l'omicidio, senza pianificarlo nei minimi dettagli (nonostante avesse stilato un elenco di cose da fare prima e dopo).

Pentimento o strategia? Cosa potrebbe succedere adesso

La rinuncia segna un cambio di rotta importante e arriva a sole poche settimane dall'avvio ufficiale del processo di secondo grado, dopo che il padre della vittima, Gino Cecchettin, ha rifiutato l'idea di un percorso di giustizia riparativa, definendolo "strumentale" in assenza di scuse dirette.

Ci si chiede, dunque, se non sia solo una strategia. Dal punto di vista giuridico, rinunciando all'appello, Turetta non avrà riduzioni o benefici: l'ergastolo resterà confermato in ogni sua parte. La decisione, tuttavia, potrebbe avere un valore simbolico e futuro.

Nel sistema penitenziario italiano, infatti, chi è condannato all'ergastolo "semplice" (non ostativo), può avere accesso - dopo 26 anni di reclusione effettiva - a permessi premio o addirittura alla libertà condizionale, a patto di dimostrare un percorso di rieducazione credibile e una buona condotta.

La rinuncia di Turetta potrebbe essere interpretata come un segnale di ravvedimento e avere effetti positivi nel lungo periodo. Costruendo inoltre un'immagine di detenuto collaborativo: circostanza importante, anche in ottica rieducativa.

Resta il ricorso della Procura: si tornerà in aula a novembre

Il procedimento ci sarà comunque, con la prima udienza fissata per il prossimo 14 novembre. Questo perché la Procura di Venezia ha a sua volta presentato appello, chiedendo che vengano riconosciute all'imputato le aggravanti escluse in primo grado, quelle di crudeltà e stalking.

Nel caso in cui i giudici dovessero accogliere la richiesta, la condanna all'ergastolo verrebbe confermata, ma con motivazioni più gravi (rendendo più difficile, per Turetta, l'accesso a eventuali benefici futuri), senza che egli possa fare nulla. 

Una breve ricostruzione del femminicidio di Giulia Cecchettin

Resta il dolore della comunità per la scomparsa della giovane, 22 anni, studentessa di Ingegneria biomedica e promessa dei fumetti, con ancora tutta la vita davanti. 

Era l'11 novembre 2023 quando, dopo essere uscita con Turetta, sparì nel nulla. Pochi giorni dopo, il suo corpo fu ritrovato senza vita nei pressi del lago di Barcis, tra Veneto e Friuli.

Turetta non c'era: si era dato alla fuga. Sarebbe stato rintracciato e fermato in Germania una settimana più tardi. Dalle indagini è emerso che non aveva accettato la decisione di Giulia di lasciarlo.

Nel video della trasmissione Rai "Ore 14", le dichiarazioni rilasciate da Filippo Turetta durante il processo di primo grado. 

Le scriveva, ricattandola emotivamente a vederlo con la minaccia che - altrimenti - si sarebbe fatto del male. Ora il presunto pentimento. Secondo molti, solo una "tattica". 

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