Avrà fiutato l'aria e si starà riposizionando? Avrà capito l'antifona delle ultime elezioni regionali e starà sistemando le vele in modo da intercettare la bonaccia?
Fatto sta che Matteo Renzi, dopo l'ultima ospitata a "L'aria che tira" (nomen omen), sembra iniziare a prendere le distanze dal Campo largo.
Dopo aver ospitato il ministro della Difesa Guido Crosetto alla Leopolda, infatti, già prima che si firmasse la pace di Trump a Sharm, ha definito "inappuntabile" il comportamento di Giorgia Meloni sulla guerra a Gaza.
E ora, dopo aver ottenuto un risultato lusinghiero nella sua Toscana risultando il secondo partito del centrosinistra, sembrerebbe pronto a marcare la sua distanza dalla sinistra di Avs e dal populismo del Movimento Cinque Stelle. E dal Pd di Elly Schlein? Chissà, forse, un giorno...
Matteo Renzi approva senza se e senza ma la politica che ha messo in campo il Governo Meloni a Gaza.
Altro che "complice di genocidio", come ripetono da sinistra. Per l'ex premier, la politica estera del governo italiano è inoppugnabile.
Si dice d'accordo, infatti, anche sulla possibilità di inviare in Medioriente i carabinieri, visto che ora dovrebbe inaugurarsi il dopoguerra e un piede a Gaza, con all'orizzonte la ricostruzione, è meglio tenerlo. Se sotto il protettorato del suo amico Tony Blair, meglio ancora, naturalmente.
Ma cosa ha detto precisamente Renzi quando è andato ospite nel salotto di David Parenzo?
Capito? Hai voglia dire che Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Francesca Albanese vorrebbero tutt'altro. Renzi ha già virato:
Renzi, quindi, è quanto più lontano da chi all'interno del Campo largo ha sostenuto che Meloni andasse denunciata alla Corte penale per complicità in genocidio:
Giorgia Meloni è stata denunciata alla Cpi insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto e al ministro degli Esteri Antonio Tajani da 58 persone. Ma è chiaro che dietro di loro ha agito la parte politica che le è avversa.
Una parte politica da cui ora, però, Matteo Renzi sembra iniziare a prendere le distanze: arrivare a tanto, evidentemente, non è che l'ultima strambata della sinistra flotillera di cui l'ex premier non può, per curriculum personale, far parte. Al netto della sua prossima virata.